One Works sale in vetta alla top 5 deLle società di architettura italiane. il traino della crescita 2016 è la presenza all’estero con nuove sedi e con progetti contract e di hospitality. meta privilegiata: i paesi del golfo.
Cambio al vertice delle top 5 società di architettura e design in Italia. In base ai bilanci 2016, è One Works, fondata da Giulio De Carli e Leonardo Cavalli, a scalzare dal podio il Renzo Piano Building Workshop fondato dall’architetto genovese. Il sorpasso di One Works è dipeso da un incremento del fatturato del 70%: dai 12,2 milioni del 2015 ai 20,7 milioni del 2016. Cresciuto anche l’utile netto del 19,6 per cento. Al contrario, lo studio dell’architetto genovese ha registrato una crescita dell’utile netto (+37,4%), ma una contrazione del fatturato dell’11,5% che lo fa scendere in terza posizione. Sale invece di posizione, e raggiunge il secondo posto, Citterio che, considerando globalmente il fatturato delle due società Citterio-Viel & Partners relative ai rami architettura e interior design e unendo il fatturato della filiale di New York, aperta nel 2015, nonostante i ricavi scendano a16 milioni, in lieve decremento rispetto al 2015 per la flessione del comparto Interiors. In quarta posizione, Lombardini22 con 11,4 milioni di euro (+26,7%) e un utile a +33,7 per cento. Chiude la classifica Cremonesi Workshop con 8,6 milioni. Le strategie vincenti risultano essere lo sviluppo internazionale e l’apertura al contract e all’hospitality. “Il nostro è un processo di crescita graduale e ininterrotto avviato nel 2010, che proseguirà nei prossimi anni e consiste nel guardare all’estero in modo strutturato – dichiara a Pambianco Design Leonardo Cavalli di One Works -. Questo approccio ci ha portato, sempre nel 2010, ad aprire una sede a Dubai che ha fatto da traino per la crescita, anche di fatturato, della società. L’estero rappresenta due terzi del nostro lavoro, dei quali l’80% è legato ai Paesi del Golfo e in generale all’area mediorientale. Nel 2015 abbiamo deciso di aprire una sede anche a Londra proseguendo coerentemente il nostro piano di internazionalizzazione”.
Il tema della dimensione, della capacità finanziaria, secondo Cavalli, non è un valore in sé ma è molto importante per potersi posizionare su alcuni mercati profondamente diversi da quello domestico dove “la concorrenza internazionale è con soggetti che hanno una scala diversa dalle società italiane”. Lo sguardo verso l’estero della società è stato confermato dalla recente apertura di una filiale a Singapore per raggiungere il mercato del sud-est asiatico. Buoni i risultati raggiunti nel 2016 dalle società di Antonio Citterio, nonostante un lieve calo del business legato all’interior design. “Nel 2016 il fatturato di Citterio–Viel & Partners (ramo architettura) è stato di 7,27 milioni di euro, mentre quello di CVP Interiors è stato di 6,9 milioni – spiega a Pambianco Design il fondatore della società Antonio Citterio – A questi dati vanno aggiunti gli 1,87 milioni di dollari che fanno capo a Citterio – Viel & Partners New York. La flessione di Interiors è dipesa da una riduzione della progettazione integrata, per la quale facciamo da contractors della progettazione generale, compresa l’ingegneria, ma sosteniamo i costi più alti. A fronte di un fatturato inferiore, infatti, Interiors registra un MOL migliore rispetto al 2015. La flessione è inoltre da considerarsi ciclica a causa della durata dei progetti, commesse con una durata di produzione che supera l’anno”. La società che lavora a progetti residenziali e di hotel in tutto il mondo, attualmente è attiva soprattutto in Asia (Taiwan) e negli Stati Uniti (New York e Miami). “Stiamo inoltre cercando di sviluppare il nostro lavoro in Italia, a Milano e a Roma, lavorando anche su progetti di recupero e riconversione del patrimonio esistente – conclude Citterio – Una nuova area di specializzazione è per noi il restauro del moderno, ambito nel quale servono una grande sensibilità e conoscenza tecnica. Questa strategia ci permette inoltre una diversificazione della dimensione media delle commesse in quanto contratti più piccoli consentono una migliore ripartizione del rischio”.
La migliore performance di crescita è stata messa a segno da Lombardini22 il cui mercato tradizionale è quello degli uffici, del retail e dell’architettura urbana ma che, dallo scorso anno, ha iniziato a investire nel mondo dell’ospitalità e dei data center. “La crescita è in parte organica – spiega a Pambianco Design Franco Guidi, fondatore e AD di Lombardini22 – e legata ai core business della progettazione di uffici, del retail e dell’architettura urbana; in parte è legata agli investimenti che stiamo attuando su segmenti che vogliamo far crescere, come l’hospitality, supportati da una attenta pianificazione in comunicazione e marketing con l’obiettivo di sviluppare nuovi mercati. Abbiamo creato anche un marchio ad hoc, Eclettico Design, che è un laboratorio di architettura e interior design di lusso dedito a progetti contract per il settore alberghiero e residenziale, settore che ci sta dando grandi soddisfazioni”. Eclettico nasce dall’incontro di Igor Rebosio, già partner di Rebosio+Spagnulo e specializzato in progetti sartoriali di interior, con L22. “Il mondo della progettazione di ‘data center’ – prosegue Guidi – è un’altra realtà nella quale investiremo e nella quale siamo debuttati con il milanese Superlab”. I Paesi nei quali Lombardini22 è più presente e lavora maggiormente sono, in primis l’Italia che rappresenta il 90% del fatturato seguita dai Paesi dell’area mediterranea. “In Libano – conclude Guidi – siamo presenti da diversi anni con vari progetti e continuiamo a lavorare a Beirut sul mercato degli uffici”. Tra i progetti di maggiore richiamo nel 2016, Lombardini22 si è occupata del nuovo headquarter milanese di Microsoft, in via Pasubio e della nuova sede di EY di via Meravigli. “Ora – conclude Guidi – ci stiamo occupando di trasferire gli uffici Allianz nella nuova torre a Citylife e del progetto Sassetti 32 destinato a diventare il nuovo distretto finanziario meneghino”. Nel mondo retail lo studio si è occupato, sempre in città, dell’ampliamento del Centro Commerciale Sarca nell’area nord di Milano.
di Paola Cassola