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La seconda giovinezza dell’arredo per esterni. Vola il contract

Un dettaglio di Onda, Roda

La seconda giovinezza dell’arredo per esterni. Vola il contract

by Maria Elena Molteni
17 Marzo 2023

L’outdoor macina numeri in crescita con tassi al rialzo mediamente a doppia cifra. Complice l’esigenza di vivere all’aperto rinnova anche il proprio bouquet di proposte, mentre guarda a mondi limitrofi.

Di ‘inversione di tendenza per il comparto’ si era già abbondantemente parlato lo scorso anno. Il 2022 è all’insegna del consolidamento e dell’ulteriore passo avanti. Se il contract, il mondo del progetto, faceva da catalizzatore dell’interesse, oggi possiamo dire che continua ad essere il principale punto di attenzione con qualche declinazione in più, quella del wellness, ad esempio, mentre anche il rapporto con la nautica si consolida. Nel primo caso c’è chi, come Varaschin, ha sviluppato una vera e propria linea di business, la Varaschin Wellness Therapy, andando così ad allargare abbondantemente il perimetro della propria clientela, in particolare puntando sull’hotellerie a 5 stelle. Intanto, l’anno appena passato si chiude con (dato preliminare) “un fatturato che supera i 25 milioni di euro e con un ebitda prospettico di bilancio che si aggira attorno a un 15%”, sottolinea il COO Stefano Giust. La più recente collezione si caratterizza per “un numero di prodotti che, per quantità e profondità di articoli, è in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza di tipo di esigenza progettuale”. Un esempio? “Nella collezione Emma, che è la nostra di punta, mancava un tavolo hospitality destinato a bar e ristoranti. Lo abbiamo inserito”. Ma si va anche oltre, immaginando un ulteriore sviluppo del cooking outdoor. Si avvicina intanto l’appuntamento con il Salone del Mobile (Varaschin sarà presente al padiglione 5), un’occasione per lanciare il nuovo mercato Wellness, “una business line che vuole diventare un’azienda dentro l’azienda”. Varaschin opera attualmente in 70 paesi del mondo. La strategia futura è “essere sempre più radicati in Europa”, evidenzia Giust. “Noi qui distribuiamo circa tre quarti del giro d’affari che significa dovere crescere e consolidare in modo sistematico. Anche fuori dall’Europa stiamo facendo un lavoro molto importante di crescita e di sviluppo: negli Stati Uniti e nei paesi del Golfo Arabico. Due realtà paradossalmente agli antipodi, ma che hanno la caratteristica di avere un indice di crescita della ricchezza e delle potenzialità dei consumatori estremamente in linea con il nostro target”.

TUTTO RUOTA INTORNO AL CONCETTO DI BENESSERE E SOSTENIBILITÀ

Anche Nardi fa dell’ergonomia, del benessere e del contract dei punti di forza per il 2023. Anna e Floriana Nardi, CEO del gruppo, confermano che “per noi la vita all’aperto, il wellness e il contract sono aspetti molto importanti che ruotano tutti intorno al concetto di benessere di chi, in definitiva, userà i nostri prodotti. Li presenteremo in occasione del Salone del Mobile: nuove linee, frutto di un’importante ricerca di forme ergonomiche, nuovi materiali e colori. Da qualche anno abbiamo iniziato a produrre in materiale rigenerato, quindi sostenibile”. Questo perché, “secondo noi il fattore della sostenibilità è molto importante ed è parte integrante del concetto di benessere. Ecco perché – assicurano – focalizzeremo tutti i prossimi investimenti su prodotti che possano essere ancora più importanti nel nostro settore”. I progetti in campo in questo momento per Nardi sono diversi: “il contract sta investendo in maniera massiva, dopo anni in cui è stato sottotono. Già lo scorso anno c’è stata un’importante ripartenza, che comunque ha dovuto affrontare una qualche difficoltà. Vediamo quest’anno tantissima voglia di investire da parte di tutto il comparto in progetti per bar, ristoranti, alberghi e wellness”.

Vi punta apertamente Roda, che quest’anno dovrebbe raggiungere “con il bilancio consolidato di gruppo i 30 milioni di fatturato. Lo scorso anno era stato di 23,5 milioni, ricorda Daniele Pompa, CEO di Roda. Il gruppo oggi è costituito dalla casa madre e da 4 società controllate: la Roda America Ltd con base a Montreal in Canada e la Roda Asia Ltd con base a Bangkok, la Mad e la Roda 4you. “Quest’ultima – spiega – serve esattamente il mercato del progetto con una logica a commessa, che è diversa dalla vendita a catalogo con la rete tradizionale, dove, per altro, comunque si insinua anche una componente di contract”. Come a dire che un oggetto per il contract si può vendere anche a catalogo, ma quello a cui Roda ha voluto dare vita è stato un approccio completamente diverso”. Il mondo del progetto, “per complessità, volumi, soggetti con i quali ci si deve confrontare va sviluppato in maniera diversa rispetto alla proposta valoriale che può dare il catalogo. Per questo abbiamo deciso di costituire una società, facendo entrare un partner in minoranza che arrivava dal mondo del contract, che ha dato una forte spinta all’elemento progettuale”.

