È andata in scena mercoledì 3 e giovedì 4 novembre la settima edizione della fiera dedicata al mondo dell’architettura Architect@Work, presso gli spazi di MiCo – Milano Congressi. Questa edizione che avrebbe dovuto tenersi nel 2020 era stata posticipata per ragioni di sicurezza. L’edizione 2020 avrebbe visto la partecipazione di oltre cento espositori e si sarebbe dovuta tenere in forma ibrida tra fisico e virtuale attraverso una piattaforma digitale dedicata ai professionisti. E proprio in forma mista ha avuto luogo quest’anno la manifestazione mirata ad architetti e progettisti, confermando la propria capacità d’attrazione fondata sulla specializzazione nel canale contract.
Il format della fiera, ideato dalla società belga Kortrijk Xpo, è itinerante e sta riscontrando successo perché risponde alla necessità delle aziende espositrici di intercettare il business della progettazione.
L’edizione appena conclusasi si è focalizzata sul tema ‘Ossigeno‘, presentando gli ultimi prodotti e materiali di oltre 150 espositori italiani e stranieri e offrendo un ricco programma di seminari, visibili anche attraverso una piattaforma digitale oltreché a MiCo, che hanno affrontato il tema della sostenibilità, del ripensamento dello spazio di lavoro e dello sviluppo futuro dell’architettura.
Il concetto di ‘ossigeno’, nello specifico, è stato considerato in chiave architettonica come possibilità di permutare ossigeno con spazio e spazio con generosità. “Incremento demografico globale, esodo dalle campagne, gentrificazione, dispersione urbana, deficit abitativo: questi fenomeni incontestabili hanno esercitato sull’architettura una pressione spaventosa. La necessità di costruire rapidamente, su ampia scala e a basso costo. Il riscatto avviene attraverso un processo di responsabilità e generosità progettuale. Il 2021 sta generando una nuova visione“, si legge nella nota ufficiale.