Ideal Standard sempre più impegnata nel dare corso e profondità alla strategia ESG, che vedrà nell’arco del 2023 il raggiungimento di nuovi obiettivi. Due le novità, innanzitutto, per il big player che produce soluzioni complete per l’ambiente bagno, che nel frattempo ha chiuso il 2021 con un giro d’affari di oltre 700 milioni di euro, oltre 8000 dipendenti dislocati su 9 siti produttivi per oltre 100 Paesi serviti. La prima è che la società è entrata a fare parte dell’UN Global Compact, che è un patto non vincolante delle Nazioni Unite, nato per incoraggiare i CEO delle imprese di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili e rispettose della responsabilità sociale d’impresa, oltre a rendere pubblici i risultati delle azioni intraprese.
La seconda ha a che fare con l’ambito Environmental: “faremo un evento quest’anno – anticipa a Pambianco Design Massimo Vismara, Ideal Standard Vice President Brand & Market activation – nel corso del quale lanceremo quello che è il nostro modo di identificare, all’interno dei prodotti quelle caratteristiche che sono fondamentali per la dimensione Environmental delle strategie ESG. Abbiamo coniato la definizione Ecologic, che sarà dunque a monte di tutti i prodotti che hanno un risvolto di sostenibilità e che diventa parte della nostra strategia, in grado di raccontare le performance e, in generale, tutto ciò che facciamo in questo campo. Un pilastro fondamentale. I nostri valori aziendali sono design e performance. Nell’ambito del design lavoriamo con Roberto Palomba e cerchiamo di rendere evidente a tutti qual è la nostra dimensione in termini di proposta. Nell’ambito delle performance, l’aggiunta di una modalità di racconto ci permette di andare oltre rispetto a quello che oggi stiamo facendo”.
L’impegno in termini ESG non è certo nuovo per Ideal Standard: “come azienda riteniamo – sottolinea Vismara – che la tematica sia non solo di grande attualità, ma che stia proprio a significare che ‘ci sono cose da fare e che sono giuste’. Non c’è nulla nella tematica ESG che vada contro il buonsenso. E’ diventata però più chiara la necessità di meglio definire la strategia e gli obiettivi che ci siamo dati”. Ecco dunque un documento strategico ‘Together for a better future’, che indica le tre aree di intervento: Environmental, Social, Governance. “Tutte fondamentali” chiosa Vismara, che si sofferma in particolare però su alcuni aspetti. Ad esempio, “abbiamo recentemente aggiornato il nostro codice di condotta, abbiamo lavorato a una iniziativa sull’eguaglianza di genere (in Inghilterra) per avviare giovani ragazze al mondo del lavoro. Siamo attivi in varie direzioni. In particolare sul fronte della sicurezza sul lavoro. Il numero degli incidenti si è ridotto del 71% dal 2018 ad oggi. Abbiamo mostrato un’attenzione maniacale nel mondo delle operations per dire chiaramente che il lavoro oggi non ci deve esporre a rischi e che quindi c’è un’attenzione molto importante in questo senso”. Un risultato ottenuto lavorando “su tutti i livelli” a partire dalla “formazione, dalla sicurezza dei macchinari e dai processi, oltre alla organizzazione, tutte pratiche ben presenti all’interno dei nostri impianti e che ci fanno operare in maniera sempre più sicura”.
In relazione all’economia circolare, Vismara ricorda l’impegno nel riciclare sia la parte di ceramica, sia di rubinetteria. “Un approccio non semplice – ammette – con una serie di difficoltà non indifferenti, ma con benefici importanti”. Sul fronte della decarbonizzazione, “abbiamo cominciato da anni a lavorare sul tema delle energie alternative. Oggi diventano ancora più importanti” evidenzia, ribadendo che “l’innovazione è cruciale per lo sviluppo del prodotto. Siamo attivi sia nello studio di materiali che siano assolutamente sostenibili, ma anche di prodotti che possano durare di più nel tempo. Siamo orgogliosi di dire che le nostre cartucce della rubinetteria FirmaFlow sostengono fino a 750mila cicli, a dimostrazione del fatto che un prodotto che dura nel tempo è un impegno a livello Environmental”.
Non è tutto. “I primi di febbraio pubblicheremo i primi 2000 Environmental program declarations e altri 3000 faranno seguito per un totale di 5mila Epd entro il primo semestre. E’ importate, perché grazie al fatto che misurano in maniera molto attenta i prodotti, ci restistuiscono informazioni su come migliorarli e linee guida su come sviluppare nuovi prodotti”.