Mandato in archivio il 2022 con un fatturato di 38,7 milioni di euro, in rialzo rispetto ai 37,5 milioni dell’anno precedente, Foscarini mette al centro la libertà progettuale del marchio nel segno della sperimentazione. Collaborazioni storiche si riconfermano accanto a nuove che nascono, mentre l’azienda si concentra sul prodotto sulle possibilità espressive offerte anche da nuovi materiali e dalle tecniche di lavorazione. Ma il 2022, per l’azienda fondata nel 1981 a Murano, è stato cruciale in termini di acquisizioni che hanno portato un nuovo slancio, a dispetto di risultati influenzati da dodici mesi non eccezionali. “Le previsioni di mercato per il 2023 non appaiono al momento particolarmente brillanti – spiega a Pambianco Design Carlo Urbinati, Presidente e fondatore di Foscarini – come non lo sono state nella seconda parte del 2022. Per noi che proponiamo lampade decorative e siamo ancora acquistati soprattutto per gli ambienti domestici, la forte spinta vissuta nel 2021 a seguito della pandemia che ha riportato la voglia di arredare e di migliorare i luoghi di vita quotidiana, un periodo in cui le persone avevano investito molto nell’arredo delle proprie abitazioni – sembra essersi affievolita”.
Urbinati tiene a evidenziare che anche “l’andamento dell’export, che per noi rappresenta circa l’85% del fatturato, è stato influenzato dal fatto che i prodotti italiani hanno subìto un rialzo dei prezzi di listino per assorbire gli aumenti del costo di materie prime e di energia. Tra i fattori che stiamo monitorando con attenzione riscontriamo, inoltre, la riduzione del numero dei rivenditori fisici, che rappresentano per noi un importante canale di distribuzione”. Al netto di questi aspetti, però, “per noi che ragioniamo con un’ottica di lungo periodo, il 2022 è stato comunque un anno da festeggiare. A maggio del 2022 abbiamo concluso l’operazione che ci ha portato ad investire nell’unicità del marchio Ingo Maurer acquisendo il 90% delle quote di Ingo Maurer Gmbh con l’obiettivo di supportarne lo sviluppo sui mercati globali, preservandone però la tradizione, i valori, e le peculiarità espressive. Con la controllata Ingo Maurer – tiene a precisare Urbinati – i nostri ricavi per il 2022 ammontano a 45,86 milioni”.
Intanto l’azienda ha lanciato, in occasione della recente edizione della design week, un pacchetto di novità molto diversificato. Fregio è la nuova proposta di Andrea Anastasio realizzata in collaborazione con la storica Bottega Gatti di Faenza: un bassorilievo floreale con cui Foscarini esplora le possibilità espressive della ceramica. Sempre con Andrea Anastasio, Foscarini ha presentato Intervallo, un progetto in cui la funzione è rappresentata dalla decorazione stessa: un’opera artistica in cui la luce è impiegata come fosse un materiale per costruire forme e volumi. Intervallo è dunque una scultura luminosa che nasce nell’ambito del progetto di ricerca Battiti – un laboratorio di pura sperimentazione su luce e ceramica.
Dal sodalizio con Rodolfo Dordoni quest’anno nascono Chapeaux e Fleur. Il primo è un progetto raffinato ed elegante nato nel segno della massima sintesi e semplificazione, formato da tre elementi semplicemente appoggiati l’uno sull’altro. La seconda è una lampada wireless caratterizzata da un’elegante e attenta proporzione tra i due volumi che la compongono. Dal carattere essenziale, è un oggetto dalla duplice funzione: quella più naturale di illuminare e quella, inaspettata, di contenere acqua e un fiore fresco. Dal lavoro con Ludovica+Roberto Palomba nasce Hoba, nuova famiglia di lampade in vetro soffiato che traduce la perfetta imperfezione di un oggetto artigianale in una lampada di serie che è la rappresentazione fisica dell’antigeometria. Nuova la collaborazione con la giovane designer danese Felicia Arvid. Appassionata di sartoria, con studi in fashion design, Arvid ha immaginato per la sua prima lampada di utilizzare la fonte di luce (un tubo che accoglie la strip LED) come struttura portante impiegandola come se fosse un ago che accoglie un tessuto e drappeggiandovi a onde un foglio sottilissimo che forma una serie di pieghe e sbalzi. Si chiama Pli ed è una lampada a sospensione disponibile in legno o carta. Nuovo anche il progetto con Oscar e Gabriele Buratti che con Anoor propongono un modello da parete e soffitto scultoreo ma essenziale.