In occasione della Biennale di Architettura di Venezia, l‘isola della Certosa ospita ‘BioGrounds. Per una nuova coscienza ambientale‘, un progetto realizzato dal Maxxi di Roma e a cura di Domitilla Dardi. L’iniziativa nasce dal desiderio di stimolare la conoscenza del contesto ambientale nel quale viviamo, da qui il titolo della manifestazione: con il termine ‘Bio’ si vuole infatti rappresentare l’aspetto naturalistico del progetto, mentre ‘Grounds’, dall’inglese ‘playgrounds’, simboleggia la vita che si sviluppa sul territorio. Tra le tre installazioni proposte, Invasi, firmata da Andrea Anastasio e Angela Rui, vede la partecipazione di Florim, azienda specializzata in superfici in ceramica e da tempo impegnata in un processo produttivo sostenibile e responsabile.
L’opera si compone di numerosi vasi in terracotta di diverse dimensioni, posati sul suolo o immersi nel terreno, in parte riempiti e in parte vuoti. Alcuni di essi hanno delle coperture in gres porcellanato Florim, personalizzate con l’incisione di frasi che raccontano lo stato di salute del nostro pianeta e, al tempo stesso, fungono da aperture che li trasformano in tane o nidi per piccoli esseri viventi. Con ‘Invasi’ i progettisti, in collaborazione con l’azienda, hanno voluto raccontare la ciclicità della natura: quelli che nascono come artefatti costruiti dall’uomo, i vasi e contenitori, si trasformano poi in spontanee dimore per piante e animali divenendo parte stessa dell’ambiente in cui sono stati inseriti artificialmente. L’installazione, situata nell’area più boschiva e lagunare dell’isola, simboleggia infatti la restituzione del vaso alla natura per diventare nuovamente rifugio e protezione per chi lo abita.