È morto ieri a 84 anni Andrea Branzi. Nato a Firenze nel 1938, è riconosciuto come uno dei padri indiscussi del design italiano. Architetto e designer di fama internazionale, vinse il Compasso d’Oro alla Carriera per la sua attività di progettista e teorico nel 1987. Era professore di design al Politecnico di Milano e fu uno dei fondatori di Domus Academy nel 1983.
“Un gigante del pensiero radicale sugli spazi umani, un sofisticato storico della progettualità italiana, un designer visionario capace di abitare con ironia altri universi e mondi paralleli”, ha commentato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano. “Ci regala un’eredità potente e generativa di opere e testi – e un film prodotto un anno fa da Triennale che a tutti gli effetti è il suo testamento intellettuale. Andrea ci ha lasciati pensando e progettando; poche ore fa ci eravamo sentiti con lui e Nicoletta e Emanuele Coccia per riprendere il progetto di una “Grande Parigi” percorsa da 50 mila grandi mucche sacre affinché riducessero lo stress metropolitano”.
Nel 1966 fondò, assieme a Massimo Morozzi, Paolo Deganello e Gilberto Corretti, lo studio Archizoom Associati. Tra i progetti più rilevanti e all’avanguardia firmati dal gruppo figurano No Stop City, un progetto teorico del 1967 per l’ideazione di un sistema metropolitano diffuso – che poneva un focus particolare sui flussi di persone e merci che animano la città contemporanea – ed elementi di arredo come il divano Superonda, realizzato in collaborazione con Poltronova. La sua tesi di laurea e altri numerosi disegni, tra cui gli originali di No Stop City, si trovano invece al Centro Pompidou di Parigi. La quasi totalità degli altri progetti di Archizoom sono oggi conservati nel Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma. Nell’ambito del design industriale Branzi ha collaborato tra gli altri con Alessi, Cassina, Artemide e Zanotta. Nel corso degli anni partecipò a concorsi che lo videro vincitore, come nel 1988 per il riassetto urbano del centro storico di Castel di Sangro (AQ) e nel 1997 per il concorso per il progetto di decoro del pneumatico Pirelli Energy.