Nel mese di ottobre gli occhi sono tutti puntati su Venezia. La città lagunare fa infatti da sfondo, culturale e paesaggistico, alla prima edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, in scena fino a domenica 1 ottobre negli spazi dell’Arsenale. Oltre 100 espositori portano in scena un mondo in cui la creatività e il talento incontrano il valore del lavoro manuale, una abilità di cui il Paese è ricco e che riunisce, sotto uno stesso cappello, diversi e complementari settori, dai tessuti ai manufatti in ceramica, dalla gioielleria al vetro soffiato, fiore all’occhiello di Venezia e delle sue isole, ma anche e soprattutto l’arredo con le sue declinazioni per la casa.
Tra le realtà che partecipano a questa prima vetrina sul mondo c’è la lombarda Arnaboldi Interiors, forte dei suoi 90 anni di tradizione nella lavorazione del legno e una vocazione per la realizzazione di mobili su misura per il mondo residenziale privato e per il contract. Il vasto e poetico universo del marmo è invece messo in risalto dall’azienda Dimarmo che, in Puglia, fa leva sulla tradizione della lavorazione della pietra, utilizzando la tecnica del marmo alleggerito sotto la direzione artistica di Studio Sid&sign. Focus su questo pregiato materiale anche per Del Savio 1910, che arriva da Pordenone con lavorazioni tradizionali unite a nuovi processi produttivi. Un simile approccio tra storia e futuro muove la veneziana Akros LeAcqueforti, specializzata nella tecnica di incisione su marmo che trae ispirazione dalle antiche costruzioni monumentali e che rende particolarmente materiche tutte le superfici.
Anche il tessile applicato all’arredo trova una sua inedita espressione all’interno della manifestazione con le sue tradizioni antiche, come quella sarda di Eugenia Pinna, che realizza tappeti con uno sguardo al passato e un’estetica contemporanea. Sempre dall’isola arriva Giuliana Collu con le creazioni in ceramica firmate I cocci, che traducono simboli arcaici e cercano ispirazione nel mare e nella natura per oggetti equiparabili a opere d’arte. In scena all’Arsenale anche i tavoli-scultura della ravennate Rou Material, e sempre dall’Emilia Romagna, i lavori di Splot Design, progetto nato da IntheGarden, studio creativo guidato da Svetlana Golubeva, che recupera l’alluminio per trasformarlo in oggetti per la casa e soluzioni per il lighting.
Infine, tra le realtà più storiche presenti al Salone, quella di Fortuny, azienda veneziana che porta in uno dei luoghi simbolo della Biennale un’ampia gamma di tessuti e la collezione Teatro, la prima del secondo secolo di produzione del brand che omaggia Venezia e il lascito estetico e visionario dell’eclettico Mariano Fortuny. Dopo l’artigianato italiano, la città ospiterà, dal 7 al 15 ottobre, la Venice Design Week, evento diffuso in una stretta simbiosi con la città che si dispiega tra mostre, conferenze, incontri, concorsi e visite guidate in musei, studi di artisti, negozi e laboratori.