I prodotti d’archivio si trasformano in icone perché racchiudono un’estetica senza tempo, un pensiero unico e una desiderabilità speciale, legati alla storia ma anche al valore creativo di cui sono interpreti. Nel 1965 Cassina è stata la prima azienda ad avviare un percorso filologico per produrre industrialmente i primi quattro modelli di Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. “Nel 1973, e dunque 50 anni fa, anniversario che sarà celebrato con una mostra al Fuorisalone 2023, grazie alla guida dello storico Filippo Alison è stata creata una collezione dedicata alle riedizioni, sviluppata in collaborazione con gli esperti del settore, le fondazioni e gli eredi degli autori”, racconta Luca Fuso, AD del brand di Meda.. “Cassina ha fatto evolvere la collezione implementando innovazioni e tecnologie all’avanguardia. Di recente abbiamo messo a punto una versione circolare di alcuni modelli della Collezione Le Corbusier, Jeanneret, Perriand, chiamata ‘durable’, che adottano la stessa imbottitura in fibra soffiata di pet riciclata applicata ai nostri nuovi imbottiti”.

“Per riproporre un oggetto d’archivio, bisogna essere selettivi”, avverte Roberto Gavazzi, CEO di Boffi e di De Padova, brand, quest’ultimo, che ha chiuso il 2021 con un fatturato di 15,4 milioni di euro, salito a 19,4 milioni nel 2022. “È il lavoro che da noi sta portando avanti Chiara Tombari, chief creative officer del gruppo, e che venne avviato da Piero Lissoni nel 2015, quando fu acquisita De Padova con un patrimonio di designer straordinari, che rappresentano un arco temporale e stilistico molto vasto. Allora si è preso spunto dall’insegnamento di Maddalena De Padova: secondo lei, anche i prodotti che non hanno la medesima matrice autoriale possono convivere in maniera coerente all’interno di una partitura estetica sulla quale si inseriscono differenti tasselli, anche provenienti da mondi diversi. Per rieditare, quindi, va fatta una lettura non solo sul pezzo singolo ma anche sull’humus culturale che lo ha generato. Penso agli oggetti di Paolo Tilche, architetto e imprenditore amico di Maddalena e che col suo negozio Arform fece conoscere a Milano e all’Italia il design scandinavo: di lui abbiamo rieditato la lampada Anna, del 1962, sostenuta da un unico tondino di acciaio forato che da solo risolve base d’appoggio e passaggio del cavo, e la poltrona Silvia, del 1960, una seduta dell’archivio storico Bonacina in origine percepita come un arredo per l’outdoor e che noi presentiamo in un interno minimalista”.

“La ricerca per le riedizioni si orienta verso un’estetica atemporale, con forme e lavorazioni all’avanguardia che trascendono i trend passeggeri per diventare icone”, spiega Giusi Tacchini, CEO e art director al timone col fratello Maurizio di Tacchini, brand di imbottiti fondato a Seveso dal padre Antonio nel 1967, che per la Milano Design Week 2023 annuncia l’ingresso “in una nuova stanza della casa”. Il catalogo Design Classic “nasce nel 2010 con le riedizioni delle poltrone San Carlo e Babela di Achille e Pier Giacomo Castiglioni: gli eredi Castiglioni ci hanno aperto il loro archivio, e da quel momento ho capito che questa sarebbe diventata la strada da seguire per guidare l’azienda verso il futuro”. Fra i progetti di riedizione, “vorrei citare il divano modulare Le Mura di Mario Bellini, che in meno di un anno ha conquistato un posto di rilievo fra gli imbottiti di Tacchini, e la sedia Pigreco di Tobia Scarpa che nel 2022 ha vinto il German Design Award e nello stesso anno è stata riproposta nella versione Limited Edition ‘The Blue Window’, rivestita con il tessuto Ria di Kvadrat disegnato da Raf Simons. A questi si aggiungono il divano Sesann rieditato nel 2015, e le poltrone Lina e Agnese, progettate negli anni 50 da Gianfranco Frattini”. Altre riedizioni rappresentano invece un’apertura internazionale: è il caso delle poltrone Reversivel e Costela del brasiliano Martin Eisler.

“La promozione costante del nostro heritage riguarda tutti i nostri progetti, che oggi devono soddisfare le esigenze della vita moderna. Parliamo di soluzioni e prodotti per ogni tipo di ambiente che rispondono ai criteri più alti di sostenibilità e risparmio idrico ed energetico, garantendo elevati standard d’igiene”, aggiunge Safak Fila, AD di Ideal Standard Italia. “Sono operazioni che richiedono attenzione, cura e rispetto, ed è un lavoro corale che di declina anche sul fronte della comunicazione: il nostro progetto Together World Tour del 2021, un viaggio digitale con un’attivazione fisica, ci ha permesso di raccontare Atelier Collections alla community del design, rispondendo alle rinnovate esigenze del mercato”.
Il format di Italian Radical Design nasce una decina di anni fa da un’intuizione di Sandra e Charley Vezza, imprenditori del brand che oggi riunisce i marchi Gufram e Memphis Milano, il collettivo di architetti e designer fondato e diretto da Ettore Sottsass fra il 1981 e il 1985. E ora è in dirittura d’arrivo un nuovo progetto dedicato agli imbottiti e legato all’acquisizione del marchio Meritalia, che ha Gaetano Pesce fra i suoi designer di punta. Quando si fa scouting negli archivi d’azienda, “non si tratta di portare avanti delle ‘operazioni-nostalgia’, ma di creare dei link con quello che di radicale esiste nel design contemporaneo, sia sui prototipi che sui pezzi-icona”, precisa il CEO, Charley Vezza.

Stilnovo è un brand storico del settore luce, acquisito da Linea Light Group nel 2019. Gianni Bolzan, direttore generale di Linea Light Group evidenzia che “è un’attività complessa perché Stilnovo ha un archivio immenso: occorre fare una sintesi degli articoli da rieditare e molto dipende dall’iconicità dei pezzi, dalla loro riproducibilità con i materiali e i processi moderni, dalla disponibilità da parte dei designer, dei loro eredi o fondazioni”. Per esempio: da poco Saliscendi di Achille e Pier Giacomo Castiglioni è stata inserita nel prestigioso ADI Design Index ed è dunque candidata al prossimo Compasso d’Oro. Top player nel settore dell’illuminazione dal 1959, iGuzzini ha sempre coltivato. un rapporto privilegiato con i maestri del made in Italy. “Italian Echoes è nata come una raccolta di icone del patrimonio iGuzzini, con dentro una nuova idea, quella di Re-Future, che allude a un rinascimento etico ed estetico”, dice Cristiano Venturini, CEO iGuzzini.