NAUTICA, HOSPITALITY, MA ANCHE REAL ESTATE

Una casa, un contenitore, nel quale “abbiamo fatto confluire tutto il nautical, sia privato sia crocieristico. Ma stiamo cominciando anche a fare offerte a molti progetti del settore hospitality e hotel. Tra l’altro – sottolinea Pompa –  con una proposta di valore a 360 gradi, non più legata cioè al mondo dell’outdoor tout court, ma all’arredamento progettuale a tutto tondo. Avendo realizzato un importante investimento sul ciclo produttivo integrato e sul centro e sviluppo di Bodio, in provincia di Varese, “stiamo partecipando a gare per camere di albergo complete. Dal punto di vista della crocieristica continuiamo a vele spiegate. Ma il settore dell’hospitality, in particolare dell’hotellerie, considerato il servizio che siamo in grado di fornire, è un ambito su cui puntiamo molto e al quale possiamo dare molto. C’è molto da rinnovare nel parco degli hotel italiani. Avere un soggetto come siamo noi, con una mentalità legata al servizio a 360 gradi, con una tradizione di sviluppo dei mobili performanti, riuscire a coniugare la performance di prodotto con la flessibilità di produrre a commessa, sta dando grande riscontro dal punto di vista della domanda e del cliente”. Roda oggi lavora anche il  real estate: “stiamo operando sempre più con il nostro partner a progetti che riguardano il residenziale servito, una tendenza che esiste in molti Paesi al mondo. In italia sta prendendo piede: condomini o gruppi di residenze servite con aree comuni con proposte di arredamento precostituito, in modo tale che il cliente possa scegliere nell’ambito del suo pacchetto e diventi un business molto più strutturale”.

RICERCA E SVILUPPO CONTINUO

Il costante investimento sulla sperimentazione di materiali altamente performanti, unito all’accuratezza delle lavorazioni artigianali, ha consentito a un altro player di prim’ordine come Paola Lenti di divenire punto di riferimento in particolare per lo yachting. La nascita, vent’anni fa, dell’innovativo filato tecnico Rope – che ha segnato l’ingresso dell’azienda nel mondo dell’outdoor – e il successivo sviluppo di prodotti dalle prestazioni sempre più competitive come Twiggy, Maris e Diade, hanno dato vita ad arredi in grado di durare nel tempo e di mantenere inalterate le proprie caratteristiche strutturali ed estetiche anche in condizioni climatiche particolarmente severe. Archiviato il 2022 con un fatturato di 40,3 milioni di euro, in crescita di circa il 12% rispetto all’anno precedente, Paola Lenti evidenzia che “il trend positivo registrato negli ultimi anni si è mantenuto costante anche nel corso del 2022. Un risultato che ancora una volta ci ripaga degli sforzi e degli investimenti sostenuti, nonostante il momento di grande incertezza internazionale e un aumento dei costi di produzione particolarmente sfidante”. Ora, per crescere, l’azienda che ha sede a Meda, in Brianza, anche nel 2023 continuerà a focalizzarsi sulla ricerca e sullo sviluppo non solo di nuovi prodotti, ma anche e soprattutto di materiali sempre più durevoli, performanti, sostenibili ed eco-compatibili. In questo senso, particolarmente adatta ai progetti contract destinati all’hospitality, è la serie Harbour, disegnata da Francesco Rota, composta da poltrona, divano, elementi componibili, chaise longue e pouf. Il rivestimento degli schienali e dei braccioli è realizzato in Maris, un tessuto impermeabile e di facile manutenzione che nasce dalla tessitura di Twiggy, il filato esclusivo presentato da Paola Lenti nel 2020. Le caratteristiche tecnologiche di Maris sono dunque le medesime del filato da cui proviene, sia a livello di prestazioni sia di sostenibilità ambientale: certificato UNI EN ISO 14021, quindi interamente riciclabile, Twiggy è particolarmente resistente allo sporco e all’abrasione e l’intensità dei suoi colori persiste anche sotto i raggi del sole. L’imbottitura dei cuscini di seduta, di schienale e di appoggio è realizzata in Aerelle blue, una fibra di poliestere ricavata dal recupero delle plastiche monouso raccolte prima che raggiungano fiumi e oceani. Un materiale tracciabile e certificato, con cui Paola Lenti ha deciso di rendere eco-sostenibili tutti gli imbottiti delle sue collezioni, sia da esterno sia da interno.

CONTENERE LO SPRECO DELLE RISORSE NATURALI, UN MODUS OPERANDI

“Un modus operandi che dovrebbe rappresentare la normalità e non l’eccezione, che ci consente di proporre al nostro pubblico internazionale prodotti di grande qualità e, al contempo, soluzioni concrete per contenere lo spreco delle risorse naturali e delle materie prime” sottolinea Paola Lenti. Ad oggi, l’investimento più importante per il 2023 “è sicuramente quello che abbiamo previsto per la nostra sede aziendale. Il nostro headquarter di Meda, dove si concentrano da più di dieci anni le attività commerciali, di produzione, di studio e di ricerca, raddoppierà entro fino anno la sua dimensione attraverso l’accorpamento di nuove unità, che al momento stanno subendo ristrutturazioni importanti. L’obiettivo – conclude – è quello di creare un polo produttivo all’avanguardia, in grado di soddisfare con maggiore flessibilità e velocità le più articolate richieste commerciali, rendendo più efficaci ed efficienti i processi restando sempre però nell’ottica per noi fondamentale del concetto etico di rispetto per l’ambiente”.

L’articolo è disponibile sul numero di febbraio/marzo di Pambianco Magazine Design.

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