In occasione della conferenza stampa del Salone del Mobile di Milano 2024 sono stati presentati i preconsuntivi elaborati dal centro studi di FederlegnoArredo. Il fatturato dello scorso anno della filiera legno-arredo si attesta a 52,6 miliardi di euro con un calo complessivo di poco più dell’8% sul 2022. Risultato sviluppato principalmente dal mercato interno a 32,7 miliardi di euro (62% del totale) che registra un andamento negativo (-10,1%) ma che tocca anche l’export (-4,5%) con un fatturato che sfiora i 20 miliardi di euro (38% del totale).
“Rispetto al 2019 – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – il fatturato di quest’anno registra una performance superiore, con circa 10 miliardi di scarto. Un risultato apparentemente positivo ma che nasconde il peso dell’inflazione registrato già a partire dalla fine del 2022. È sufficiente guardare i dati Istat della produzione industriale: nei primi undici mesi del 2023, la produzione dei mobili registra un -5,3% e quella del legno un -14,8%. Si produce meno e i fatturati sul ’22 rimangono comunque più alti rispetto al 2019 per l’aumento dei prezzi (mobile +6,5%) e i margini delle aziende si riducono. È bene comunque evidenziare che uno dei fattori che ha causato la flessione della filiera nel suo complesso è anche il calo fisiologico della domanda interna, dopo due anni di crescita eccezionale, dovuta soprattutto al venir meno della spinta che i vari bonus edilizi hanno dato al settore e il cui progressivo ridimensionamento continuerà a incidere negativamente sui risultati della nostra filiera”.
Dopo aver sfiorato i 29 miliardi di euro nel 2022, il fatturato del macrosistema arredamento nel 2023 si ridimensiona leggermente arrivando a 28 miliardi di euro con una flessione totale che si attesta al 3,4% e una differenza molto contenuta tra mercato interno (13,2 miliardi) con un -3,2% ed export (circa 15 miliardi) a -3,6%, ma la cui quota sul fatturato totale rimane stabile al 53%. Per quanto riguarda il macrosistema legno si registra un calo del fatturato ancora più marcato, -11,6%, che tocca così quota 21,4 miliardi di euro, mentre le esportazioni calano del 7,3% raggiungendo poco più di 5 miliardi di valore, il mercato interno sfiora i 16,3 miliardi e arretra addirittura del 12,8%. A questo si aggiunge il commercio legno che nel 2023 raggiunge i 3,2 miliardi di euro di fatturato con una variazione percentuale pari al -20%.
In una filiera particolarmente votata all’export come quella del legno-arredo, le guerre in corso, gli equilibri geopolitici in divenire e la recente crisi del canale di Suez – ammonta a circa 2,5 miliardi il valore dell’export della filiera legno-arredo sulla rotta del Mar Rosso mentre l’import è pari a circa 1,9 miliardi – incidono profondamente su più fronti. Dai costi triplicati dei container, che ricadono a valle sul costo dei prodotti finiti, all’energia che nei primi mesi del ’24 è tornata ad aumentare, il prezzo del legno invece dopo aver raggiunto un picco a ottobre 2022 ha iniziato a calare, anche se molto lentamente. Gli ultimi dati a disposizione evidenziano infatti che nel periodo gennaio-novembre’23 l’aumento del legno risulta ancora dell’1,2% sullo stesso periodo del ‘22.
Gli Infodata, realizzati dal centro studi evidenziano che per l’export la Francia risulta ancora in testa (2,7 miliardi) a +0,6%, seguita dalla Germania, (1,8 miliardi) alle prese con una pesante crisi interna, a -6,4%. Gli Stati Uniti (1,7 miliardi di euro) scendono al terzo posto dopo due anni di crescita sopra la media nei quali aveva superato la Germania, con un pesante -13,2%. La Cina ancora salda al settimo posto (458 milioni) registra un -19,1%, la peggiore performance tra le prime 10 destinazioni della filiera. Per trovare un segno positivo dopo la top ten si deve scendere alla 12esima posizione degli Emirati Arabi Uniti (307 milioni di euro) a +3,3%; segue la Russia (246 milioni) a -7,4% e il Canada, 15esimo (221 milioni) a -14,5%, mentre l’Arabia Saudita (185 milioni) è a -1,9%.
Aggiunge Matteo Zoppas, presidente di ICE: «Il comparto dell’arredo e design è una delle principali vetrine del Made in Italy nel mondo, grazie alla capacità delle imprese di innovare e di anticipare i trend e le necessità del vivere e abitare, elementi che trovano una ribalta d’eccezione durante il Salone del Mobile.Milano, l’evento che più di altri diffonde e mostra il meglio delle produzioni del Paese a cui si aggiungono le numerose iniziative del Fuorisalone. Il 2023 ha rappresentato per il comparto del legno e arredo un anno complicato segnato dal rallentamento fisiologico della domanda dovuto a un assestamento rispetto ad anni di crescita eccezionale che si è sommato ai molteplici fattori destabilizzanti legati alle tensioni geopolitiche cui stiamo assistendo. Le esportazioni continuano ad avere un peso rilevante sul fatturato del settore, pari al 47,9%, con un saldo positivo tra import ed export in crescita, pari a 9,6 miliardi di euro. In particolare, tra gennaio e ottobre 2023, il valore delle vendite all’estero ha raggiunto circa 12 miliardi di euro, con una contrazione del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A flessioni marcate della domanda in Cina (-21%) e negli Stati Uniti (-12%) è corrisposta una crescita delle vendite negli Emirati Arabi dove, tra gennaio e ottobre 2023, le esportazioni di beni di arredamento Made in Italy sono cresciute del 6,8%. Mai come in questo momento il Salone del Mobile.Milano rappresenta un’occasione fondamentale per far conoscere i propri prodotti, aumentare le vendite nei mercati dove le aziende del design Made in Italy sono già presenti e aprire nuove opportunità in mercati emergenti e in forte crescita come, tra le altre, l’India o tutta l’area balcanica. Agenzia ICE contribuirà alla 62ª edizione del Salone del Mobile.Milano portando 390 buyer provenienti a oltre 40 Paesi e consentendo ai migliori innovatori del Paese di mettere in mostra le proprie soluzioni nella Start-up Area».