Luceplan, luce “a misura d’uomo”

Luceplan, Farel

Le proposte Luceplan, seppur partendo da un attento studio dell’effetto luminoso e delle componenti formali dell’oggetto, guardano al benessere del fruitore e al contesto in cui l’oggetto sarà inserito: dagli ambienti domestici quotidiani agli spazi di lavoro siano essi grandi spazi, centri direzionali o luoghi preposti al co-working, sia in ambiti più raccolti come piccoli studi professionali fino ad arrivare allo smart-working a casa, ormai una nuova dimensione
della routine lavorativa.

Particolare attenzione è rivolta, dunque, alle soluzioni acustiche: negli spazi collettivi dedicati al lavoro, allo studio, alla ristorazione o al tempo libero, l’inquinamento acustico causato da un’eccessiva propagazione di rumori e suoni molesti, rischia di incidere negativamente sull’equilibrio psicofisico dell’uomo. Fornire un’illuminazione adeguata e allo stesso tempo una maggiore qualità acustica permette di realizzare un ambiente confortevole, contribuendo al miglioramento del benessere e della produttività. In quest’ottica, Luceplan propone soluzioni all-in-one che combinano alte prestazioni illuminotecniche ed elevate prestazioni di fono-assorbenza, una serie di sospensioni in grado di inserirsi nei progetti interior design degli uffici. Fanno parte del catalogo: Silenzio e Diade di Monica Armani, Pétale di Odile Decq, Farel di Diego Sferrazza e Trypta di Stephen Burks.

Luceplan, Silenzio

Le lampade da scrivanie, inoltre, richiedono oggi nuove funzionalità come la flessibilità, la multi-direzionalità e la possibilità di creare una luce d’ambiente regolabile. La tecnologia è alla base di questo approccio anche in lampade tradizionali come le abat-jour per le quali Luceplan propone Costanza, adatta sia nel residenziale sia nel contract in quanto la luce emessa è personalizzabile, declinabile in quattro livelli di intensità grazie a un dimmer sensoriale ad astina.

Dalle soluzioni direzionali classiche (gli evergreen di Luceplan di Alberto Meda e Paolo Rizzatto), snodabili fino all’estremo, come Fortebraccio, Otto Watt e Berenice (adottata anche per le scrivanie direzionali degli uffici del New York Times progettati da Renzo Piano), fino ad Ascent di Daniel Rybakken che gioca su un’altra modalità di orientare il fascio luminoso dall’alto verso il basso.

Luceplan, Berenice


Editoriali di David Pambianco