Ha vissuto un rimbalzo positivo nel 2021 Cristina Rubinetterie mettendo a segno un fatturato di 48 milioni di euro, in incremento del 30% sull’anno precedente e, per avere un riferimento pre-pandemico, in crescita anche sul 2019, quando il fatturato si era attestato a 43 milioni. “Siamo cresciuti bene in Italia e ancora meglio all’estero che oggi rappresenta il 67% del fatturato – dichiara a Pambianco Design Daniele Mazzon, direttore generale di Cristina Rubinetterie -. Il mercato italiano ha performato rispetto al 2020 con un incremento del 26% mentre i mercati internazionali di un 31,5 per cento“.
Cristina Rubinetterie, entrata a far parte nel 2017 del gruppo Caleffi insieme ai brand Caleffi Hydronic Solutions, RDZ e Prescco, si conferma, con i prodotti a marchio Cristina e Silfra, nei mercati principali già consolidati con un trend continuo di crescita: Francia, Germania, Austria, Svizzera e Belgio. Seguono Repubblica Ceca, Danimarca e Spagna, quest’ultimo, in forte ripresa dopo un 2020 difficile. Commenta Mazzon “Resta l’interesse dell’azienda, che nell’ultimo biennio ha continuato a fare scouting a distanza in attesa che si potesse ricominciare a viaggiare, verso uno sviluppo nei Paesi dell’Est e negli Stati Uniti, ora che finalmente si stanno allentando le restrizioni sugli spostamenti internazionali“.
Le difficoltà logistiche legate proprio agli spostamenti sono state affrontate dall’azienda tramite l’aggregazione degli stabilimenti. I 5 stabilimenti produttivi iniziali, dislocati a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro e sorti negli anni per un incremento della produzione che ha reso necessaria l’acquisizione di capannoni vicini ma separati, sono stati ottimizzati dalla nuova proprietà, razionalizzandone gli spostamenti e unificando le unità produttive, raggruppandole per “tipologia di attività”. I due poli di assemblaggio e spedizione sono stati fatti convergere nella sede di Fontaneto d’Agogna, dove Cristina Rubinetterie da tempo possiede tre capannoni che sono stati riconvertiti, appunto, in assemblaggio dei prodotti dei marchi Cristina e Silfra, cui sono state aggregate le attività di spedizione. “Dal gennaio 2022, inoltre – spiega il manager – abbiamo accorpato tutto ciò che riguarda l’assemblaggio dei prodotti di Cristina e Silfra in un unico polo e abbiamo unificato le spedizioni di entrambi i marchi“. La strategia messa in atto è lo ‘step uno’ di un piano che prevede, come ‘step due’, un ulteriore boost produttivo aggiungendo un impianto di galvanica che sarà attivo entro un anno per aumentare la produzione, rispondendo alle richieste crescenti del mercato e per migliorare il processo produttivo con soluzioni più “green” anche ma non solo in risposta alle richieste comunitarie.
L’impegno dell’azienda si è concentrato, dunque, sia nel ripensamento della distribuzione delle attività sia nel riutilizzo di spazi esistenti, nella direzione di un miglioramento dei flussi produttivi nonché degli spazi lavorativi nell’ottica di renderli più razionali ed efficienti. Anche il rifacimento degli spazi dedicati ai collaboratori, come refettori e spogliatoi, rientra infatti nell’approccio della proprietà che pone grande attenzione verso i propri collaboratori. Lo sforzo organizzativo e l’investimento della proprietà hanno reso l’azienda moderna e competitiva.
L’evoluzione organizzativa dell’azienda passa, però, anche attraverso la digitalizzazione dei processi e un approccio 4.0 volto a favorirne la sostenibilità. L’inserimento del nuovo sistema gestionale, avvenuto nel 2020, sta portando a un utilizzo diffuso del qrcode sia per le attività interne all’azienda sia per comunicare meglio il prodotto al cliente finale. “Da quest’anno, sono state introdotte nuove normative in tema e la presenza di informazioni tramite qrcode sullo smaltimento dell’imballo ne favorisce la sostenibilità – spiega Mazzon -. Stiamo innovando anche in ottica 4.0 inserendo nuovi macchinari più performanti, digitali e meno energivori degli attuali”. Sostenibile anche l’impegno dell’azienda nell’eliminare la spugna dai propri imballaggi (materiale non riciclabile anche se molto “elegante”), sostituendola con polpa di carta.
Per l’anno in corso, Cristina Rubinetterie, che ha da poco inaugurato uno spazio a Praga e rinnovato lo showroom aziendale dell’ headquarter di Gozzano – entrambi progettati internamente dall’ufficio marketing-, cambierà il look, secondo il concept firmato da Elisa Ossino Studio, che debutterà a giugno in concomitanza con il Salone del Mobile con lo stand allestito negli spazi fieristici e con il Fuorisalone milanese nello showroom Cristina Brera in via Pontaccio 8/10.
Alla costante ricerca di collaborazioni da aggiungere alle attuali per offrire soluzioni che soddisfino una clientela sempre più internazionale, l’azienda punta a raggiungere per il 2022 i 51 milioni di euro di fatturato e ha in serbo novità di prodotto, che andranno in scena al Salone del Mobile e al Fuorisalone, realizzati in collaborazione con il designer malese Soo Chan che ha sede a Singapore con uffici anche a Shanghai e New York, specializzato in architettura, interior, paesaggistica, illuminazione e industrial design.
Sempre a giugno sarà presentata ufficialmente al mercato la serie Foil design Marco Pisati, lanciata a fine 2021. Feedback positivo, infine, per le ultime serie presentate dall’azienda, che non si è mai fermata nonostante la pandemia: Profilo design Giampiero Castagnoli, East Side angelettiruzza design, Cross Road Cristina Design Lab e Tabula angelettiruzza design.