Una sfida proiettata sulla lunga distanza anima la IV edizione della Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul, in scena fino al 29 ottobre. Gli organizzatori si sono chiesti come sarà la città tra 100 anni e quali strategie siano attuabili per renderla una metropoli ecologica e all’avanguardia, valorizzandone le caratteristiche ambientali e topografiche.
Tra i progetti presentati al concorso pubblico aperto, a cui hanno partecipato 500 studenti e professori, spiccano quelli del laboratorio New Interiors 2 del Corso di Laurea Magistrale in “Interior and Spacial design” al Politenico di Milano, guidato da Ico Migliore, professore presso la scuola e il dipartimento di design dell’istituzione universitaria milanese, che con gli allievi ha ragionato sul concetto di cultural proximity. L’obiettivo è stato quello di riconnettere idealmente il tessuto urbano della città e i suoi abitanti alla natura. “Futurability: Timeless Utopias for Seoul” fotografa 10 scenari futuristici di “ponti abitati” che attraversano il fiume Han. Di questi, due sono stati selezionati tra i 12 vincitori del contest a livello internazionale e sono esposti nella capitale del Paese.
Una riflessione urgente, visto che dagli anni 50 del Novecento il boom demografico e, di conseguenza, lo sviluppo urbano, “hanno spostato l’attenzione sull’efficienza economica”, come si legge nello statement del concorso, “di conseguenza, i suoi paesaggi naturali sono stati minati e Seoul ha perso molti dei suoi elementi naturali intrinseci. Le giungle di cemento costruite in modo casuale hanno ridotto il verde vicino. Lo sforzo oggi è quello di lavorare su un piano per armonizzare i landscape urbani con l’ambiente naturale ed espandere le reti green. Saremo anche in grado di rinvigorire il sistema di trasporto basato sulla mobilità aerea urbana e sui veicoli basati sull’AI”.
Già prima di questa ampia visione, lo studio Migliore+Servetto Architects, che da decenni lavora in Corea del Sud, ha ragionato sul concetto di “Cultural seeds”, indagando il ruolo degli spazi culturali come semi attivatori del tessuto urbano, strumenti “a lento rilascio” capaci di incoraggiare un’evoluzione sul luogo e sulle persone. Questa stessa idea è alla base del coinvolgimento dello studio al KIA Convention & Exhibition 2023, evento organizzato dall’Ordine degli Architetti sudcoreani in programma dal 25 al 29 ottobre, in concomitanza con l’ultima settimana di Biennale. Per l’occasione, i designer allestiranno uno spazio espositivo nella Seoul Cultural Station 284. Infine, il ponte tra l’Italia e il Paese del Sudest asiatico sarà eretto presso l’High Street Italia dal 26 al 28 ottobre per un evento sostenuto dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Seoul. Lo studio qui parteciperà con una performance e l’intervento in una conferenza internazionale.
(Vittoria Giusti)