Esteticamente ben formulati e a impatto ambientale ridotto, i caloriferi di nuova concezione guidano il flusso dell’innovazione a colpi di kilowattora risparmiati. E le ultime tendenze del settore le dettano i brand italiani.
Transizione energetica, risparmio, sostenibilità. Ormai tutto ruota attorno a questi concetti, e non c’è nulla da fare: il rispetto dell’ambiente è l’unico vero punto di partenza anche quando si parla di riscaldamento. Ma sullo sfondo di uno scenario estremamente complicato di regole e provvedimenti, italiani ed europei, in materia di energia una cosa è certa: i caloriferi sono un alleato sicuro a prova di bolletta e non solo, visto che hanno vinto da anni anche la causa estetica. E ora che il mercato è sempre più alla ricerca di soluzioni performanti, le aziende stanno ampliando i cataloghi per venire incontro a tutte le esigenze progettuali. Antrax IT, Caleido, Tubes, e l’outsider antoniolupi (la cui produzione incide del 5% del fatturato) – le aziende che abbiamo interpellato – dopo essersi lasciate alle spalle la sfida della sostenibilità e aver vinto quella del ‘superlavoro’ dovuto ai Bonus governativi, oggi si presentano al pubblico con prodotti perfetti per qualsiasi impianto. Dopo anni di crescita del fatturato – estero compreso – tutti i marchi della nostra indagine non erano fiduciosi sull’andamento del 2023, ma oggi confermano che, nonostante le difficoltà legate all’inflazione, la loro forza sui mercati è confermata.
L’evoluzione del mercato segue la scia dell’efficientamento energetico
Standard sempre più elevati, con un patrimonio edilizio sempre più energeticamente evoluto: oramai l’asticella si è alzata sempre di più e i radiatori non solo seguono il flusso, ma anticipano addirittura le tendenze. Ecco perché, come racconta Alberico Crosetta CEO di Antrax IT, “i caloriferi a basso costo stanno perdendo quota a favore di soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico”. “Il settore sta cambiando rapidamente”, gli fa eco Danilo Rossetti CEO e co-founder di Caleido insieme al fratello e alla sorella, che spiega come, sulla spinta delle nuove normative, oggi si privilegino “sia prodotti per il bagno a bassa potenza, come gli scaldasalviette, o combinabili con il riscaldamento a pavimento, oppure i radiatori di dimensioni più grandi, perfetti per gli impianti a pompe di calore, sia ‘tradizionali’, cioè alimentate a combustibili fossili, sia ibride, che uniscono anche l’energia elettrica”.
Una transizione – per usare una parola di moda – che non lascia indifferente neanche Cristiano Crosetta, CEO di Tubes, che osserva: “Un tempo i caloriferi erano grandi e pesanti perché dovevano contenere una notevole quantità d’acqua per riscaldare. Ora che le case sono meglio isolate e richiedono meno energia, i radiatori si sono adattati per creare il giusto comfort”. Ma c’è di più: Alberico Crosetta, CEO di Antrax IT, annuncia che presto il calore, come già avviene per la luce, “si adeguerà alle nostre esigenze, grazie a un sistema intelligente chiamato ‘riscaldamento adattivo’ – un insieme di tecnologie per il controllo del clima che funzionano attraverso sensori che registrano la temperatura esterna e la presenza umana – capace di regolare il caldo e il freddo. Se, ad esempio, una stanza è vuota o la temperatura esterna cambia, il sistema riduce in automatico la potenza per evitare sprechi. Allo stesso tempo, grazie al ‘riscadamento adattativo’ si possono creare scenari termici in base alle preferenze di ciascuno, per un comfort su misura”.
Sviluppi futuri a parte, oggi come oggi per tutti la parola d’ordine è la ‘bassa temperatura’, che a un profano potrebbe sembrare quasi un controsenso. In realtà, i nuovi corpi scaldanti funzionano allo stesso modo di quelli che ben conosciamo, ma usano acqua meno calda, con temperature al massimo di 40 °C-50 °C, senza raggiungere i 70°C e i 90°C della generazione precedente. “Questo sistema”, continua Alberico Crosetta di Antrax IT, “distribuisce in modo uniforme il calore nell’ambiente e il tepore si diffonde gradualmente senza causare sbalzi termici così da ottenere un comfort termico decisamente superiore”.
