Come integrare in modo armonico online e offline? Nell’arredo è questa la nuova sfida ed è anche la scommessa di un colosso come Ikea, che vanta peraltro una rete commerciale capillare in tutto il mondo, con 355 store in 29 Paesi. “Nel digital, in passato, siamo stati più spettatori che attori – ha raccontato Belén Frau, Country retail manager di Ikea Italia – mentre oggi non ci sono più confini tra il mondo digitale e la rete fisica. Spesso l’acquisto inizia offline e si conclude online, non possiamo più ignorarlo”.
Per questo il gruppo ha studiato anche in Italia una serie di format nuovi per rispondere alle esigenze della multicanalità. “Ormai abbiamo l’online, la consegna in 24 ore, i lockers, i Pick up points (85 in Italia, ndr.) e stiamo testando la formula del Pop up store a Roma per capire, appunto, come si evolve la compenetrazione tra online e offline. Non solo, perché stiamo lavorando anche sulle applicazioni. Ne abbiamo una di realtà aumentata e in cantiere c’è quella dedicata alla realtà virtuale”, ha aggiunto la manager, sottolineando comunque l’importanza del ‘capitale umano’ e il forte legame del gruppo con l’Italia che rappresenta il terzo Paese di fornitura per il colosso dell’arredamento democratico.
“Nel mondo – ha concluso – sono in atto grandi cambiamenti, a partire dal cambio di prospettiva dei Paesi emergenti”. Che prima, sostanzialmente, erano impegnati a riproporre e riprodurre il meglio della creatività occidentale mentre ora rappresentano il focus delle politiche strategiche della gran parte delle aziende di diversi settori. “Oggi c’è grande attenzione su di loro – conclude – tanto che anche noi abbiamo organizzato l’Ikea Tech Festival a Shanghai, dove sono state presentate le novità del settore, con l’obiettivo di accelerare l’agenda digital”.