Multinazionale italiana attiva nella cantieristica navale, Ferretti sarebbe pronta a valutare il delisting da Hong Kong. I vertici societari hanno recentemente trattato la questione del double listing di Hong Kong e Milano: i volumi si stanno infatti gradualmente spostando dalla sede asiatica a quella meneghina. Ad oggi, solo il 10% circa delle azioni viene scambiato a Hong Kong, dal 25% circa alla fine del 2023.
Secondo la società, la visibilità sulla guidance per il 2024 è ulteriormente migliorata rispetto al primo trimestre, con il backlog che ora copre circa l’85% dei ricavi attesi e nessun problema sulla redditività. Kepler Cheuvreux – società europea indipendente di servizi finanziari – ha confermato il target price (a 5,0 euro per azione) e la raccomandazione (a Buy) su Ferretti, dopo aver accompagnato la società in un roadshow a Madrid per incontrare gli investitori spagnoli.
Gli investitori hanno posto diverse domande sul principale azionista Weichai e sulle sue intenzioni future. Considerando la progressiva riduzione della quota (dall’86% al 64% dopo l’IPO di Hong Kong all’attuale 37,5%), ci si potrebbe aspettare un’ulteriore riduzione. Tuttavia, trattandosi di una società controllata dallo Stato, Weichai non ha le mani libere per disporre delle azioni Ferretti. Se dovesse decidere in tal senso, dovrebbe passare attraverso diverse fasi di approvazione.
Il CFO Marco Zammarchi e l’IR Margherita Sacerdoti hanno anche dato un aggiornamento sul nuovo stabilimento di Ravenna che lavora oggi al 20% della capacità potenziale. La fine dei lavori di riqualificazione è prevista per il primo trimestre del 2025 e l’internalizzazione della produzione degli yacht a vela Wally è l’ultimo passo. Gli investimenti per il completamento dei lavori saranno spesi principalmente nel primo semestre del 2024 (60 milioni di euro già spesi, di cui 36 milioni di euro relativi a Ravenna).
Sul fronte l’M&A, l’azienda ha reso noto che attualmente l’attenzione è rivolta all’integrazione verticale. Sono infatti allo studio ulteriori iniziative per garantire la capacità dei principali fornitori.