Un settore che, nonostante tutto, ha saputo reggere bene l’onda d’urto del Covid, quello della nautica, e che ora, alla vigilia di una nuova stagione estiva più libera dalle restrizioni, promette di crescere.
Un anno archiviato all’insegna della solidità del settore il 2020. Nonostante tutto, nonostante il Covid. La nautica italiana ha retto il colpo, pur manifestando qualche criticità nella segmento del turismo nautico. Per ovvie ragioni. E il futuro lascia ben sperare con trend in crescita, favorito anche dalla campagna vaccinale che potrebbe rilanciare proprio il segmento rimasto più indietro. Intanto nel 2020, a livello globale, il settore chiude sui livelli di fatturato analoghi a quelli dell’anno precedente, intorno a 4,8 miliardi di euro. E punta su sostenibilità e Blue Economy, come spiega il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi.
Siamo di fronte a ‘una nuova primavera’ per il settore?
L’indagine condotta dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica tra gli Associati sul sentiment relativo all’anno nautico in corso indica una maggiore fiducia delle imprese dell’industria nautica rispetto al 2020: per il settore delle unità da diporto oltre due aziende associate su tre indicano una crescita rispetto al precedente anno nautico. Segnali positivi anche per il leasing nautico: secondo i dati Assilea, nel 2020 il volume di stipulato è tornato a crescere, raggiungendo un valore dei contratti complessivo pari a 593,7 milioni di euro, il 15,9% in più rispetto al 2019. E nel settore dei superyacht l’Italia conferma anche per il 2021 la leadership a livello mondiale: il Global Order Book, elaborato da Boat International, posiziona l’industria italiana al vertice per gli ordini delle unità superiori a 24 metri, con 407 yacht in costruzione su un totale di 821 a livello globale. Quella del 2020 è stata sicuramente un’estate particolare e positiva per il settore: un’estate che ha fatto scoprire la nautica da diporto ad un gran numero di italiani. Nel contesto dell’emergenza sanitaria, la vacanza in barca è stata percepita, a ragione, come sicura in quanto a bassa aggregazione e strategica per il distanziamento. Questo ha riguardato sia la fascia di mercato più popolare, sia quella alta. È stato un momento di significativa crescita e di grande soddisfazione anche per il charter, anche qui di tutte le dimensioni. Si è trattato di un vero e proprio fenomeno, che ha coinvolto persone che per la prima volta si sono avvicinate alla nautica e alle attività del mare per vivere una vacanza all’aria aperta a contatto con la natura, in libertà e in distanziamento sociale. Il 60esimo Salone Nautico, unico evento di settore organizzato in Europa lo scorso anno nell’era Covid-19, ha costituito un momento strategico per il consolidamento di questi risultati e ha consentito da una parte al pubblico di avere a disposizione un’esposizione completa dell’offerta internazionale di settore e agli espositori di raccogliere e soddisfare la domanda del mercato.
Quali driver possono comportare una accelerazione della crescita nel corso del 2021 e a tendere?
Confindustria Nautica monitora sempre attentamente la situazione a livello europeo e mondiale per cogliere ogni opportunità di sviluppo, partecipando direttamente agli organi direttivi e ai comitati di indirizzo tecnico-scientifico alle federazioni nautiche ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations) e EBI (European Boating Industry) per la promozione della nautica mondiale e europea. Rilevanti cambiamenti dell’industria nautica sono già in atto da tempo, da prima della pandemia: il tema centrale è e rimane quello della sostenibilità ambientale e delle opportunità di sviluppo offerte dalla Blue Economy. Abbiamo ragione di credere che si proseguirà su questa strada con sempre maggiori motivazioni: il Salone Nautico lo scorso anno ha ospitato le più importanti novità sul tema della sostenibilità e la nostra Associazione è impegnata a svolgere un ruolo di primo piano insieme alle aziende del settore. Rimane inoltre strategico il supporto all’internazionalizzazione delle aziende del settore: insieme ad ICE Agenzia– Istituto per il Commercio Estero, proseguiamo nel programma di promozione del Made in Italy a livello mondiale, partecipando ai principali Saloni esteri, con la formula di presenza istituzionale e collettiva di aziende.
A settembre una nuova edizione del Salone Nautico di Genova. Su cosa è necessario fare leva, a suo avviso, per conservare primato, competitività e attrattività della manifestazione?
Il Salone Nautico di Genova, organizzato da Confindustria Nautica, è al lavoro per preparare la 61esima edizione in programma dal 16 al 21 settembre, dopo un anno complesso e importante, in cui l’evento si è distinto come l’unico appuntamento di settore organizzato in presenza in Europa gestito nel segno dell’efficacia, della sicurezza e della qualità dei contatti per gli espositori e per il pubblico. Per noi il tema fondamentale è la fiducia delle aziende del comparto, e da questo punto di vista il riscontro importante in termini di richiesta di partecipazione è significativo. La manifestazione rappresenta un punto di riferimento e lo strumento strategico prioritario per tutto settore della nautica da diporto internazionale in quanto garantisce la presenza qualificata di espositori e di addetti ai lavori con un pubblico specializzato, competente e orientato al business.
Cosa contiene o non contiene il PNRR che possa favorire il comparto?
Abbiamo presentato al ministero dello Sviluppo Economico un piano per il sostegno agli investimenti della filiera in chiave di sostenibilità, approvato dal Governo Conte, ma cassato dal dicastero Draghi, insieme ad altri investimenti, per aumentare gli impieghi sulla scuola. Confidiamo che il lavoro fatto con la Direzione Generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI trovi spazio in successivi provvedimenti del Governo.
di Maria Elena Molteni