Partnership per il classico raffinato tra Roberto Giovannini e lo showroom milanese Arosio Interiors. L’azienda fiorentina di arredamento ha fornito mobili e complementi per gli oltre 200 metri quadrati di cui Arosio, il più importante atelier milanese di tessuti d’eccellenza, dispone nello storico palazzo di piazza Borromeo 12, conquistando un posizionamento strategico per il raggiungimento dei suoi principali obiettivi: diventare il marchio leader nella produzione del mobile classico di alta gamma e affermarsi sempre di più in ambito internazionale, utilizzando Milano come finestra sul mondo. Arosio Interiors si affianca ad altre prestigiose location già occupate da Roberto Giovannini, a partire da Domus & Lumia a Napoli, lo showroom da 800 metri quadrati a Firenze e i punti vendita avviati con i partner a Teheran, Shanghai, Miami, Toronto, Dubai e Riad. L’operazione collegata allo sbarco inIran, avviata nel 2014, rappresenta un capitolo a parte. “Abbiamo avuto la fortuna e la capacità di gestire un contatto, proprio nella fase di apertura del mercato iraniano, con un potenziale partner che ha successivamente destinato, a partire da gennaio 2015, il proprio showroom da 300 metri quadrati esclusivamente ai nostri prodotti – racconta l’amministratore delegato dell’azienda, Claudio Riceputi – per cui oggi è come se disponessimo di un monomarca a Teheran. Il primo anno di presenza in quel paese si è rivelato positivo e ha generato circa 500 mila euro di ricavi, con forti margini di incremento”.
L’azienda con sede a Cerbaia di Montespertoli (Firenze) è sul mercato dal 1958, ma soltanto dal 2011 ha deciso di puntare sul proprio marchio, che lo scorso anno ha generato 3,8 milioni di ricavi su un consolidato di poco inferiore ai 10 milioni. L’Italia vale il 30% del turnover legato al brand ma si tratta di progetti perlopiù destinati all’estero, avviati tramite studi italiani di interior design o attraverso i dealer legati agli stranieri che acquistano case in Italia e vogliono arredarle in stile classico, ragion per cui l’export, di fatto, sfiora la totalità del fatturato, raddoppiato nel giro di tre anni.
L’azienda punta ad aumentare ulteriormente i propri contenuti qualitativi e per farlo ha deciso di spingere sull’internalizzazione della produzione. “Roberto Giovannini – spiega il CEO – si è sempre occupato direttamente della lavorazione del legno, affidando le altre fasi produttive ad artigiani esterni, ma ci siamo accorti che più andavamo avanti, alzando il livello qualitativo e rendendo le nostre creazioni più costose e rifinite, più emergevano criticità legate al fatto che i nostri terzisti non fossero allineati. Abbiamo di conseguenza riportato la decorazione al nostro interno e procederemo allo stesso modo per altre fasi, fissando direttamente noi gli standard, per poi eventualmente cercare chi, al di fuori dell’azienda, sarà in grado di rispettarli”.