La situazione attuale del mercato dell’arredamento imbottito è molto articolata. I consumatori dettano legge e si aspettano di poter scegliere tra una gamma di prodotti in continua espansione, in termini di modelli e tessuti. Si pensava che queste dinamiche fossero dovute al Covid, ma in realtà quello che si osserva oggi è la nuova norma.
Per restare competitivi, quindi i produttori e i brand di arredamento sono chiamati ad ampliare la linea di prodotti proponendo una personalizzazione dei modelli sempre più marcata, con combinazioni pressoché infinite. Si parla di una molteplicità di modelli, design e materiali senza contare le strutture – legno, schiuma, piume – e i componenti meccanici. A questo quadro già complesso si aggiungono interruzioni e criticità lungo la supply chain.
E’ stato inoltre osservato che i produttori di imbottito lavorano in modalità pull: se in altri settori infatti è possibile anticipare la produzione e creare magazzino, per gli operatori dell’arredamento, soggetti alle infinite varianti e personalizzazioni appunto, è necessario aspettare l’arrivo degli ordini prima di iniziare a produrre. Le uniche risposte possibili per affrontare un presente e un futuro così sfidanti sono l’automazione e la digitalizzazione.
È questa la scelta fatta da Nalesso, azienda all’avanguardia nell’arredo su misura: dalla commessa alla consegna, per questa azienda gestire il prodotto significa comprendere le esigenze del committente e realizzarle. Nalesso è in grado di produrre dal singolo prototipo, a piccole serie fino a commesse di decine di pezzi con materiali differenti e con tempistiche diverse.
Grazie alla soluzione Furniture on Demand by Lectra, Nalesso è in grado di rispondere con più tempestività alle richieste dei propri clienti, ma non solo, ha anche la possibilità di digitalizzare e archiviare i materiali e le dime dei modelli, passando così la conoscenza dal singolo operatore a patrimonio dell’azienda. Inoltre, “La velocità di taglio di circa 120 metri al minuto in combinata con il taglio in continuo – spiega Alessandro Zordan, responsabile produzione di Nalesso – ci dà la possibilità di avere un recupero di produttività di circa il 15%”.
Per maggiori informazioni sulla case history Nalesso cliccare qui.