Turri è stato uno dei primi brand del mobile italiano a scommettere su Pechino come destinazione del suo export e ora lancia una collezione firmata da Jiang Feng e pensata per la clientela dell’ex Celeste impero.
Ne ha fatta di strada Turri da quel lontano 1925, quando venne posta sul mercato la prima cassettiera. Saldamente in mano alla famiglia, oggi a guidarne lo sviluppo è Andrea Turri, esponente della quarta generazione familiare. L’azienda di Carugo (Como) è tra le prime realtà made in Italy ad aver creduto e investito sul potenziale del mercato cinese, scelta ante litteram che si è rivelata un asset importante per la società ed è destinata a crescere anche nei prossimi anni. Questo progetto organico ha permesso al marchio Turri di imporsi sulla scena orientale e oggi il mercato asiatico pesa per il 40% sul fatturato totale. “Il 2017 si è chiuso in crescita del 30% – spiega il CEO – e per il 2018 prevediamo un incremento di almeno il 20% su numeri già rilevanti. Attualmente il nostro business dipende per il 40% da Cina e Asia, per il 20% dalla Russia e a seguire India, Middle East ed Europa. Nel dettaglio, la Cina ha subito dimostrato grande interesse nei confronti del nostro prodotto che si distingue per essere contemporaneo, di lusso, quasi unico, con dettagli ricercati e moderni”. Alla base del successo di Turri nell’Ex Celeste Impero c’è una strategia precisa. “L’affermazione del nostro marchio è attribuibile in primo luogo all’ottimo prodotto, perché il cliente cinese ama l’alta qualità. Aggiungerei poi l’alto livello di assistenza alla clientela, sviluppato attraverso la capacità di offrire risposte in tempi brevi e assistenza durante tutte le fasi dell’ordine, e la presenza diffusa nel territorio grazie ai rapporti con diversi dealer presenti nelle principali città. Per ultimo, non meno importante, l’ingente investimento in comunicazione, fattore fondamentale per aver successo in questo mercato”. Turri ha scelto di destinare alla Cina una parte consistente del proprio budget, puntando sui magazine di settore e naturalmente anche sul canale online: “I buyer cinesi sono sempre più connessi e interconnessi e questo fatto non va trascurato in una strategia di comunicazione”, sottolinea il CEO. Capace di offrire un servizio personalizzato, l’azienda comasca è specializzata sul segmento residenziale da cui dipende il 70% della progettazione e che in Cina si traduce nello sviluppo di residenze private o appartamenti campioni per grandi building di nuova costruzione, come il pilota realizzato per il complesso The One, inserito in una zona commerciale destinata allo shopping di alta gamma ad Hangzhou, metropoli da 9,5 milioni di abitanti nella Cina orientale. Lo spazio di 410 metri quadrati è stato realizzato su concept del designer italiano Andrea Bonini, che ha inserito pezzi dalle collezioni Avalon, Noir e Madison da lui stesso ideati per Turri. Per il 2019 sono attese diverse novità legate alla distribuzione ma anche al prodotto. “Il prossimo anno apriremo nuovi punti vendita a Wenzhou e Guangzhou in tandem con il nostro partner Shunde Louvre e poi anche nelle città di Harbin, Hefei, Xian e Shenyang, mentre stiamo finalizzando la road map per il 2020. Per essere più efficaci abbiamo rafforzato il nostro staff”. Quanto al prodotto, è in arrivo una nuova collezione interamente disegnata dall’archistar cinese Jiang Feng (company J&A) in essenza di legno. “Questa iniziativa si affianca alla collezione Melting Light, disegnata da Jiang Feng nel 2015, e punta ad avvicinarsi sempre di più alle esigenze ed al gusto del consumatore cinese. Un cliente che va seguito con grande attenzione e non è un caso che il nostro successo sia direttamente legato all’efficacia del nostro customer care, perché i cinesi si sentono parte del progetto di allestimento delle loro case e trovano in Turri un partner affidabile a cui rivolgersi per qualsiasi tipo di esigenza”. E se la Cina rimane un parte importante del business, gli Usa e l’Europa sono comunque al centro dello sviluppo previsto per i prossimi tre anni. “Puntiamo ad accelerare il passo in occidente. Le nuove linee di prodotto, più moderne e pulite, realizzate negli ultimi due anni e soprattutto quelle che verranno presentate al prossimo Salone del Mobile ci porteranno risultati anche in Europa e negli Usa, dove prevediamo l’apertura di alcuni negozi”. Il tutto avverrà con il supporto di una campagna stampa e attività di marketing mirate.
di Barbara Rodeschini