A Milano apre il nuovo Armani/Casa. Quattro piani di home collection raccontata secondo il gusto dello stilista, maestro di un’eleganza equilibrata e atemporale. E mai disgiunta dalla funzionalità.
Corso Venezia, angolo via San Damiano. Dal 1965 è un indirizzo cult nel cuore di Milano, punto di riferimento nel mondo del design internazionale e culla di quel buon gusto squisitamente lombardo che Maddalena De Padova sapeva declinare con maestria. Oggi questo stesso edificio racconta nei suoi 1.300 metri quadrati distribuiti su quattro piani, con 16 vetrine aperte sulla città, la classe senza tempo di Giorgio Armani, che proprio qui ha realizzato il nuovo flagship store dedicato al mondo dell’arredo. In un allestimento incentrato sul gioco sottile di luci e contrasti, costruito secondo un percorso ideale di ambienti intervallati da delicati pannelli divisori, sfilano mobili e oggetti combinati secondo un gusto estetico coerente, unico ed emozionale. È proprio Giorgio Armani che descrive la nuova collezione Armani/Casa 2017: “Si distingue per un’idea di lusso sottile e discreto e per la sempre altissima qualità dei materiali.
Al centro del progetto Home c’è la riscoperta di preziose tecniche artigianali, la ricerca dello straordinario che si ritrova nell’ordinario. Quest’anno, per esempio, ho puntato sulle strutture leggere, sugli spessori sottili e le forme avvolgenti caratterizzate da tratti continui. Come per il letto Morfeo che pare quasi sospeso, dove le linee diventano superficie”. La cura del particolare e il recupero di una raffinata manualità, per Giorgio Armani sono imprescindibili. “Un esempio di questo mio impegno è la marqueterie de paille che riveste i montanti della libreria Freud. Si tratta di una tecnica francese utilizzata negli anni Venti e Trenta, ma oggi solo alcuni piccoli laboratori sono in grado di ripetere questa lavorazione, che consiste nell’appiattire e levigare con un martellino gli steli di paglia, tagliandoli uno per uno nella giusta lunghezza e applicandoli secondo il disegno stabilito, come un tempo faceva Jean Michel Frank, il cui stile mi ha sempre affascinato”. Il risultato è un design sartoriale e di ricerca che regala a ogni pezzo una nuova classicità. “La naturalezza sofisticata è il tratto che unisce tutto quello che faccio, ed è per questo che le mie creazioni sono venate di esotismi sottili e tocchi impercettibili di eccentricità. A volte si possono trovare rimandi diretti all’uso di un colore per mettere in risalto i dettagli, la ripetizione di un motivo o una trama particolare. In altri casi il rapporto tra le mie linee abbigliamento e arredamento è meno specifico e ha più a che fare con un mood o un’atmosfera”. Armani/Casa oggi è presente in 40 Paesi, da Milano a Pechino per un totale di 56 punti vendita, di cui 27 monomarca e 29 shop-in-shop. Cucine, arredo bagno, tessuti, tappeti e rivestimenti murali sono progettati da Armani/Casa, realizzati e commercializzati su licenza, mentre mobili, illuminazione, biancheria da bagno e da letto, articoli da regalo e decorazioni, sono realizzati e commercializzati sotto la diretta supervisione di Armani/Casa.
La collezione è prodotta principalmente in Italia dove nasce il 100% degli arredi. Nel 2016 il marchio ha registrato un incremento del volume d’affari mondiale pari a 7% rispetto al 2015. Le vendite al pubblico nei negozi monomarca sono cresciute del 10% mentre le vendite al Trade Interior Design e le Licenze sono aumentate del 6%. Dai grandi progetti agli spazi più personali, tutto è sempre in sintonia con l’idea di casa di Giorgio Armani: “Sono convinto che il luogo in cui abitiamo sia un riflesso di noi stessi: ogni ambiente deve essere adatto e funzionale a chi lo abita. Io personalmente amo il rigore morbido, gli spazi ampi in cui trovare l’angolo più privato, la semplicità non priva di calore, il comfort della tecnologia, le forme belle e funzionali e la presenza di pezzi dei maestri del design. E poi, certo, mi piace circondarmi di qualsiasi cosa mi ricordi un momento felice”. Così, in un attimo, il pragmatismo diventa poesia.
di Monica Montemartini