Cersaie riempie la fiera di Bologna. Si apre lunedì 27 settembre la 38ª edizione della manifestazione di riferimento mondiale per i comparti della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, con 623 aziende al via per un’occupazione da record: 15 padiglioni allestiti e totalmente pieni, con la novità del nuovo padiglione 37 realizzato da Bolognafiere e con due aree speciali al debutto, Contract Hall e Cersaie Digital.
Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il presidente di UniCredit Pier Carlo Padoan, che interverranno al convegno dedicato ai temi della sostenibilità, della transazione ecologica e della competitività del made in Italy.
Sarà pertanto un Cersaie della rinascita, di nuovo in presenza dopo l’edizione solo digital del 2020, e in grande stile dal punto di vista dell’offerta. Quanto ai buyer, le attese degli organizzatori sono certamente condizionate dai limiti alla circolazione tuttora in atto dall’area extra Ue, ma ci sono ottime sensazioni per quanto riguarda l’Italia e l’Europa. “Ci aspettiamo un grande numero di visitatori italiani ed anche europei, grazie al protocollo estremamente rigoroso di Cersaie. Sarà una fiera con le massime garanzie di sicurezza e noi italiani daremo la dimostrazione che, anche in una situazione particolare come questa, si può organizzare una manifestazione importante e di successo” afferma Emilio Mussini, vice presidente di Confindustria Ceramica.
Il settore della ceramica industriale arriva all’appuntamento più importante dell’anno con i conti in forte ripresa. “Superati i timori iniziali, legati all’incertezza per le nuove ondate di contagio, il 2021 si è rivelato più che positivo. Il business è superiore al 2020 e possiamo già dire che, a fine dicembre, avremo dati migliori di quelli del 2019” osserva Mussini. I dati dello scorso anno evidenziavano un calo del 4% nel giro d’affari, sostanzialmente causato dal lockdown primaverile, ma nel primo trimestre ‘21 le vendite erano già aumentate del 9% rispetto al 2020 e del 7% sul 2019. Nel settore operano 271 aziende per 6,2 miliardi di fatturato complessivo.
La tecnologia digitale ha permesso alle aziende di mantenere i contatti con i clienti, ma il ritorno alla manifestazione fisica (con la conferma dell’implementazione online) viene salutato da Confindustria Ceramica con netto favore. “A Cersaie – sostiene Mussini – avremo la percezione precisa di quella che è stata l’evoluzione degli ultimi due anni. In questo periodo, i produttori italiani si sono concentrati sulla profondità di gamma, offrendo disponibilità sempre più ampie di formati, spessori e finiture, alzando l’asticella del livello di cura del prodotto. Fare ceramica complessa è il nostro tratto distintivo”. Ed è sui contenuti cromatici che c’è più fermento. “Il colore – evidenzia – è un tema sempre più forte, evidente e ormai recepito dal mercato, grazie anche alle nuove tecnologie sviluppate dalle imprese per ottenere complessità cromatiche tali da rendere protagonista la superficie. Questa ricchezza e capacità espressiva legata ai colori è destinata a rafforzare l’impiego delle ceramiche nelle superfici verticali”.
Cersaie confermerà tutti i suoi format già in essere fino al 2019. La Lectio Magistralis si terrà in presenza con l’architetto giapponese Shigeru Ban. Ci saranno le conferenze di Costruire Abitare Pensare, le mostre sui lavori del G124 e sul concorso ‘La ceramica ed il progetto’, i 18 Cafè della Stampa, La Città della Posa e la consulenza ai privati di Cersaie disegna la tua casa. Le novità del 2021 saranno quindi Cersaie Digital, cancello multimediale per rendere più efficace la partecipazione alla fiera o per parteciparvi da remoto, e la Contract Hall del padiglione 18 la cui finalità è stata descritta dallo stesso Mussini: “Immaginiamo si possa sviluppare e consolidare il dialogo con tutti gli operatori del real estate, che vedono negli studi di architettura qui presenti i loro naturali interlocutori”.