Una filiera che resiste alle difficoltà, ma che vorrebbe poter esprimere quel potenziale bloccato da un’inflazione che colpisce oltre 7 aziende su 10: sono le aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti), fotografate dall’ultima edizione dell’Osservatorio Saie, presentato in occasione della seconda giornata della Fiera delle Costruzioni in corso a BolognaFiere fino al 22 ottobre 2022.
In generale, il portafoglio ordini è ritenuto adeguato ai livelli di sostenibilità finanziaria dal 74% delle aziende. Lo dimostrano anche le attese per il fatturato a fine 2022, dato in aumento dal 64% delle imprese e l’andamento del fatturato dell’ultimo quadrimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, cresciuto per il 61% degli intervistati. Se a questo si aggiunge che oltre un terzo (38%) del campione ha dovuto rinunciare a dei lavori per eccesso di richieste, allora appare evidente, sottolinea Saie, come bonus e investimenti nel comparto delle costruzioni abbiano rilanciato il settore dopo anni complessi. Sul fronte occupazione, per non dover rinunciare a nuove commesse, il 46% delle aziende sta assumendo. Alcuni imprenditori (27%) nell’ultimo quadrimestre hanno addirittura potuto aumentare gli stipendi.
Restano permangono dei problemi legati sia al contesto macroeconomico – aumento dei prezzi dei materiali e dell’energia – sia a disfunzioni ‘tipiche’ del sistema: burocrazia e tempi giudiziari, oltre all’incertezza normativa. Ciò che ha favorito la ripartenza del settore dopo anni difficili sono stati fli incentivi, seguiti dalla riforma della burocrazia/sburocratizzazione e dallo sblocco dei cantieri. In tema di bonus, il Superbonus 110% ha avuto un impatto positivo sul giro d’affari del campione intervistato, anche se l’iter burocratico, la chiarezza della norma e le difficoltà ad accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito rischiano di minarne i risultati. Per quanto riguarda il Pnrr, le imprese guardano con favore soprattutto a incentivi e investimenti relativi all’efficientamento energetico e alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio sia pubblico che privato.
“I dati del nostro Osservatorio confermano quanto emerso dal Rapporto di Federcostruzioni presentato ieri nel convegno inaugurale della fiera” ha dichiarato Emilio Bianchi, direttore di Saie. “Il settore è in buona salute, anche grazie ai bonus e agli investimenti del Pnrr, ma si può fare di più. L’aria che si respira in questi giorni qui a BolognaFiere è di fiducia e ottimismo ma permangono quelle criticità che si possono risolvere solo agendo con una voce unica, a cui siamo orgogliosi di dare spazio a Saie. L’idea portante del salone è proprio questa: offrire a imprese, associazioni e professionisti del settore un luogo in cui moltiplicare le opportunità di mercato, toccare con mano le innovazioni più significative del saper fare italiano, aggiornarsi sui temi fondamentali del compartoe, soprattutto, incontrare gli altri protagonisti del settore, anche a livello politico”.
La filiera delle costruzioni si affaccia alla rivoluzione digitale cercando di farsi trovare pronta: il 69% delle aziende investe in ricerca e innovazione fino a circa un terzo del proprio fatturato, puntando soprattutto su sicurezza informatica, cloud computing, Internet of Things e connettività/5G. L’altro trend del momento è la sostenibilità, che vede impegnate le aziende soprattutto attraverso l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’isolamento termico o la realizzazione di edifici in classe A o Nzeb e l’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti e di nuova generazione. C’è ancora strada da fare, invece, sui criteri Esg, sconosciuti al 40% del campione.