Il presidente Aefi (Associazione esposizioni e fiere Italiane) Maurizio Danese chiama all’internazionalizzazione del settore, spiegando che “Il settore fieristico italiano impiega 190 imprese e 3.700 addetti ed esprime un valore di 1,4 miliardi di euro l’anno. È uno straordinario vettore di crescita per le imprese del made in Italy, ancora però poco presente all’estero, dove gli attori italiani sviluppano in media meno del 10% dei loro ricavi complessivi. Per questo la sfida, già nel medio termine, consisterà nella creazione di uno strumento in grado di assecondare la crescita delle manifestazioni leader fuori dai confini nazionali”.
Lo spunto arriva da uno studio realizzato da Roland Berger per Aefi: nel documento, condiviso nella sua strategia dall’associazione e ora al vaglio dei player di settore e istituzionali, ci sono proprio le proposte per incentivare l’internazionalizzazione. Una strategia che prevede come ulteriori step l’adesione degli operatori fieristici e delle principali rassegne a una piattaforma detta Club deal, l’elaborazione di un programma condiviso con la definizione degli incroci strategici e il matching tra manifestazioni e Paesi-obiettivo, la quantificazione degli impatti economici e degli investimenti, anche in ottica di acquisizioni, il coinvolgimento delle istituzioni (come i ministeri competenti, Ice e Simest).
Con il Club deal tutte le manifestazioni internazionali leader del prodotto Italia avranno accesso a una piattaforma per poter assecondare ancora di più la crescita delle esportazioni e consolidare una presenza della quarta industry fieristica mondiale anche grazie a finanziamenti a supporto dello sviluppo globale del brand tricolore. Una regia unica, coordinata e condivisa da tutti i player che saranno liberi di partecipare o meno a iniziative – anche comuni e suddivise per filiere – in funzione delle loro scelte di portafoglio.
“L’obiettivo – ha concluso Danese – è quello di accompagnare le nostre imprese nel mondo sotto un’unica bandiera e colmare il gap internazionale del nostro sistema per condurlo sui valori di Francia e Germania, le cui manifestazioni all’estero incidono quasi per il 30% del fatturato complessivo”. A cui fa eco Francesco Calvi Parisetti, partner Roland Berger Italia: “Quello fieristico è un sistema che garantisce alle aziende italiane uno strumento a basso costo in grado di fornire un’elevata esposizione verso l’estero grazie agli eventi internazionali leader organizzati in Italia. Se da un lato resta indispensabile continuare a sostenere le manifestazioni nel nostro Paese, dall’altro è sempre più cruciale supportare il rafforzamento degli attori anche al di fuori dei confini nazionali. Le fiere devono divenire sempre più una leva di politica industriale per il Paese, a supporto delle filiere d’eccellenza del made in Italy. È però fondamentale non perdere ulteriore terreno rispetto ai Paesi competitor e colmare il gap sull’estero con un’azione di sistema”.