Basta un assegno da 4,8 milioni di euro per portarsi a casa un’icona della nautica italiana degli anni Settanta che è al tempo stesso un simbolo navigante della cultura pop: lo yacht El Caran, realizzato nel 1977 da Benetti, è in vendita su Fraser. Fu disegnato seguendo i desideri e le inclinazioni di David Bowie che ne è stato il primo proprietario; quasi quaranta metri di lunghezza con sei stanze padronali per accogliere fino a dodici ospiti. La stella della musica internazionale lo utilizzò per crociere nel Mediterraneo e la sua leggenda aleggia sullo scafo anche dopo il profondo refitting del 2020. Gli acquirenti non mancheranno perché il momento è d’oro per la nautica vintage: il prezzo delle materie prime in ascesa, le difficoltà logistiche e la scarsità delle componenti elettroniche rendono il mercato del nuovo sempre meno appetibile, con consegne stimate anche per la seconda metà del 2023 se non (addirittura) per l’anno successivo. Un trend del tutto simile a quello dell’automotive, con la conseguente risalita dell’usato di qualità che attira anche giovanissimi: Fraser rivela di aver abbassato di dieci anni l’età dei suoi acquirenti, ora in media nella fascia 45-55 anni, con il più giovane post pandemia che ha appena 25 anni.
BELLINI CON I SUOI RIVA VINTAGE OPERE D’ARTE
In Italia punto di riferimento per la compravendita della nautica vintage è Bellini. Fondata nel 1960 sul Lago d’Iseo, l’azienda ha legato il suo nome ai motoscafi Riva che vengono custoditi negli showroom, restaurati e rivenduti come vere e uniche opere d’arte. “I Riva d’epoca sono una icona della nautica vintage, una nicchia apprezzata dal mercato: un dato indicativo dell’asset che rappresentiamo è legato ai Riva Aquarama, uno dei modelli top di gamma: negli ultimi 25 anni hanno registrato una rivalutazione media annua dell’8,6%”, racconta Battista Bellini, amministratore delegato dell’azienda di famiglia. Nel dettaglio, evidenziano le statistiche, se nel 1996 per un motoscafo Aquarama bastavano meno di 97mila euro, nel 2007 ne servivano 370mila e nel 2021 ben 760mila. Un’accelerazione notevole: “Di Aquarama ce ne sono meno di 600 nel mondo e quindi è facile immaginare perché sia diventato un asset di investimento”, sottolinea Bellini. Ma nel 2021 e nel 2022, spiega, “in tutto il mercato della nautica abbiamo visto un incremento degli affari, un aumento delle richieste che non è solo dovuto alla mancanza del nuovo: se prima erano considerate semplici imbarcazioni d’epoca, oggi stanno diventando sempre di più delle opere d’arte e i collezionisti tendono a liquidarle meno del passato”. Se la domanda cresce e l’offerta diminuisce il prezzo schizza: “Ci sono modelli estremamente rari che superano il milione di euro di valore”, sottolinea il top manager.
Bellini nel 2021 ha fatturato oltre 10 milioni di euro, con il 40% incassato dalle attività di vendita e rimessaggio dei Riva vintage. Da giugno 2022 l’azienda è quotata in Borsa sull’Euronetx Growth Milan e i documenti dell’Ipo raccontano molto del mondo della nautica d’epoca. La sola Bellini, si legge, tra il 2012 e il 2021 ha acquistato 88 imbarcazioni Riva vintage e ne ha vendute 71 (di cui 17 Aquarama), dopo un’adeguata ristrutturazione che può durare anche “7-9 mesi”. L’obiettivo è rimettere le barche a nuovo per rivenderle al giusto prezzo: al 31 dicembre 2021, viene spiegato, Bellini poteva contare su 20 Riva d’epoca in stock per un valore complessivo di 6,1 milioni di euro, a fronte di una registrazione a bilancio di soli 2,5 milioni. “Vendiamo in tutta Europa e negli Stati Uniti, negli ultimi due anni ci siamo avvicinati agli Emirati Arabi”, spiega il ceo Battista Bellini. Per ora fuori dai radar Asia e Russia che non sono considerati “mercati maturi”, anche se zone del mondo con un alto tasso di appassionati d’arte. Arriverà il loro momento.
LA SCOMMESSA SUI GIOVANI
Per guardare con ottimismo al futuro Bellini ha deciso di scommettere sui giovani che incominciano a mostrare interesse per l’usato e per il vintage. Lo spiega Battista Bellini, lui stesso un classe 1988 alla guida di un management team con età media di 35 anni: “Il rischio che vengano percepite come imbarcazioni noiose è reale, soprattutto per chi se le ritrova in casa come eredità familiare passata dal nonno al papà. Bisogna educare le nuove generazioni al reale valore di queste imbarcazioni e far capire che non si tratta solo di oggetti di antiquariato, ma di autentiche icone del made in Italy e status symbol attraenti. Per farlo abbiamo deciso di accostare ai Riva d’epoca degli artisti internazionali, come Romero Britto, esponente brasiliano del new pop, che ha realizzato per noi un pezzo unico a mano, o come Mr Brainwash, che ha personalizzato le tappezzerie di un Riva Aquarama con il proprio stile pop contemporaneo”. La volontà, sottolinea Bellini, “è rendere sempre più sexy questo mercato”, anche per chi – colpa della giovane età – può essere affascinato più facilmente dal nuovo che da un pezzo vintage mozzafiato. Un’idea di cosa siano stati i motoscafi Riva nel Novecento italiano ce la si può fare a Corte Franca, in provincia di Brescia, dove Bellini espone la collezione privata di motoscafi Riva d’epoca di proprietà del presidente Romano Bellini. Venti pezzi di sicuro valore messi insieme in oltre quarant’anni di collezionismo, uno spaccato di storia del design made in Italy. Tra i gioielli in mostra un Riva Racer del 1929, l’ultimo Riva Lancetta del 1951 ancora esistente e il leggendario Riva Lamborghini, pezzo unico commissionato da Ferruccio Lamborghini a Carlo Riva nel 1967: un’imbarcazione equipaggiata con due motori dell’azienda di Sant’Agata Bolognese da 12 cilindri ciascuno con cilindrata complessiva da 700 cavalli.