Versatile, resistente, durevole, esteticamente eclettico e soprattutto riciclabile: fra i tanti plus, l’acciaio ha anche quello di essere un materiale green (è il più riciclato al mondo, con una media di oltre 14 tonnellate al secondo), rientrando quindi di diritto fra i protagonisti della transizione ecologica. E l’Italia, secondo produttore dell’Unione Europea e undicesimo a livello globale con un tasso di riciclo pari all’85% (il più alto fra i paesi dell’Ue), si conferma player di riferimento nel segmento dell’acciaio “verde”: oggi il più richiesto per la costruzione di infrastrutture e per i nuovi progetti di architettura certificati Leed, Breeam e Well, realizzati nel rispetto dei protocolli più stringenti in materia di sostenibilità.
L’universo dell’acciaio made in Italy, che comprende le imprese impegnate nella produzione di materia prima grezza e quelle che operano nella trasformazione in prodotti primari e derivati, impiega circa 70mila addetti e, nell’ultimo quinquennio, ha generato un output medio di 23 milioni di tonnellate: oltre il 35% degli investimenti del comparto si concentra sul miglioramento delle performance ambientali, della salute e sicurezza sul lavoro. Dal 2000 a oggi si è calcolata una riduzione del 33% dei consumi energetici totali per tonnellata di acciaio, con valori di efficienza energetica del 38% più positivi rispetto alla media europea; fra il 2010 e il 2020 si è registrata una riduzione di circa 2,7 mc di acqua prelevata per tonnellata di acciaio prodotto, e più del 90% delle acciaierie nazionali si è ormai dotato di un sistema di gestione ambientale certificato Iso 14001: un quadro che attesta come, di qui al 2030, il settore siderurgico italiano potrebbe arrivare a essere alimentato esclusivamente da corrente elettrica.
In base ai dati diffusi da Federacciai, nel 2022 la produzione nazionale si è attestata sui 21,6 milioni di tonnellate (-11,5% rispetto al 2021) e si prevede che il 2023 possa chiudere in sostanziale tenuta o, nel peggiore dei casi, con qualche lieve segnale di flessione. Secondo Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, più della metà del calo registrato lo scorso anno sarebbe imputabile “alla netta caduta della produzione dell’ex Ilva, arrivata a malapena a 3 milioni di tonnellate. Ma se si depura il dato da quello dell’ex polo siderurgico pugliese, la diminuzione è stata del 5%”. È un risultato tutto sommato accettabile, soprattutto alla luce di una congiuntura interna e internazionale infausta, legata in larga parte all’esplosione del prezzo dell’energia.
Il patrimonio immobiliare in Italia a oggi conta circa 13,5 milioni di edifici, di cui circa la metà ha più di 50 anni, ed è dunque molto lontana dai parametri di sostenibilità imposti dalle normative vigenti. E se è vero che, a livello mondiale, il settore edilizio è responsabile del 40% circa del consumo energetico globale e della medesima percentuale di emissioni di Co2, appare evidente come il tema della neutralità carbonica dei fabbricati sia di primaria importanza per proiettarsi verso un futuro a impatto zero: un obiettivo che si può raggiungere sia costruendo in maniera più green, sia rigenerando e adeguando il costruito già esistente.
E proprio ai nuovi scenari legati all’acciaio e all’edilizia sostenibili il 27 settembre sarà dedicato il convegno multidisciplinare dal titolo I’m Steel Here, organizzato a Milano a Palazzo Lombardia da Fondazione Promozione Acciaio insieme gli attori del mondo immobiliare e delle costruzioni, e con i patrocini di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), Federacciai, ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Lombardia: l’incontro sarà l’occasione per presentare il manifesto e le linee di azione che saranno la base del piano strategico dell’acciaio per il triennio 2023-2025, ispirato a una cultura dell’edilizia green.
“Gli investimenti nel settore delle costruzioni dovranno prediligere materiali circolari con un ciclo di vita più lungo e rinnovabile come l’acciaio. Parte da qui I’m Steel Here, la campagna di comunicazione che pone l’accento su tecnologie costruttive industrializzate e off-site che lanceremo a Milano”, spiega Caterina Epis, ingegnere e presidente di Fondazione Promozione Acciaio, che insieme a Patricia Viel, architetto di Acpv Architects e ambassador della campagna, inaugurerà l’evento: alla tavola rotonda interverranno Mario Abbadessa, senior managing director & country head di Hines Italy, Anna Di Gironimo, co-head of development Italy di Covivio, Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, Patrizia Lombardi, vicerettore del Politecnico di Torino e professore ordinario d’Estimo e Valutazione, Maurizio Milan, ingegnere di Milan Ingegneria, Massimiliano Salini, europarlamentare e membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, e Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia.