Hot Lab opera nel settore nautico da 16 anni e lo fa nella maniera tradizionale: attraverso relazioni molto strette coi clienti e con l’approccio romantico del disegno. Uno studio relativamente ‘giovane’, ma con un giro d’affari degno di nota. Le previsioni per il 2019 sono di arrivare a 900 mila euro di fatturato, ed entro il 2022 raggiungere il milione
Tutto ebbe inizio nel 2003, al Salone Nautico di Genova. Tre giovani amici progettisti, intenzionati a collaborare con accessoristi del settore, si proposero ad alcuni stand fino ad entrare in contatto con Raffaelli Yachts, che affida loro il primo incarico: disegnare gli interni di Ontera 70, l’ammiraglia del brand. Dopo un anno nasce lo studio, denominato Hot Lab, che si distingue nel panorama delle imbarcazioni da diporto per l’accurata ricerca formale e lo stile sobrio ed elegante. Oggi lo studio è gestito da due dei tre fondatori iniziali, Antonio Romano ed Enrico Lumini. “In questi quindici anni di lavoro – raccontano in quest’intervista a Pambianco Design – molto è cambiato. Il nostro segreto per crescere è stato non solo riuscire a stare al passo con le tendenze, ma anche anticiparle”.
Come definireste il vostro modo di progettare?
Il design è sempre stato evoluzione di stile, miglioramento, cambiamento incrementale di ciò che viene percepito come ‘bello’. Per noi, ciò che ora può essere considerato un buon design è il fatto di avvicinarci al progetto nel modo più pulito, vero e genuino possibile.
Yacht design contemporaneo: quali sono le tendenze e le ‘mode’ di oggi?
Lavorando quasi sempre per progetti full custom, non siamo particolarmente contaminati dalle mode del momento. Ci sono però delle richieste che ritornano in modo continuativo, come la necessità di poter avere un contatto più diretto con l’ambiente circostante tramite l’utilizzo di grandi finestrature a tutta altezza, oppure spazi inside/out per poter vivere all’aperto pur mantenendo il comfort dell’aria condizionata. Tra le richieste più frequenti c’è il beach club, area lounge che può essere utilizzata anche come spa o gym a pelo d’acqua.
La crisi post 2008 ha rallentato l’attività dello studio?
Direi di no, anzi. Nel 2007 lo studio era ancora molto piccolo, con pochi clienti. ‘Too small to die’ insomma. La crisi forse è servita per fare ‘pulizia’ di armatori, cantieri e anche studi di progettazione poco seri e professionali.
In cosa consiste l’eccellenza del made in Italy nel settore nautico?
L’industria nautica italiana è un’eccellenza mondiale. Siamo i primi al mondo non solo per la produzione di yachts, ma anche per componentistica, materiali di qualità e design. La ricerca tecnologica abbinata all’esperienza artigianale dei cantieri italiani è unica al mondo. L’essere italiani nel nostro settore è ancora un valore aggiunto molto apprezzato: sinonimo di qualità, creatività ed esperienza.
Collaborate con aziende di settore per le forniture contract degli arredi o preferite il custom made?
Solitamente gli arredi di uno yacht, dai 24 metri in su, sono realizzati su misura per l’80%. Occupandoci noi di full custom, la percentuale sale al 90%. Tuttavia, spesso collaboriamo con aziende italiane di spicco quali Minotti, DePadova, Flexform, Paolo Castelli, Rubelli, Boffi, Technogym.
La vostra base è Milano. Scelta strategica o necessità?
Strategicamente, Milano è una città unica. Tutte le ditte di fornitura hanno il loro headquarter o un ufficio qui: dal mobile al tessile, per non parlare dei produttori e fornitori di materiali d’eccellenza. I clienti vengono sempre volentieri in città e i collegamenti sono ottimi: abbiamo voli diretti verso la Turchia e l’Olanda, oltre che Miami, Singapore e Dubai, tutti Paesi e città dove lavoriamo molto. In auto raggiungiamo Montecarlo e Viareggio, le città più importanti al mondo per la nautica. Inoltre le varie università e master in yacht design sono un continuo bacino per nuove leve. Dubito che vi siano location migliori in Europa.
A cosa state lavorando ora?
Quest’anno, quattro yacht progettati da noi hanno toccato o toccheranno l’acqua. Nel 2020 verranno terminati altri due yacht per Yildiz, cantiere di proprietà di Perini Navi: un 41 metri full custom e il 54 metri full custom Baglietto. Al Monaco Design Yacht Show siamo presenti con tre progetti di yacht dai 55 ai 70 metri per noti cantieri internazionali e abbiamo siglato contratti con cantieri italiani, turchi e olandesi, ma è ancora troppo presto per parlarne.