Un focus importante sul servizio e uno sguardo fuori dai confini nazionali, con l’obiettivo di consolidarsi come gruppo internazionale. Sono le direttrici della strategia di rafforzamento del Gruppo Zucchi, nome storico del settore tessile per la casa con salde radici a Rescaldina, nel milanese e composto dalla Vincenzo Zucchi, quotata alla Borsa di Milano, e dalla Descamps con sede a Parigi, entrambe contrallate dal fondo di investimento Astrance Capital, entrato nel capitale nel 2016. Dopo il rilancio dei marchi, la nuova proprietà e il management, guidato da Joel Benillouche, azionista, Presidente e AD di Zucchi-Bassetti e di Descamps, sta portando avanti un percorso che ha come obiettivo quello di ampliare il proprio raggio d’azione verso il segmento lifestyle, completando l’offerta di prodotti e puntare su una clientela specializzata introducendo servizi di interior design, come ha raccontato a Pambianco Design Benillouche.

Partiamo dai numeri. Il 2021 ha confermato l’inversione di tendenza rispetto al 2020?
Abbiamo avuto un 2021 molto positivo sotto il profilo dei ricavi dell’ebitda, con numeri in crescita. Il fatturato consolidato al 31 dicembre 2021 è stato pari a 98,7 milioni di euro (+38,9% rispetto a 71,0 milioni di euro dell’esercizio precedente) mentre l’Ebitda adjusted al netto degli oneri e proventi non ricorrenti è stato positivo per 19,3 milioni di euro rispetto al valore di 12,2 milioni di euro positivi nell’esercizio 2020.
Il Net Cash è a 7,1 milioni di euro, mentre il Net Debt è a 0,5 milioni di euro. Il nostro core business ha registrato ottime performance in tutti i canali. Chiaramente il business del gruppo è stato impattato nel 2020 dalle ripetute chiusure dei negozi e dal fatto che la maggior parte delle nostre vendite avviene in Europa. Nonostante questo, quest’anno abbiamo ottenuto dei buoni riscontri in Italia, con un wholesale tornato a crescere. Al di fuori dei confini nazionali, anche la Germania ha registrato risultati positivi e abbiamo iniziato a ricostruire il business in Asia e in particolar modo in Cina.
Quali sono state le operazioni di maggior rilievo nel 2021?
Nel corso dell’anno abbiamo messo a punto diverse strategie per rafforzare il business. In Francia abbiamo rafforzato la partnership con Descamps che ha dato risultati importanti. E poi c’è il discorso Bassetti Home Innovation, un progetto che riteniamo strategico per il gruppo.
Ci può raccontare di questo progetto?
Dopo l’acquisizione da parte del Gruppo di un’importante catena di negozi per bambini nel dicembre 2020, abbiamo avviato la conversione degli spazi nel nuovo concetto Bassetti Home Innovation attraverso la controllata Zuckids (costituita nel dicembre 2020, ndr.). L’obiettivo è raggiungere 40 negozi nel 2022.Si tratta di un nuovo progetto che propone un servizio di consulenza completo pensato per disegnare, realizzare e vestire tutti gli spazi dell’abitare. La parola chiave è servizio: in questo modo non si propone solo il prodotto ma l’intero lifestyle attraverso architetti ed interior designer. Si tratta quindi di un passaggio dalla semplice vendita di prodotti ad un servizio, appunto, completo che include anche la parte decorativa, come letti. Cucine e tavoli oltre alla presenza di tutti i brand del Gruppo Zucchi.
Come gestite questa parte esterna al vostro core business?
Abbiamo stretto partnership con diverse aziende specializzate in questi segmenti. Tra i brand con cui abbiamo stretto accordi ci sono Chaarme di Pentaform per i letti, Kronos (tavoli), Busetto (poltrone e sedie), Bitossi Home per i piatti.
Il punto di partenza è l’Italia?
Si, siamo partiti da qui con una trentina di punti vendita, numero che incrementerà quest’anno. Stiamo testando l’Italia e poi seguirà la Francia nel 2022/2023 e la Germania nel 2023/2024.
Si tratta di un progetto importante. Quali sono i vostri obiettivi in termini economici? Quanto potrebbe incidere sul vostro turnover?
È presto per dare delle stime essendo partito da poco ma è davvero importante in termini strategici.
Il retail resta una voce importante per il gruppo? Quali sono i prossimi passi?
Sicuramente. Abbiamo aperto diversi negozi lo scorso anno. In Italia puntiamo sull’affiliazione commerciale oltre che sui negozi diretti. Fuori dall’Italia il nostro obiettivo sono la Germania dove abbiamo in programma nuovi opening quest’anno e la Svizzera. Per quanto riguarda il mercato asiatico, siamo presenti in Cina e Sud Corea con partner e guardiamo con attenzione anche il Middle East dove la distribuzione avviene attraverso partneship.
E l’online?
Siamo presenti anche sul web con una piattaforma gestita tutta internamente. Al momento l’e-commerce è disponibile per il mercato italiano e francese ma da poco è stato esteso anche alla Germania. Il nostro obiettivo è consentire una fruizione omnichannel, che quindi metta in connessione i negozi e l’online.