È un’onda sinuosa che parte dal mondo della moda e raggiunge armoniosamente quello dell’arredo con il suo incedere fluido la collezione Wellen (che significa appunto onda) di Karl Lagerfeld Maison presentata a Milano nello showroom di via Passione 8 in occasione della Design Week. “Questa è la seconda collezione e trovo che il suo nome sia particolarmente rappresentativo della personalità di Karl” racconta Pier Paolo Righi, CEO di Karl Lagerferld, “non solo perché è sempre stato sulla cresta dell’onda ma anche perché mostra quell’estetica dominata dal movimento che amava tanto nella sua moda. L’ispirazione nasce infatti dallo schizzo di un abito che mostrava l’idea dell’onda e che fondamentalmente è stato traslato nel linguaggio dei mobili. Inoltre le linee così semplici e fluide all’apparenza ma in realtà molto complesse da realizzare rappresentano perfettamente anche il modo di creare e di progettare di Karl”.
Dal divano curvilineo e ondulato con lavorazioni a coste, realizzato in velluto blu notte e composto da dieci elementi componibili da assemblare secondo il proprio gusto per creare configurazioni uniche, al tavolo da pranzo in labradorite iridescente nei toni del blu dai bordi finemente smussati e con gambe rivestite in acciaio che assomigliano a colonne coniche tutta la collezione è un omaggio all’andatura morbida e flessuosa delle onde che riescono a fondere armoniosamente forma e funzione. Dopo le suggestioni Art Déco e Bauhaus interpretate da Matteo Nunziati lo scorso anno questa volta a disegnare la collezione è Toan Nguyen, designer francese naturalizzato italiano con al suo attivo molte collaborazioni con le più rinomate aziende internazionali del design. L’idea di base infatti è quella di avvalersi per ogni nuovo lancio di un guest designer che attinga e faccia propri alcuni elementi cari a Karl per interpretarli secondo la propria esperienza e visione.
Come funziona? Spiega Pier Paolo Righi: “la direzione creativa resta interna ed è affidata a Caroline Lebar (Senior Vice President Immagine e Comunicazione di Karl Lagerfeld, ndr) che ha lavorato al fianco di Karl per molti anni e ha condiviso con lui i progetti d’interior design per le sue case private, per l’hôtellerie, come anche i progetti di arredo e quindi conosce perfettamente il suo modo di pensare ed è molto vicina all’intero processo di sviluppo dei nostri progetti in questo settore. Ma ogni anno scegliamo un guest designer che collabori con lei in un lavoro a quattro mani. Questo modus operandi riflette molto l’idea di Karl di guardare sempre tutto attraverso una lente diversa, con una prospettiva diversa e in momenti diversi nel tempo. E riflette anche la sua creatività multiforme amplificata dalla sua immensa curiosità e molto ispirata dai luoghi, dalla musica e dalle persone.” Il risultato è una collezione innovativa, fresca e con un look and feel davvero contemporaneo che, come afferma Pier Paolo Righi, “fa parte di un progetto molto più ampio che coinvolge la nostra attività in ambito residenziale e alberghiero. Dopo aver lavorato a diversi progetti architettonici per un hotel di lusso e per prestigiose residenze private in tutto il mondo, portando avanti una certa estetica, siamo passati dalla struttura esterna delle case a quella interna ed è da allora che abbiamo iniziato a sviluppare la collezione Maison”.
Ma com’è nata l’idea di approcciarsi al Real Estate? “Penso che l’idea sia nata dalla passione di Karl per le case e ricordo che la primissima volta che l’ho incontrato personalmente, in realtà era la seconda ma è stata la prima a quattr’occhi con lui, quando abbiamo iniziato a lavorare insieme nel 2010 mi ha invitato a pranzo a casa sua a Parigi in Rue de Saint-Pères e subito dopo mi ha mostrato il suo appartamento. Penso che ci siano volute due ore per visitarlo tutto perché mi ha portato in ogni stanza e mi ha mostrato tutto nel dettaglio. Anche la camera da letto, il bagno, ha aperto l’armadio e tutto il resto… E aveva una tale passione nel descrivere da dove proveniva ogni pezzo e perché era stato posizionato proprio lì, chi era il designer e perché era stato così bello lavorare insieme a lui. Insomma, il tempo che abbiamo dedicato alla moda durante quel pranzo è stato irrisorio, il tempo impiegato a parlare di design è stato davvero notevole. Ecco come è iniziata! Questa attività è stata avviata realmente pochi anni fa ma come idea era già nata nella testa di Karl molto tempo prima”.
