La filiera italiana del Legno-Arredo, composta da circa 71.500 imprese con oltre 307mila addetti, secondo i Consuntivi elaborati dal centro Studi di FederlegnoArredo, chiude il 2020, anno dell’emergenza coronavirus e della crisi economica da questa innescata, con una contrazione del 9,1% rispetto al 2019. Sono sia il mercato interno (-7,5%) ma soprattutto quelli esteri (-11,7%), a determinare la flessione del fatturato.
Il mercato domestico nel 2020 ha registrato un calo dei consumi collegato soprattutto alla fase di emergenza sanitaria e alla chiusura delle attività commerciali, ma ha beneficiato delle agevolazioni fiscali disponibili per il 2020 e del nuovo impulso alla domanda dovuto alla riscoperta della casa da parte degli italiani. Fenomeno che ha riguardato sia gli interni, con la necessità di maggior comfort e di creare spazi con destinazioni differenti come nel caso dello smart working e della didattica a distanza, sia gli spazi esterni che hanno ritrovato una nuova centralità. Subiscono invece una contrazione più significativa i comparti legati al mondo non residenziale: ufficio, retail e hospitality.
Le difficoltà logistiche con il blocco dei trasporti e degli spostamenti e la mancanza delle fiere hanno invece fortemente rallentato lo sviluppo del fatturato estero e la realizzazione delle commesse in corso, spesso slittate di mesi.
L’andamento complessivo del Macrosistema Arredamento e Illuminazione che comprende l’arredamento, l’illuminazione, l’arredobagno, l’ufficio e i mobili professionali e commerciali, sintetizza nella sua variazione (-8,9%) andamenti profondamente differenti tra il comparto Casa e quello Contract. Grazie al parziale recupero a partire da giugno, i comparti più connessi all’ambiente domestico hanno chiuso l’anno con una flessione più contenuta (arredamento – 7,8%, arredobagno -9%), rallentano i comparti come l’ufficio e i mobili professionali e commerciali, più legati ai settori non residenziali – uffici, hospitality, spazi per collettività e contract in generale – e quelli fortemente esposti sui mercati esteri, come nel caso dell’illuminazione. Il Macrosistema Arredamento e Illuminazione chiude l’anno 2020 con un export complessivo di 11,1 miliardi di euro, con un calo rispetto al 2019 del -10,1%. La flessione è conseguenza diretta dei lockdown messi in atto, anche con tempistiche diverse, da molti Paesi a livello globale e un brusco rallentamento degli scambi internazionali. La Francia, nonostante il calo (-7,1%) rimane il primo sbocco commerciale, seguita dalla Germania (-1,8%) e Stati Uniti (-3,6%) primo mercato extra-europeo.
Anche il Sistema Arredamento subisce una battuta d’arresto. Complessivamente la contrazione del fatturato nel 2020, contenuta grazie a un significativo recupero nella seconda metà dell’anno, è pari al -7,8%, più marcata (-8,3%) sui mercati esteri, che rappresentano circa la metà del fatturato totale, rispetto a quello domestico (-7,3%). Le esportazioni del Sistema Arredamento nel corso del 2020 realizzano un valore complessivo di 6,4 miliardi di euro, con una flessione rispetto al 2019 del -8,3%. Nonostante un calo del -3,1% la Francia, con 1,1 miliardi di euro, rimane il primo sbocco dell’export per le aziende italiane del Sistema Arredamento. In un anno difficile come il 2020, le contenute crescite delle esportazioni verso Stati Uniti (+0,6%) e Germania (+1,5%), testimoniano la solidità e la forte presenza dell’arredo Made in Italy in questi due importanti mercati.
Secondo il Centro Studi di FederlegnoArredo, le principali difficoltà riscontrate dalle imprese della filiera Legno-Arredo in questo periodo sono state l’aumento dei prezzi delle materie prime e la mancanza di eventi di contatto con il mercato. Sul fronte delle strategie, emerge come strumento per il superamento della crisi l’attenzione delle aziende all’innovazione e alla sostenibilità quale tratto comune.
Per quanto riguarda il primo trimestre 2021 il Monitor di FederlegnoArredo ha registrato tra i suoi associati un incremento di fatturato del 31%, con un +40,8% di vendite in Italia e un +24,6% all’estero. Per verificare il trend positivo la Federazione ha conrfontato i dati anche con il trimestre del 2019, non segnato dalla pandemia, e ha comunque riscontrato un aumento, in questo caso per l’Italia del +19,1% e per l’estero del +9%.
La Francia (primo mercato per i mobili italiani) è stabile, la Germania (secondo mercato) è in crescita del 5,4%, gli Stati Uniti, principale destinazione extra-europea, cresce dell’11,2% e la Cina del 22,1%.