Un 2022 da record per iGuzzini, azienda fondata nel 1959 a Recanati e dal 2019 parte del gruppo svedese Fagerhult, guidata dal CEO Cristiano Venturini, che, a parità di perimetro, chiude con le performance più alte dalla sua fondazione nel 1959 raggiungendo un fatturato di 234,1 milioni di euro (+15,1% sul 2021) e un aumento sia della redditività/EBIT, che si attesta sui 24,1 milioni di euro, sia del valore percentuale net sales, che passa dal 7,9 dell’anno precedente al 10,3 del 2022. Risultati “oltre i target”, tiene a evidenziare Venturini, che battezza il 2022 come un anno “entusiasmante”. Anche il primo quarter dell’anno in corso “è stato migliore rispetto al medesimo dell’anno precedente e dunque, di nuovo, siamo di fronte a un record storico: oltre 60 milioni di euro. Con questo non voglio dire che sarà un anno facile e che abbiamo già il risultato in cascina”. E questo soprattutto perché “si è creata una tempesta perfetta, che sta perdurando da un po’ di anni. Esistono difficoltà esogene legate a shortage e risorse, altissima inflazione, al conflitto in corso e all’impatto che ha avuto sull’energia, ai tassi di interesse al rialzo, alla volatilità sui mercati e all’incertezza sugli investimenti”. In questo contesto non è facile “avere anche una crescita di marginalità come quella che abbiamo avuto e mantenerla tuttora (a marzo 13,3% l’Ebit)”. Oltretutto con “una gestione del cash flow e della parte economica piuttosto difficile. Ci stiamo riuscendo, ma risulta difficile prevedere il futuro.

Su cosa punterà allora l’azienda di illuminotecnica nel prossimo futuro? “Su 4 linee-guida strategiche: il design e una cultura della luce che nasce da lontano, con un’attenzione particolare ai temi della connettività e della sostenibilità. Il design è il filo rosso che, dagli anni Sessanta a oggi, unisce il lavoro di grandi maestri come Gio Ponti, Gae Aulenti, Renzo Piano, Michele De Lucchi, Ron Arad e Jean-Michel Wilmotte. iGuzzini è riconosciuta come un centro di eccellenza dedicato allo studio della luce nelle sue varie forme, e parte attiva nello sviluppo di una cultura della luce. Pioniere della luce intelligente, l’azienda sviluppa e applica soluzioni che, grazie alla connettività, migliorano il rapporto tra le persone, le architetture e gli spazi, e aiutano a salvaguardare l’ambiente. Per esempio, laddove si invita a spegnere le luci delle città per risparmiare energia, esistono soluzioni che consentono di avere la giusta luce solo quando, quanto e dove necessario, garantendo allo stesso tempo sicurezza, decoro urbano e risparmio energetico. A dire il vero, già negli anni Ottanta abbiamo cominciato a sensibilizzare la società su come una luce evoluta contribuisca al benessere del pianeta e di tutte le forme viventi. Per questo investiamo ogni anno circa il 6% del fatturato in Ricerca e Sviluppo per innovare anche in termini di efficienza energetica, durabilità, tecnologie, materiali, processi industriali, comportamenti volti a ridurre sempre di più l’impatto sull’ecosistema.” chiarisce il CEO. “La sostenibilità non è un jingle per noi, ma una modalità per crescere. Oggi i nostri prodotti sono all’80% realizzati con materiali riciclati e per almeno il 94% sono essi stessi riciclabili”. Cosa manca?” iGuzzini dovrà farsi carico anche del recupero, ma questa sarà la fase 2.0.”.

iGuzzini è l’azienda più grande all’interno di Fagerhult, che è un gruppo quotato: “significa che abbiamo una responsabilità verso il territorio, gli shareholder e verso tutti i nostri stakeholder. L’azienda è finanziariamente molto solida e crediamo che le dinamiche su cui abbiamo iniziato a lavorare 4 anni orsono siano quelle giuste. E dove siamo arrivati può testimoniarlo. Continueremo a investire fortemente”, assicura Venturini. Quest’anno arriverà a compimento un investimento di 10 milioni per rendere l’HQ di Recanati – che copre l’86% della produzione mondiale di iGuzzini – indipendente dal punto di vista energetico per oltre il 70%, all’interno di un complesso di azioni a trecentosessanta gradi, tra cui il passaggio a BioGPL per lo stabilimento produttivo.

“Lighting innovation for people non è solo un pay-off ma per iGuzzini significa persone-valori-comunità-sogni che insieme creano una galassia in cui ognuno può e deve esprimersi da un punto di vista professionale e soprattutto umano” sottolinea ancora Venturini. Ed è proprio attorno alle persone che iGuzzini ha aperto una riflessione sulla prossimità tra il benessere, la bellezza e la tecnologia, da cui nasce Living Vibes, un progetto che porta nei luoghi dell’abitare, sia residenziale sia dedicato alle collettività, oggetti di design che costruiscono architetture di luce sorprendenti e performanti. “Abbiamo bisogno di figure e forme morbide, di ricerca materica, di materiali sempre più rivolti al riciclo, nell’ottica evidentemente di una economia circolare. Se a tutti questi aspetti uniamo il valore di ottiche incredibilmente performanti, efficienti e rispettose dell’ambiente, ho motivo di credere che il linguaggio tecnico-deco sia la risposta giusta per la società contemporanea”.