La riscossa dell’elettrico va di pari passo con la diffusione delle rinnovabili
Cambio di scena. Case più efficienti, aumento del solare e diffusione delle pompe di calore. Risultato? Un significativo aumento delle vendite di radiatori elettrici. E se in passato, questi caloriferi erano, come illustra Danilo Rossetti di Caleido, “relegati soprattutto al mercato francese, ora la moltiplicazione degli impianti fotovoltaici sta facendo crescere notevolmente la richiesta anche in Italia”. Inoltre, come chiarisce Andrea Lupi, CEO antoniolupi, “un importante vantaggio di questi impianti è legato anche alle normative vigenti in Italia che consentono di creare le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), piattaforme alle quali partecipano famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni. Quindi, se un condominio, un singolo o un piccolo quartiere si dotano di sistemi fotovoltaici, possono prodursi l’energia di cui necessitano quasi a costo zero, arrivando nel tempo ad un abbattimento dei costi in bolletta vicino al 100%”. Aggiunge Alberico Crosetta di Antrax IT: “Scegliere un radiatore elettrico ha notevoli vantaggi: è ideale per realizzare l’impianto di riscaldamento senza dover affrontare opere talora complesse e offre diverse opzioni aggiuntive, come per esempio il timer programmabile per mantenere la temperatura desiderata”. Che il mercato stia diventando sempre più appetibile mercato diventa sempre più appetibile lo conferma anche Cristiano Crosetta di Tubes, che da anni è presente sul mercato – soprattutto francese – con prodotti di questo genere: “Oggi l’elettrico sta diventando sempre più importante, specialmente nelle villette che, avendo beneficiato degli incentivi per il solare, hanno a disposizione l’elettricità a prezzi più bassi. Le tecnologie, inoltre, sono ormai molto all’avanguardia: noi, per esempio utilizziamo resistenze di classe 2 e un termostato digitale programmabile per risparmiare energia; possiamo gestire il sistema in vari modi, incluso il controllo tramite un’applicazione per smartphone che stiamo sviluppando. Sono tutti dei passi avanti nella direzione del miglioramento dell’efficienza energetica e del comfort termico, che presenteremo al prossimo Salone del Mobile”.
Non solo bianco: via libera a nuance inedite e finiture personalizzate
Il bagno sta diventando uno spazio in cui il colore, oltre alla personalizzazione e la sostenibilità, gioca un ruolo sempre più importante. E anche se tutti concordano che l’era del bianco non è mai finita, “negli ultimi tempi”, racconta Danilo Rossetti di Caleido, “abbiamo notato un cambiamento significativo nelle preferenze dei consumatori: circa il 45% delle persone ora predilige la finitura opaca. Questo segna una vera e propria svolta, soprattutto se consideriamo che in passato la lucentezza dominava la scena”. Ne è certo anche Andrea Lupi, CEO antoniolupi, che spiega come la tendenza sia di fatto ciclica, ed è per questo che “abbiamo proposto delle nuance pastello che possono essere declinate in un total look con approccio sartoriale. Inoltre, grazie a un progetto chiamato Tono su tono, è possibile personalizzare vasche, rubinetteria, specchi, illuminazione, soffioni, radiatori, accessori e complementi d’arredo”. Alberico Crosetta di Antrax IT sottolinea invece che “la vera novità è rappresentata dall’interesse crescente per soluzioni più sostenibili da parte delle aziende come dei consumatori. Tuttavia, alcune delle vernici di alta qualità che troviamo sul mercato purtroppo utilizzano ancora ingredienti che non sono amici dell’ambiente. Per questo stiamo sviluppando un progetto di ricerca e sviluppo, chiamato Re-Color, che propone finiture di grande personalità, con colori caldi e vividi al tempo stesso, declinate in cinque nuances: il Grigio Sabbia, il Rosa Cipria, il Verde Brentonico, l’Arancione Esotico e il Blu Indaco. Dai cinque colori di base, siamo riusciti poi a creare delle combinazioni personalizzate con altre quattro tonalità. In sostanza, si tratta di una palette che diventa uno strumento flessibile per dare vita a una gamma variegata di scenari, ognuno con la sua propria idea concettuale, estetica e cromatica”. Nonostante ci siano tanti colori tra cui scegliere, Cristiano Crosetta di Tubes fa notare che sta prendendo forma anche un crescente interesse per le tinte speciali e galvaniche: “Certo, così i radiatori costano un po’ di più ma aggiungono un tocco di originalità all’ambiente. Del resto, gli architetti come pure i clienti puntano sempre più all’omogeneità fra termoarredo e rubinetteria, che già da tempo offre soluzioni del genere sul mercato”.
Così i radiatori si trasformano in oggetti da collezione
C’era una volta la termoidraulica, un settore che si occupava di produrre e distribuire apparecchi per il riscaldamento, il raffreddamento e la fornitura di acqua: erano tutti prodotti indispensabili, è ovvio, ma poco attraenti dal punto di vista estetico. Ora che i corpi scaldanti sono diventati oggetti di design hanno bisogno di uno showroom all’altezza per essere esposti e propositi al pubblico, in quanto non si tratta più di semplici articoli tecnici, ma di veri e propri oggetti ‘da collezione’, con un notevole contenuto di ricerca, estetica e desiderabilità da parte dei consumatori. Da da Tubes e Antrax IT è lungo l’elenco dei designer che si sono cimentati con i progetti di termoarredo. Anche in casa Caleido che, nata nel 1993, spegne quest’anno 30 candeline, “dal 2004 abbiamo scelto di affiancare anche il punto di vista creativo e progettuale di designer del calibro di Marco Piva, Massimo Iosa Ghini, Gabriele e Oscar Buratti, Jean-Michel Wilmotte”, illustra il CEO Danilo Rossetti. “Per questo a Cersaie proporremo cinque nuovi colori e l’inserimento di ulteriori elementi a livello di materiali e modelli, mentre per il Salone del Bagno 2024 abbiamo in preparazione altre sorprese”.