Viene a cadere proprio nell’anno del Drago l’inaugurazione di Capsule Venice, la prima sede internazionale della galleria cinese Capsule Shanghai. Fondata nel 2016 dal gallerista italiano Enrico Polato, nel distretto centrale della Concessione Francese a Shanghai, è una realtà che lavora principalmente con artisti emergenti sia cinesi sia di altre nazionalità.
Polato, forte di un’esperienza ventennale in Cina – tuttora cuore pulsante e quartiere generale della galleria – ha individuato negli spazi della Fondazione Giorgio e Armanda Marchesani a Dorsoduro il luogo ideale per la nuova sede veneziana. È un ampio edificio con finestre che affacciano da un lato sul canale, dall’altro su un giardino, un’area verde che ben si presta ad accogliere mostre ed eventi culturali. A curare il programma 2024 di Capsule Venice, strutturato in parallelo alla sessantesima edizione della Biennale di Venezia, sarà Manuela Lietti, curatrice, critica e co-autrice di pubblicazioni internazionali.
“Nell’ottobre 2016, Capsule Shanghai ha inaugurato la prima mostra collettiva con otto artisti, When We Become Us” – dichiara Polato. “La galleria si è posta sin dall’inizio come un centro di scambio e dialogo tra professionisti del mondo dell’arte e talenti emergenti, realizzando nel corso di sette anni oltre quaranta mostre, partecipando ad altrettante fiere, instaurando rapporti solidi e duraturi con collezionisti e istituzioni, lanciando la carriera di una nuova generazione di artisti in Cina nonché nel resto del mondo. Il nuovo progetto a Venezia nasce dalla volontà di crescere in un contesto internazionale che favorisca nuove sinergie e che ci permetta di condividere con il pubblico la visione della galleria e la nostra ambizione. Il 24 febbraio ci sarà l’appuntamento con la prima mostra di Capsule Venice: When We Become Us², con opere di 29 artisti internazionali”.
“Venezia è il luogo in cui tutto è iniziato – prosegue Polato – la città in cui ho studiato cinese e che ha alimentato la mia passione per l’oriente, per la sua arte e per la sua cultura. La nostra prima mostra qui si presenta come una versione potenziata della mostra inaugurale tenutasi a Shanghai nel 2016, e omaggia quell’indimenticabile giornata in cui con i nostri artisti siamo diventati parte di un’esperienza collettiva”.