Il debutto nell’hôtellerie di lusso risale a circa 8 anni fa quando iniziano i lavori del Karl Lagerfeld Macau, l’unico tower hotel al mondo i cui interni sono stati interamente disegnati dall’eclettico stilista sposando il classico design cinese con una contemporanea estetica occidentale. Inaugurato a giugno del 2023, conta 271 camere e suite ispirate a una sofisticata rivisitazione della moderna chinoiserie combinata con l’artigianato tradizionale: le testate dei letti create su misura sono ispirate ad alcune monete cinesi di buon auspicio che simboleggiano la fortuna, mentre i vasi di porcellana sono stati realizzati a mano a Jingdezhen e i divisori circolari delle stanze richiamano le tradizionali porte lunari cinesi. A testimonianza della passione di Karl Lagerfeld per le collaborazioni, gli arredi realizzati su commissione comprendono sculture di grande pregio dell’artista olandese Marcel Wanders e dell’artista francese Jean-Michel Othoniel, e lampadari Terzani. Impressionante anche la libreria, nonché caffetteria, che conta circa 3.000 volumi.
Il primo progetto architettonico residenziale risale invece al 2021 e comprende cinque ville di lusso a Marbella in Spagna. Basato sul lusso disinvolto e sulla passione per l’architettura il Karl Lagerfeld Villas Marbella è costituito da cinque ville indipendenti realizzate con un materiale ceramico sintetico riflettente rifinito con polvere d’oro bianco che, abbinato al legno, offre un look elevato al design moderno delle costruzioni. Il paesaggio poi gioca un ruolo fondamentale offrendo viste dell’orizzonte e utilizzando il volume geometrico del verde circostante per creare un’atmosfera idilliaca. Il progetto comprende anche isole disegnate da architetti paesaggisti, dove si mixano colori e profumi, ispirate ai giardini amati da Karl Lagerfeld e disseminate nell’area del progetto, dove spiccano aree private come un braciere, spazi dedicati alla mindfulness e spazi per pranzare all’aperto. Il piano terra è quasi tutto vetrato per rimuovere i confini tra l’interno e i giardini o l’area naturale circostante, aprendosi sul paesaggio sconfinato. Lo spazio è completato da pavimentazioni in terrazzo bianco e nero, strizzando l’occhio al gusto decorativo di Karl Lagerfeld.
L’ultimo complesso residenziale Karl Lagerfeld x Taraf, inaugurato circa un mese fa a Dubai, è formato invece da 51 residenze, con 5-7 camere da letto, di dimensioni che variano da 721 mq a 1790 mq. Il grande ingresso che ricorda il fascino settecentesco della maison, guida i residenti verso una scala a chiocciola, mentre i riflessi della luce del sole provenienti dalla piscina illuminano le suggestive finestre. Coniugando moda e design, una passerella si inserisce nell’arazzo architettonico che collega armoniosamente le ville, la clubhouse e i lussuosi spazi, valorizzando la suggestiva vista sul grattacielo Burj Khalifa. “Il design delle ville di Dubai che abbiamo presentato al pubblico solo tre settimane fa”, continua Pier Paolo Righi, “è nato dalla passione di Karl per il nostro hôtel particulier parigino dove abbiamo la sede. È un edificio in stile Haussman amatissimo da Karl per il modo in cui entra la luce, per come è diviso, per la porta al centro, per le scale… Ecco, tutto questo è stato reinterpretato in una versione davvero contemporanea. Quindi queste ville così moderne oggi a Dubai in realtà hanno origine da quell’idea nata molti anni prima in rue Saint-Guillaume a Parigi”.
