È difficile raccontare l’impalpabile suggestione della luce, perché spesso le parole non bastano per descrivere quello che si vede con gli occhi e che poi arriva ai sensi. Ci vuole un prestigiatore d’eccezione, uno che dal capello riesca a tirar fuori idee inaspettate e inusuali, qualcuno che con l’illuminazione ha costruito negli anni la sua speciale metrica poetica. La nuova collezione di Davide Groppi in occasione della Milano Design Week 2023, ha la purezza limpida delle idee, dove lo scintillio ha ancora la forza del filamento di tungsteno. “Quando creo o seleziona una lampada nuova, non riesco a non pensare a dove la userò, come la userò, ma soprattutto perché.Tutte le mie lampade, anche quelle nuove, sono sogni calati in una dimensione di concretezza progettuale. Mi piace pensarle come a piccole invenzioni capaci, con molta semplicità, di emozionare e sorprendere. E, ogni volta, lo scopo della mia ricerca è dimostrare qualcosa di nuovo, mai visto prima. Con questi sentimenti ho creato e selezionato una nuova collezione.” Così racconta Groppi, e il suo pensiero diventa un invito a scoprire di più delle sue ultime creazioni che sono sempre a reazione poetica.
Lo spazio in Euroluce è infatti pensato per rappresentare i pensieri che hanno accompagnato il brand in questi anni di assenza dal palcoscenico fieristico. Un luogo fatto di memoria, che accarezza e accoglie e uno spazio di tecnica e grafica, espressione della grande esperienza dell’azienda. E poi si avverte la sfida al futuro e alla sperimentazione in un mix di purezza, scintillio, trasparenze e ironia. Ed è così che all’interno di uno spazio con confini, quelli fisici dello stand, si scopre che l’infinito, diventa puntuale, nella lampada Asintoto per evocare il mistero di un un buco nero, un segno grafico tra astrazione e purezza. Ma c’è anche Colibrì un sistema a binario ridotto al minimo, con minuscoli corpi luminosi, che si posano dove necessario. E poi Vis à Vis che, a dieci anni dalla presentazione, è diventata, smaterializzandosi, luce pura, grazie alla trasparenza. E tra scoperte inaspettate e ricordi nostalgici, c’è anche un momento di commozione: la lampada Just like a light (omaggio non dichiarato) dove cinque coccodrilli si contendono la luce.
“A volte devo lasciare correre la fantasia senza pensare se la lampada piacerà o se farà luce, in un esercizio creativo libero, dove gli aspetti compositivi e funzionali diventano secondari. È il mio metodo per scoprire nuove forme di espressione, che portano a sorprese piacevoli, a scoperte inaspettate, a ricordi nostalgici. Just like a light, un omaggio a un punto di riferimento eterno”. Una voce minima, che parla all’infinito.