Il 2022 è stato un anno record per Florim, Società Benefit e leader mondiale nella produzione di superfici ceramiche in gres porcellanato destinate all’edilizia, all’architettura e all’interior design, che ha chiuso la gestione con un fatturato consolidato di 584 milioni di euro (+22%, con Ebitda di 154,3 milioni e utile netto di 74,4 milioni), realizzato prevalentemente con i marchi Florim, Cedit e Florim stone, cui si aggiungono 152 milioni di investimenti, valore in crescita rispetto al 2021. “Nonostante l’instabilità geopolitica, i rincari energetici e le incertezze sul futuro dell’economia globale, sia Florim che il Gruppo FinFloor nel 2022 hanno registrato i migliori risultati di sempre grazie alle scelte strategiche compiute nel passato recente e al senso di responsabilità e all’impegno di tutti gli uomini e le donne che lavorano in azienda”, commenta il presidente Claudio Lucchese – figlio di Giovanni Lucchese, nel 1962 fondatore dell’azienda di Fiorano Modenese – a margine della pubblicazione della 15a edizione del Bilancio di Sostenibilità: il documento che descrive in modo trasparente i risultati ottenuti sul piano economico, sociale e ambientale, e tratteggia gli obiettivi per il futuro prossimo.
Socia dal 2022 di Altagamma, la Fondazione che dal 1992 riunisce l’élite di aziende italiane ambasciatrici del made in Italy, con oltre 1500 dipendenti e con unità produttive, società commerciali e partnership in Europa, America e Asia, oggi Florim è presente con flagship store e negozi monomarca nelle principali capitali mondiali dell’architettura e del design (Milano, New York, Mosca, Singapore, Francoforte, Londra, Abu Dhabi). “In particolare”, prosegue Lucchese, “lo scorso anno sono stati inaugurati flagship store di Parigi e Roma, che si aggiungono agli altri spazi Florim già presenti nei distretti internazionali del design, che arriveranno a dieci entro la fine del 2023. Entro l’anno sono infatti previsti due nuovi opening: a Los Angeles, con il primo spazio californiano del gruppo, e a New York, dove l’attuale flagship si sposterà nella 5th Avenue a Manhattan”.
Durante il 2022 il dinamismo del brand, da sempre orientato alla qualità, alla ricerca e all’innovazione in linea con il claim ‘Made in Florim’, che qualifica un modo speciale di fare impresa, ha portato alla crescita di tutti gli indicatori di sostenibilità, evidenziando significative performance e confermando la valenza sempre più strategica degli aspetti green delle politiche aziendali. Da ricordare, in questo senso, anche il primo posto conseguito – sempre nel 2022 – nel concorso internazionale ‘La Fabbrica nel Paesaggio’, promosso dai Club Unesco di Modena, per aver raggiunto obiettivi di transizione ecologica nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente: un ulteriore traguardo che si pone nel solco della specifica attenzione per i temi legati alla transizione ecologica da sempre cari a Florim, che negli ultimi undici anni ha investito 58 milioni di euro in interventi di sostenibilità ambientale, di cui circa 8 milioni nel corso del 2022. E che oltre alle 129.388 tonnellate di CO2 non emessa dal 2012 a oggi (18.346 solo nel 2022), ora annuncia un programma di decarbonizzazione che prevede la misurazione dell’impatto delle attività aziendali al fine di implementare una strategia di progressiva riduzione delle emissioni.
Non solo. Nel 2023 Florim ha anche ha avviato un progetto pilota di e-mobility per il trasporto delle lastre tra gli stabilimenti di Mordano e Fiorano che, grazie all’impiego di camion elettrici, garantirà la mancata emissione di circa 560 tonnellate/annue di CO2, mentre l’implementazione di un nuovo impianto fotovoltaico di 4,5 MWp nella fabbrica 4.0 di Mordano porta l’azienda a un assetto di autoproduzione di energia unico all’interno del distretto di Sassuolo, con 12,3 MWp di potenza generata da 64.000 m2 di pannelli installati.
All’interno del Bilancio di Sostenibilità si pone anche l’accento sulle attività di Florim sul fronte della responsabilità sociale, attuate grazie anche al contributo della Fondazione Ing. Giovanni Lucchese: fra queste, spiccano per esempio la misurazione dell’impatto del Centro Florim salute&formazione sui medici, dipendenti e territorio (avviato nel 2021), il successo del progetto “Centri estivi”, nato nel 2012, e – da ultimo – la nuova collaborazione con il Museo Maxxi di Roma. Fra l’altro, dopo aver cambiato il proprio statuto per diventare Società Benefit (SB), prima industria nel settore ceramico italiano, nel 2020 Florim ha ottenuto la prestigiosa certificazione B Corp, che identifica le organizzazioni che, oltre a perseguire obiettivi di profitto, rispondono anche agli standard più elevati di tutela ambientale ed equità sociale. Non a caso nella Relazione che – come Società Benefit – l’azienda di Fiorano redige annualmente, si leggono tra gli obiettivi per il futuro il rinnovo della certificazione B Corp, la riduzione del consumo di acqua, di materie prime e di emissioni, l’implementazione di nuovi impianti fotovoltaici e la definizione di un nuovo accordo con Ospedale di Sassuolo a vantaggio dei dipendenti e del territorio.