È il cuore della Milano neoclassica. Arteria che collega Piazza della Scala a Piazza Cavour, via Manzoni è il trait d’union che unisce due luoghi simbolo della città quali la Galleria Vittorio Emanuele e via Montenapoleone, vetrine aspirazionali per qualsiasi brand che punti ad affermarsi. Nel fervido gioco a scacchi del mercato immobiliare meneghino, nel giro di pochi anni si è assistito a un radicale riassetto commerciale della via. Chiusi gli store di brand del fashion come Marcelo Burlon, Kenzo, Bikkembergs, Drumohr ed Elena Mirò sono state inaugurati, negli ultimi due anni, quelli di Fendi Casa, Boffi & De Padova, Meridiani e laCividina aggiungendosi così alle consolidate Poltrona Frau e LG Signature Kitchen Suite. Prossime opening in calendario anche Talenti e Davide Groppi.
Un’area di grande tendenza
“La penetrazione di molti brand del design in via Manzoni è un dato incontrovertibile”, dichiara Maristella Brambilla, partner di 18 Montenapoleone Retail Consultancy & Brokerage. “Un fenomeno che però non riesco a collegare automaticamente a un presunto declino della vocazione fashion della via che, ricordiamolo, resta un asse fondamentale del Quadrilatero e come tale mantiene la sua grande attrattività per tutti i marchi di un certo rilievo”. “Certo – prosegue Brambilla – alcune insegne di abbigliamento non ci sono più, qualcuna perché aveva contratti di affitto in scadenza, altre per scelte di marketing complessive che prescindono dalla location specifica. In ogni caso più che di una radicale sostituzione di un settore a dispetto di un altro parlerei di virtuosa convivenza: moda e design divideranno insieme, in futuro, questo splendido palcoscenico del bello che è via Manzoni”.
Questo fenomeno è inoltre legato anche alla “staticità” di via Durini, lo storico hub del design milanese. Lì operano attività consolidate ed è difficile che si liberino gli spazi o che se ne rendano disponibili di nuovi. Manzoni, ne rappresenta una sorta di prosecuzione e di corrispettivo ideale. Inoltre, qualora gli spazi si saturassero, le attigue Piazza Cavour e via Turati ne sono la naturale prosecuzione. Come tra l’altro testimoniano le recenti aperture di Poliform, Mohd, Interni, Kartell e la prossima di Baxter.
Le ragioni di una scelta: storia, pubblico internazionale e grandi spazi
Nel 2022 l’apertura in via Manzoni di Fendi Casa in uno spazio espositivo di più di 700 metri quadrati distribuiti su due livelli ha fatto da elemento trainante, portando gradualmente al riassetto degli spazi della via. “La cornice di via Manzoni – ha dichiarato Andrea Sasso, Chairman e CEO di IDB – rappresenta nel panorama milanese uno spazio ideale. Abbiamo scelto di inaugurare qui il flagship di Meridiani, e questa primavera nella stessa location aprirà Davide Groppi. Oggi gli store di design devono essere spazi multifunzionali ma anche luoghi suggestivi con installazioni e allestimenti ad hoc”.
Anche per laCividina il fascino dell’antico è stato un elemento fondamentale nella decisione di aprire uno showroom a Palazzo Borromeo d’Adda. I 250 metri quadrati, pur non avendo una vetrina direttamente accessibile dalla strada, dispongono di sette finestre che si affacciano sulla via. “Abbiamo trovato il giusto compromesso – precisa Fulvio Bulfoni, presidente dell’azienda – tra spazio e visibilità. I nostri interlocutori principali sono architetti e interior designer, ed è per questo che disporre di una vetrina con affaccio diretto su strada non è indispensabile”.
Manzoni è inoltre una zona capace di attrarre un vasto pubblico internazionale e alto spendente. “Rispetto a Brera e via Durini – ha dichiarato Edoardo Cameli, direttore commerciale di Talenti – Manzoni è una via più marcatamente legata al segmento luxury”.
Oltre il design contemporaneo: arte, tappeti e antiquariato
Negli ultimi tempi l’antiquariato non è più solo una questione di collezionismo o di ricerca di “beni rifugio”, ma oggi gli oggetti antichi – dai tappeti orientali a pezzi d’arredo di pregio – si fondono con l’arredamento moderno e di design. Non stupisce che anche aziende attive in questo settore ambiscano – oggi ancora di più – a collocarsi in questa zona. “Via Manzoni è stata il punto di riferimento della nostra sede di Milano – ha puntualizzato Pietro De Bernardi, amministratore delegato della casa d’aste Pandolfini – da quando nel 2011 abbiamo deciso di aprire un secondo spazio oltre alla sede di Firenze. Decidere di puntare su questa via è stato immediato, non solo perché rappresenta il centro nevralgico della città, ma è per noi anche un punto di snodo culturale, economico e di incontro con tutti i nostri clienti”.
Un’altra realtà che non solo ha scelto la zona, ma ha deciso di continuare a investirvi aprendo un ulteriore store è Sahrai, maison attiva nella creazione di tappeti. Nel 2021 l’azienda ha affiancato allo showroom del civico 45 uno spazio al 38 stavolta interamente dedicato a pezzi antichi e da collezione.
Lungimirante è stato invece Mirco Cattai, un altro antiquario specializzato sempre in antichi tappeti orientali e presente nella via ormai da molto tempo. “Sono in via Manzoni da trent’anni – ha dichiarato Cattai, testimone e memoria storica di decenni di cambiamenti a livello commerciale – prima ero al civico 40 e da quindici anni sono al numero 12. La via è cambiata moltissimo in questo arco di tempo, soprattutto da quando la Galleria Vittorio Emanuele è tornata a splendere in seguito ai bandi per aggiudicarsi gli spazi commerciali”.
L’articolo è disponibile nel numero in uscita di febbraio/marzo 2024 di Pambianco Design