Ad aggiudicarsi quest’anno gli EU Mies Awards 2024, il più prestigioso premio di architettura assegnato in Europa, sono gli architetti tedeschi Gustav Düsing e Max Hacke, entrambi di base a Berlino, con il progetto – tecnologico e sostenibile – dello Study Pavilion del campus dell’Università di Braunschweig.
A ricevere il riconoscimento nella categoria riservata agli emergenti è stato lo studio spagnolo SUMA Arquitectura, fondato da Elena Orte e Guillermo Sevillano, per la già pluripremiata Biblioteca Gabriel García Márquez di Barcellona. La cerimonia di premiazione, ultimo atto di questa edizione, si terrà il 14 maggio presso il Padiglione Mies van der Rohe di Barcellona.
Il progetto che ha vinto gli EU Awards 2024
Scelto per la sua capacità di “sfidare i vincoli e l’immaginario della sostenibilità”, il padiglione di Braunschweig è, più che un semplice edificio, un sistema versatile che la tecnologia con il principio del riuso. Gli spazi interni sono flessibili e non suddivisi categoricamente, mentre l’ampia facciata in vetro permette una perfetta illuminazione naturale, creando un luogo di incontro per la comunità e un ambiente accogliente per lo studio. “L’edificio è progettato per essere completamente privo di gerarchia”, spiegano gli architetti, “promuovendo la comunicazione interpersonale e la produzione di conoscenze interdisciplinari tra studenti e docenti. È inteso come un contromodello agli spazi di trasmissione della conoscenza unilaterale, come le aule tradizionali”.
Il nuovo premio alla Biblioteca Gabriel García Márquez di Barcellona
Già nominata migliore biblioteca pubblica del 2023, la Biblioteca Gabriel García Márquez di Barcellona è stata concepita da Elena Orte e Guillermo Sevillano, fondatori dello studio SUMA Arquitectura, come uno spazio dall’atmosfera familiare e confortevole, aperto a tutta la comunità. Con una collezione di oltre 40mila documenti distribuita in 5 piani, è la terza più grande biblioteca delle quaranta presenti nella città catalana. Caratterizzato da una struttura in legno a vista, l’edificio dispone di uno studio radiofonico, una sala polivalente, diversi spazi tecnologici, aree per bambini e zone per lo studio e la lettura. Per la giuria, presieduta dall’archietto Frédéric Druot, l’opera, situata a San Martì, contribuisce “alla trasformazione del quartiere, aprendosi come un nuovo spazio pubblico all’aperto e al coperto”