Chi ha detto che quello dei Millennials è un mercato “volatile”? Al contrario, emerge assai più maturo di quello delle generazioni più adulte. Sembra un paradosso, che evidenzia come la classe dei nati alla fine del XX secolo sia un fattore chiave per il mondo del design e non solo, perché rappresenta la direzione che prenderanno le famiglie di domani. E perché, appunto, è un mercato che nasce in partenza più maturo, ossia più consapevole, di quello delle generazioni precedenti. Dunque, per essere conquistato, richiederà alle aziende dell’arredo sforzi molto più articolati, di comprensione e di posizionamento, rispetto al passato. È quanto emerge da una ricerca di mercato condotta, nel mese di maggio, da Pambianco Strategie di Impresa in collaborazione con FederlegnoArredo, che sarà presentata in occasione del convegno “La rivoluzione nell’industria del design – I nuovi trend e gli attori che stanno cambiando il settore”, e una sintesi della quale è presentata in questo numero di Pambianco Design. Era necessaria un’ulteriore analisi del Millennials? Il risultato dello studio rivela quanto positiva sia la risposta. Come detto, infatti, dal confronto con le generazioni precedenti, il mondo dei nati a cavallo tra gli anni 80 e l’inizio di questo secolo, sembra imporre una rottura nel modo di pensare l’arredo. Il cliente Millennials è più eterogeneo, più dinamico, più accelerato. Ma, paradossalmente, è anche più concreto e equilibrato ed è parte di un network valoriale profondo, magari poco visibile (vissuto perlopiù nella dimensione social), ma più solido di quanto appaia all’esterno. Soprattutto, in questa dimensione trovano spazio parole chiave impreviste: consapevolezza ed equilibrio. Sono più consapevoli del mondo che sta cambiando, e dunque riconoscono un peso determinante ai criteri della sostenibilità (“penso che dovrebbe essere obbligatorio, per legge, che le aziende, tutte, producano impattando meno sull’eco sistema”) e all’innovazione della domotica (“io ho scelto una casa classe A con tutto ciò che la domotica offre oggi…”). E sono più equilibrati nei confronti dell’esistenza (meno condizionati dalle pressioni del presente, capaci di guardare ai cambiamenti futuri), della spesa, del peso dell’immagine (“amo le cose belle ma tra comprarmi un mobile e fare un viaggio, scelgo il viaggio, ci metterò solo di più a comprare il mobile”). Dunque, la ricerca porta in evidenza come, dietro l’apparente leggerezza di una realtà che vive e si esprime nel mondo virtuale di internet e dei social, ci siano aspetti solidi e molto strutturati da considerare, per conquistare i Millennials. La sfida, per il settore dell’arredo e del design, non è semplicemente accelerata. Ma è trasversale, profonda, amplificata.
David Pambianco