mercoledì, 29 Mar 2023
  • ABOUT
  • PAMBIANCONEWS
  • BEAUTY
  • WINE & FOOD
  • HOTELLERIE
  • REAL ESTATE
No Result
View All Result
NEWSLETTER
Pambianco Design
  • HOME
  • NEWS
    • Architettura
    • Arte
    • Design
    • Finanza e bilanci
    • Giro Poltrone
    • Hotellerie
    • M&A
    • Nautica
    • News in breve
    • Opening
    • Prodotti
    • Sostenibilità
  • SUMMIT
    • Fashion
    • Beauty
    • Design
    • Wine&Food
    • Hotellerie
  • FOCUS
    • Approfondimenti
    • Redazionali
  • EDITORIALI
  • TV
  • MAGAZINE
  • HOME
  • NEWS
    • Architettura
    • Arte
    • Design
    • Finanza e bilanci
    • Giro Poltrone
    • Hotellerie
    • M&A
    • Nautica
    • News in breve
    • Opening
    • Prodotti
    • Sostenibilità
  • SUMMIT
    • Fashion
    • Beauty
    • Design
    • Wine&Food
    • Hotellerie
  • FOCUS
    • Approfondimenti
    • Redazionali
  • EDITORIALI
  • TV
  • MAGAZINE
No Result
View All Result
Pambianco Design
No Result
View All Result
  • HOME
  • NEWS
  • SUMMIT
  • FOCUS
  • EDITORIALI
  • TV
  • MAGAZINE
Edit Napoli, al via oggi la seconda edizione

Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi (ph. Lea Anouchinsky)

Edit Napoli, al via oggi la seconda edizione

by Giulia Mauri
16 Ottobre 2020

Edit Napoli, la fiera dedicata esclusivamente al design editoriale e d’autore, inaugura oggi nella città campana la sua seconda edizione, che resterà aperta fino a domenica. 70 espositori, tra designer, aziende e artigiani internazionali, presentano i loro prodotti all’interno del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore. Tra i tanti, sono presenti brand affermati come gli italiani Botteganove, De Castelli, Fabscarte, Forma&Cemento, Medulum, Scapin Collezioni, Hebanon Fratelli Basile – 1830, mentre il panorama internazionale è rappresentato da nomi quali Milla Novo, Constance Guisset Studio, l’architetto Aline Asmar d’Amman in collaborazione con Laboratorio Morseletto.

Una delle sale del Complesso è, inoltre, dedicata alle creazioni di designer under 30 e brand con meno di tre anni di storia alle spalle. Tra questi, Basis Rho, Duilio Secondo Studio, Mirei Monticelli, Tom Robinson, Studio Rlon e molti altri. Sotto l’etichetta ‘Made in Edit’, poi, la fiera ha attivato una collaborazione tra Sara Ricciardi, designer di origini campane, e Simone Piva, artigiano e maestro dei materiali, che insieme hanno creato ‘Ora’, una collezione di oggetti dedicati a una diversa idea di wellness.

Domitilla Dardi, curatrice e storica del design, ed Emilia Petruccelli, buyer e imprenditrice, sono le ideatrici dell’evento organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli nell’intento di dar voce alle realtà che nel loro processo creativo si avvalgono di modalità produttive di alta qualità e che fondono idee contemporanee ai saperi antichi del fare. Pambianco Design ha chiesto loro di raccontare il progetto.

Edit Napoli giunge alla sua seconda edizione in un anno particolarmente complesso. In che modo gli effetti della pandemia si sono riversati sull’organizzazione della fiera? Quali strategie avete messo in campo per affrontarli?

DD: Sicuramente l’andamento altalenante dei dati della pandemia in corso ha portato a delle oscillazioni, nel cambio di data da giugno a ottobre e nelle partecipazioni alla fiera. Per arrivare a questa seconda edizione c’è stato un lungo dialogo con i partecipanti: abbiamo cercato di far loro capire che Edit Napoli non è un ente, ma una fiera fatte da persone che, esattamente come loro, investono e credono in un progetto di comunità allargata. Ci siamo rese conto di tanti piccoli aspetti che non potevamo dare per scontati nel nostro rapporto con loro e ci siamo impegnate per umanizzare e personalizzare il più possibile le relazioni: abbiamo ascoltato le loro storie, condiviso i problemi… E anche la convinzione che l’immobilismo forzato è finito, ripensare e andare avanti in un futuro che sarà anche un po’ presente negli anni a venire.

Il digitale nel 2020 si è rivelato uno strumento prezioso. In che modo affiancherà l’attività in presenza e concorrerà allo svolgimento della fiera?

