Hadi Teherani dà vita a Nagomi per Mirage

Il progetto Nagomi nasce dalla collaborazione di Mirage con l’architetto e designer Hadi Teherani. Nagomi, che in giapponese simboleggia equilibrio e serenità, celebra un design riflessivo, orientato verso la creazione di spazi che coesistono armoniosamente con il loro contesto ambientale. Vuole riflettere la convinzione dell’azienda bolognese di ceramica che l’innovazione sostenibile possa arricchire gli spazi, preservando al contempo la purezza e l’armonia delle forme. In Mirage progettare il presente significa proteggere il futuro. La collezione incorpora infatti una percentuale significativa di vetri derivati dal riciclo di tubi catodici di monitor e schermi televisivi.

Mirage, Nagomi

Ripensando il concetto di mosaico, Nagomi si compone di tessere che offrono un’esperienza sensoriale. Questo è possibile grazie a texture ispirate alla cultura zen e che riprendono i cinque elementi primari della natura, reinterpretandoli in cinque mosaici: Sami, Riku, Miyu, Ami e Kazuky, che simboleggiano rispettivamente acqua, legno, fuoco, metallo e terra. Ciascuna delle cinque forme possiede un’identità distintiva ma che, quando combinata con le altre, offre molteplici possibilità compositive in perfetto equilibrio con lo spazio. Le forme semplici richiamano da un lato le trame lineari dell’architettura europea e dall’altro gli elementi organici, evidenziando ancora di più come sia possibile unire la sapienza artigiana e la precisione delle attuali tecniche industriali in un nuovo linguaggio.

Come racconta Tehrani: “Nessun pannello sarà uguale all’altro perché l’irregolarità è casuale ed è questo che rende Nagomi così affascinante. Visto da lontano questo nuovo prodotto avrà l’aspetto di un pixel. Man mano che ci si avvicina, però, si possono notare le piccole forme pixelate nelle quali i piccoli dettagli si trasformano in un grande quadro”.

Mirage, Nagomi


Editoriali di David Pambianco