Favorire la cultura del benessere, questa è la filosofia alla base della strategia di Bulthaup, realtà tra i leader mondiali nel segmento delle cucine premium. “Amazon ha cambiato il nostro modo di pensare e di comportarci – dichiara Marc O. Eckert, CEO di Bulthaup, dal palco di Palazzo Mezzanotte in occasione del 5° Design Summit Pambianco-Interni – Delle grandi compagnie digitali come Amazon, Facebook e Google non bisogna avere paura, vanno osservate in prospettiva perché rappresentano invece per noi brand dell’arredo di alta gamma una grande opportunità e sfida: dobbiamo capire che non esiste un’unica alternativa tra qualità e quantità, digitale/analogico, fast consumer goods/low consumer goods. La bellezza è nella contraddizione, nella convivenza”.
Secondo Eckert serve capire cosa le persone stiano cercando, cosa desiderino. La soddisfazione di quei desideri è la chiave. “Viviamo in tempi di ‘convenienza’ che ci permettono di risparmiare, in alcune attività, tempo che possiamo poi dedicare a ciò che ci fa piacere, come una cena in compagnia”. Si tratta di comunicazione tra esseri umani, quella che Eckert definisce “human resonance”. Per l’imprenditore l’obiettivo non deve, dunque, essere una crescita fine a se stessa che può snaturare l’approccio del marchio al mercato. Non bisogna sempre e comunque puntare a produrre di più o ad essere più digitali in una realtà in cui diamo in ‘crowdsourcing’ la nostra autostima, per cui ci definiamo in base ai ‘like’ o ai ‘follower’ che otteniamo.
“Come Bulthaup, noi presentiamo ai clienti luoghi non di mera vendita, ma piattaforme di possibilità – spiega Eckert – E l’Italia è il mercato che meglio sposa questa filosofia. La realtà produttiva italiana coinvolge i cinque sensi, basti pensare a quella che io chiamo “Maranello experience”, mentre in Germania la produzione è focalizzata essenzialmente su fredde caratteristiche di prodotto”.
Ciò che differenzia e caratterizza i prodotti made in Italy è il fatto di rappresentare una cultura. Il successo dell’export dall’Italia e dai Paesi europei deriva appunto dalla consapevolezza di quanto sia importante esportare una cultura e non il mero prodotto. Si può imitare il prodotto o il design, non la cultura. E nel prodotto la cultura si sente attraverso la presenza delle ‘skills’ artigianali. “Il fatto che la nostra azienda sia familiare ci permette di pensare e lavorare in questo modo indipendente – conclude l’imprenditore – La cura che si mette nel lavoro e il modo in cui si è credibili grazie alla coerenza tra pensiero e azione porta a risultati positivi”.