EP: La nostra esperienza con il digitale è iniziata già nel 2019 quando, anziché creare un catalogo fisico della fiera, abbiamo messo online un catalogo digitale consultabile sul nostro sito. Quest’anno affiancheremo alla fiera fisica delle business room dedicate (online dal 16 ottobre) dove ogni espositore potrà interagire direttamente con i visitatori virtuali dando loro la possibilità di creare connessione e collaborazioni. Ogni business room presenterà una gallery di immagini e video dei prodotti in mostra, con contatti diretti via social media, WhatsApp, Skype e molti altri. Mentre dal 20 ottobre sarà possibile “camminare” attraverso gli spazi del Complesso di San Domenico Maggiore con il tour virtuale 3D e organizzare delle visite insieme a noi me e a Domitilla.

Per quanto riguarda gli espositori, quali sono i criteri che hanno guidato la selezione? Qual è – se c’è – l’idea di design che li accomuna?

EP: Gli editori, nel design, sono coloro che partendo dall’idea di un prodotto trovano l’autore e i mezzi per realizzarlo. Sono poi coloro che, nell’essere designer, sono anche produttori di pezzi affordable (che non significa economici, ma con un bilanciato equilibrio tra prezzo e qualità) esteticamente curati, con grande attenzione al dettaglio e alla manifattura. In Italia abbiamo una lunga storia di editori e aziende che incarnano questi valori e che fanno dell’attenzione alla qualità il loro punto di forza. Non è design industriale, anche se prodotto in serie; non è design da collezione, perché sono serie aperte e non limitate.

Quali sono gli obiettivi su cui si fonda la manifestazione? E quali le caratteristiche che contraddistinguono il concept di questa seconda edizione?

DD: EDIT Napoli nasce di per sé e per i nostri background con una forte connotazione curatoriale e allo stesso tempo commerciale e vuole dar voce al design d’autore, alle realtà che fanno della qualità rispetto alla quantità, della territorialità rispetto alla globalizzazione e della filiera trasparente i loro punti di forza. Quest’anno oltre all’esposizione principale avremo gli ‘Edit Cult’, progetti tra cultura e design, gli ‘Edit Podcast’, una serie di sei episodi curati dal curatore e giornalista Paolo Ferrarini che racconta la fiera e il design editoriale interloquendo con i suoi protagonisti, e molte opportunità concrete per i nostri espositori.

Largo a giovani designer e brand emergenti con la sezione ‘Seminario’. In cosa consiste? Quanto è importante per voi che la fiera sia anche un’occasione per individuare nuovi talenti?

DD: Molti nomi emergenti di giovanissimi hanno scelto Edit Napoli per il loro debutto in una fiera di settore con una sezione a loro dedicata allestita all’interno dell’antico refettorio del Complesso. Designer under 30 e brand con meno di tre anni di storia hanno portato pezzi inediti e non solo, ricerche sui materiali e le specificità legate alle loro origini. Molti gli stranieri provenienti da Paesi come Germania, Francia, Regno Unito e molti ovviamente gli italiani. L’obiettivo è di dare l’opportunità di esporre anche a chi si sta avviando questa professione e – magari – non ha ancora all’attivo un’intera collezione, ma che comunque con un singolo pezzo comunica la sua visione del progetto.

In questa fase di ripartenza è emersa l’importanza di fare sistema e di interagire con le realtà locali. Napoli è una città con una forte vocazione creativa. Quali opportunità vi ha offerto? Quali sinergie avete attivato con il territorio che vi ospita?

EP: Il tessuto culturale della città è più che mai vivo e partecipe, le istituzioni hanno risposto con grande entusiasmo alla nostra chiamata e alle nostre proposte di programmi e mostre speciali con il programma degli Edit Cult che prevede mostre e installazioni e aprirà alcuni dei luoghi di culto della cultura napoletana: il Teatro di San Carlo, il Mann (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) e il Museo Civico Gaetano Filangieri. Luoghi dove aziende che hanno fatto la storia del design editoriale entreranno per la prima volta. Il Teatro di San Carlo ospita le eccezionali collezioni di Martino Gamper per Moroso (‘Metamorfosi’) e di Andrea Anastasio per Foscarini (‘Madre’ e ‘Filo’); Anastasio è poi protagonista di una personale curata da Alessandro Rabottini al Mann, dove presenta ‘Aritmia’, un lavoro originale sull’archivio storico della Ceramica Gatti 1928 di Faenza; mentre Jaime Hayon crea per Bosa ‘Ceramic Tower’, un’inedita installazione site-specific progettata per il Museo Filangieri.

Sala del Capitolo (ph. Serena Eller Vainicher)
SendShareSend


Editoriali di David Pambianco

Il ‘new normal’ del Salone del Mobile

L’uomo al centro

È il momento di spingere sull’innovazione

La Borsa e il Design

Nei nuovi progetti tutte le sfide del presente

Distribuzione, un futuro da scrivere

  • About Pambianco
  • About Pambianconews
  • Redazione
  • Pubblicità
  • PRIVACY E COOKIE
  • Copyright
© Pambianco srl - P.IVA 05861630159

Credits

  • ABOUT
  • PAMBIANCONEWS
  • BEAUTY
  • WINE & FOOD
  • HOTELLERIE
  • REAL ESTATE
NEWSLETTER

Credits