Dalla scelta dei materiali all’assemblaggio e posa in opera, fino agli stand riutilizzabili per più manifestazioni e quindi privi di riferimenti temporali o di manifestazione. E ancora, le lavorazioni ammesse tra le corsie dei padiglioni, la gestione dei rifiuti e la digitalizzazione di tutte le certificazioni per contenere – con l’obiettivo di eliminarlo completamente – il supporto cartaceo. Questi i fronti di azione contemplati nel protocollo firmato da Asal di FederlegnoArredo (Assoallestimenti) e Aefi, Associazione esposizioni e fiere italiane, finalizzato ad accelerare la transizione ecologica dei quartieri fieristici
“L’accordo con FerderlegnoArredo – commenta Maurizio Danese, presidente Aefi – potenzia ulteriormente l’impegno delle fiere italiane verso la sostenibilità dei quartieri. L’industria fieristica del nostro Paese, infatti, ha già recepito autonomamente una serie di comportamenti virtuosi, ora codificati nelle “Linee guida” siglate”.
“Innovazione, sicurezza e sostenibilità acquisiscono con questo accordo ulteriore concretezza. Il protocollo siglato con Aefi – aggiunge Katia Celli, presidente di Asal – vuole infatti individuare un nuovo metodo di lavoro, coordinato e condiviso tra i quartieri fieristici e i nostri allestitori. Gli allestimenti temporanei sono sempre più architetture complete e complesse, che valorizzano al meglio il Made in Italy in esposizione”.
Secondo una rilevazione tra i 48 associati Aefi, di cui 41 quartieri dove si svolgono complessivamente oltre mille manifestazioni all’anno e 8 organizzatori, l’ecosostenibilità è già una parola d’ordine con più della metà delle infrastrutture (54%) dotate di pannelli fotovoltaici, con il 69% delle aziende fieristiche in fase di riqualificazione ed efficientamento dell’illuminazione degli edifici.