Apre domani, 14 ottobre, a Brescia MITA, il Museo Internazionale del Tappeto Antico. Il centro culturale di Fondazione Tassara è destinato a raccogliere un patrimonio di oltre un migliaio di opere tessili. Proprio nell’anno di Bergamo e Brescia Capitali italiane della cultura, si inaugura un nuovo spazio, concepito come un luogo di dialogo tra culture orientali e occidentali, tra tradizione e contemporaneità.
MITA è dedicato alla conservazione e allo studio dell’inestimabile patrimonio di Fondazione Tassara. Costituita nel 2008 da Romain Zaleski, raccoglie oltre 1.300 manufatti tessili dalla fine del XV all’inizio del XX secolo ed è considerata probabilmente la più completa collezione privata esistente al mondo, con capolavori provenienti da Asia, Europa, Africa. “La composizione del patrimonio – si legge in una nota – copre sostanzialmente la storia della produzione mondiale del tappeto, con opere rarissime per epoca e provenienza: da grandi formati realizzati per palazzi imperiali e moschee fino a piccoli tappeti da preghiera”.
Il nuovo museo è stato ricavato una ex fonderia, progettato da OBR Open Building Research con la collaborazione di Lombardini22, per rispondere alle esigenze di un museo contemporaneo: tra conservazione della collezione, esposizioni temporanee, studio e ricerca, accoglienza del pubblico, inclusione e socializzazione. L’idea – come hanno ribadito Paolo Brescia, Tommaso Principi e Andrea Casetto di OBR – “è quella di un teatro vivente che unisce la collezione e il suo pubblico in un unico grande ambiente unitario, articolato intorno a uno spazio centrale a tutta altezza. Ad accogliere il visitatore vi è una piazza gradonata leggermente inclinata verso il portico di ingresso e che fa da quinta, anche multimediale, a possibili iniziative all’aperto”.
L’esposizione inaugurale si intitola Masterpieces e si compone di una significativa selezione di tappeti antichi scelti da Giovanni Valagussa, curatore della mostra e della collezione della fondazione, e databili tra il XVI e il XIX secolo. “Questa mostra – ha sottolineato Valagussa – presenta alcuni dei capolavori dell’immenso fondo Zaleski: da un rarissimo tappeto della Polonia degli inizi del XVIII secolo fino alla Cina, con un grande tappeto a fiori di loto databile al XVI secolo. Altri manufatti antichi dal Caucaso e dall’Anatolia, dalla Persia e dall’India, insieme a un immenso tappeto egiziano arricchiscono questa prima esposizione. Siamo solo all’inizio dell’attività culturale di questa istituzione che immaginiamo ricca di numerosi e costanti appuntamenti e, insieme, la presentazione – via via – degli splendidi pezzi della raccolta, accompagnati da iniziative di divulgazione e approfondimento”.