Agape festeggia mezzo secolo di storia e lo fa in grande stile. L’azienda mantovana, fondata nel 1973 dalla famiglia Benedini e specializzata nell’arredo bagno di design, ha organizzato per l’occasione la mostra “In realtà, volevamo fare dell’altro. Una storia di Agape – 1973/2023”. L’esposizione – organizzata nella suggestiva cornice naturale di Agape Bosco, la sede di Bagnolo San Vito (MN) – è aperta al pubblico dal 25 settembre 2023 fino al 31 marzo 2024.
Il titolo allude, con una non celata vena ironica, al peculiare percorso dell’azienda e al suo essere nata quasi incidentalmente. Come si legge in una nota, la volontà della mostra è quella di “raccontare una realtà che rispecchia i valori familiari e personali di chi le ha dato forma e continua a farla crescere: i fratelli Emanuele e Giampaolo Benedini. Dal legame con Mantova e il suo territorio, a un’etica del progetto che è ricerca costante dell’unicità e della coerenza, un modo di essere e di vivere che ieri e oggi si traduce in una visione anticipatrice del bagno”.
Mezzo secolo che la mostra racconta in tanti modi diversi: campagne pubblicitarie, cataloghi, modelli e prototipi che hanno scandito la storia dell’azienda, il tutto fuso con ricordi personali e riflessioni dei membri della famiglia Benedini. “Frammenti attraverso cui affiorano l’ironia, l’umanità e il calore che contribuiscono a fare di Agape una realtà unica. Si sorride e si riflette insieme a loro, in un’atmosfera intima che permette di dare uno sguardo al dietro le quinte di questi ultimi cinquant’anni”.
La mostra accosta prodotti finiti a prototipi selezionati dall’archivio dell’azienda. Un modo efficace e intuitivo per raccontare la ricerca di Agape nel suo procedere per continui affinamenti attorno a tematiche progettuali ricorrenti, affrontate e risolte di volta in volta con tecnologie, materiali e soluzioni progettuali differenti. Dai primissimi esordi con la serie Mantus del 1973, disegnata da Giampaolo per soddisfare le esigenze di vendita dei grandi magazzini spagnoli “El Corte Ingles” a Erion, sistema di mobili componibile, che delinea un nuovo approccio progettuale di impronta più architettonica, più in linea con la visione dell’azienda. La selezione comprende altri prodotti storici come Pump (1985) dove l’utilizzo originale della ceramica prefigura già la futura serie Cenote di Patricia Urquiola. Un’altra storia è quella raccontata dalla serie di accessori Calvino, disegnata da Enzo Mari. Mentre all’inizio è Giampaolo l’unico progettista è da allora, nel 1992, che l’azienda decide di allargare ad altri designer, stimolo indispensabile per una visione sempre più completa e ricca di molteplici energie creative.