Ad arricchire il portafoglio immobiliare di Karl Lagerfeld anche una proprietà di lusso a Lisbona, un progetto ancora in corso che prevede la realizzazione di 10 raffinati appartamenti a uno o due piani, un giardino comune, diverse piscine private e servizi esclusivi, e un progetto a metà tra il residenziale e l’hospitality a Melaka, in Malesia, che aprirà indicativamente nel 2030. In più sono già in corso altre trattative per nuovi progetti in Medio Oriente, nel Nord America e in Cina ma è ancora troppo presto per parlarne. Quella che invece sembra più certa è l’apertura di due monomarca Karl Lagerfeld Maison, uno a Milano e l’altro a Parigi, nei prossimi anni. “Ad unire tutti questi progetti c’è il riferimento all’amore di Karl per i libri, al modo in cui si circondava di libri e a come li esponeva sempre in orizzontale quindi la parte della biblioteca giocherà sempre un ruolo importante, l’altro comun denominatore è sicuramente la luce (come entra nelle case, come si riflette sulle superfici…)”.
Ma, aggiungiamo noi, anche il concetto di sostenibilità. “La sostenibilità fa parte del nostro DNA da molti anni. Siamo stati i primi membri fondatori del fashion patto già nel 2019. Per quanto riguarda la moda abbiamo lavorato a stretto contatto con Amber Valletta che è diventata la nostra ambassador in materia di sostenibilità. Oltre il 50% dei nostri prodotti è realizzato in modo sostenibile e abbiamo recentemente lanciato un progetto nel nostro centro logistico in Olanda che prevede uno spazio dove i clienti possono riportare un prodotto che si è danneggiato per farlo riparare. Quindi siamo circolari. Ma questo riguarda la moda. Dal punto di vista residenziale e dell’ospitalità stiamo esaminando cosa possiamo fare in materia di sostenibilità progetto per progetto. Ad esempio a Marbella ci sono diverse iniziative che riguardano l’ambiente circostante come la creazione di chilometri di piste ciclabili, un rimboschimento di 320 alberi ma anche l’uso di ampie zone verdi sul rooftop che permettono alla villa di “respirare” naturalmente, un serbatoio di recupero delle acque piovane per promuovere esigenze circolari che verranno implementate in specchi d’acqua e piscine, oltre al sistema d’irrigazione, e bellissimi pannelli solari che non sembrano affatto pannelli solari. In pieno stile Karl, che avrebbe detto: è utile e anche bellissimo!”
Ma qual era esattamente la visione di Karl sul design? “Da un lato si basava sul concetto che le persone non dovrebbero considerare i mobili solo come oggetti ma come elementi che sono lì per farli sentire bene in quella casa. E che devono adeguarsi a persone diverse con sensazioni diverse e necessità diverse. Quindi ogni progetto deve essere realizzato su misura. Dall’altro lato quando progettava un negozio o una casa per lui era sempre importante che si integrasse perfettamente con l’ambiente circostante. Quindi devi pensare prima a dove si trova, a qual è l’ambiente intorno, a qual è la storia di quell’edificio, a chi sono i vicini… Quando abbiamo realizzato l’hotel di Macao, la prima cosa a cui Karl ha pensato è stata la storia di Macao, l’eredità portoghese, le persone che vivono lì e a come rendere attuale questa storia europea per integrarla nel presente e in quel particolare luogo in modo molto naturale. È un progetto che non potresti realizzare da nessun’altra parte al mondo, che appartiene davvero solo a quel luogo specifico. Ecco, è proprio seguendo questo concetto che portiamo avanti ogni nostro progetto”.
Su un fatturato globale di circa un miliardo di euro, comprese le licenze, quanto incide il settore dell’arredo e del real estate? “Per il momento poco ma è ancora troppo presto per dirlo. Siamo solo all’inizio ma per noi questo segmento è davvero importante perché Karl non si occupava solo di moda. Era una persona eclettica che ha mostrato la sua creatività in tanti ambiti diversi e questi hotel, residenze private e questa collezione di arredo, costituiscono una parte importante del mondo di Karl. Quindi riteniamo che questo settore sia importante per il marchio come maison, per tramandare la sua eredità nel futuro e anche per crescere come azienda”. Di sicuro le prospettive di crescita sono incoraggianti: “siamo cresciuti sostanzialmente”, conclude Pier Paolo Righi, “il tasso di crescita medio annuo degli ultimi 5 anni è stato pari al 30%. L’anno scorso abbiamo registrato ancora una crescita di circa il 15% e vediamo comunque una crescita sostanziale in arrivo anche se ovviamente la situazione europea è sicuramente più complessa rispetto a qualche anno fa”.
di Costanza Aquilini