Grazie a creazioni sempre più ‘sartoriali’ e altissima qualità dei materiali, soprattutto legno, i divisori interni diventano elementi di arredo da inserire in progetti coordinati per il contract e l’hôtellerie.
“Oggi il mondo delle porte e delle finiture in genere sta vivendo un momento di profondo cambiamento: da un lato le aziende legate all’edilizia continuano a fornire la grande distribuzione con prodotti tecnicamente validi e altamente standardizzati; dall’altro un gruppo di imprese si sta spostando verso il settore dell’arredo con creazioni sartoriali di qualità destinate a progettisti e contract”. Così Andrea Bazzichetto, presidente di EdilegnoArredo, l’associazione nazionale fabbricanti prodotti per l’edilizia e l’arredo urbano che fa capo a Federlegno, fotografa un settore che, secondo i dati del Centro Studi FederlegnoArredo, è per il momento in buona salute: il 2022 si è infatti chiuso con un fatturato di oltre 4 miliardi di euro, in crescita del 12,9% rispetto al 2021, e il primo trimestre del 2023 ha registrato un andamento positivo nelle esportazioni per il segmento delle porte da interni, che ha visto un incremento pari al 10,3% rispetto al corrispondente periodo del 2022. La rivoluzione in corso da qualche anno ha cambiato il ruolo della porta da semplice elemento divisorio demandato ai capitolati d’appalto a protagonista di un sistema di arredo che comprende boiserie, pareti attrezzate, armadiature e parquet, in un total look pensato fin dalle prime fasi del progetto. Di conseguenza, le imprese pioniere della nuova tendenza puntano sulla personalizzazione di finiture e dimensioni e sulla scelta di materiali di alta qualità, in particolare il legno: impiallacciato o massello, trattato con oli naturali o laccature ecologiche.
Bertolotto: il total look coinvolge i cinque sensi
Fondata nel 1987 da Attilio Bertolotto come piccola falegnameria in provincia di Cuneo, la Bertolotto Spa è oggi un gruppo che riunisce diversi brand, tra i quali Gardesa e Albert, specializzate in porte blindate, e copre l’intera filiera di produzione, dai semilavorati in legno certificato Fsc alle cerniere e maniglie fino al servizio di trasporto. Ma il core business rimane affidato al marchio Bertolotto Porte, che propone serie di design, modelli laccati a mano, sistemi filomuro e boiserie con diversi rivestimenti. Fusion è la novità presentata all’ultimo FuoriSalone e comprende modelli a battente, scorrevoli, filomuro e boiserie con inserti in ceramica Laminam. “La collaborazione con l’azienda di Fiorano Modenese è nata con l’intento di proporre un prodotto da abbinare al pavimento per creare una nuova declinazione del total look particolarmente interessante per i progettisti e l’hôtellerie”, spiega Gian Luigi Pioppa, marketing manager di Bertolotto Porte (che ha chiuso il 2022 con un fatturato di 55,8 milioni).
Alle imprese edili e alle ristrutturazioni di piccole dimensioni è invece indirizzato l’innovativo servizio Portalacasa, avviato nel 2020 per offrire porte pronte a magazzino in misure standard con 4/5 finiture, disponibili in 24 ore negli hub di Cuneo e Piacenza o consegnate a domicilio. “Per i progettisti e i clienti finali la scelta del prodotto si gioca ormai anche su fattori emozionali”, precisa Pioppa. “In quest’ottica abbiamo appena lanciato la linea di diffusori per l’ambiente EssenzaLegno 1987, una fragranza creata appositamente per noi da un naso fiorentino, che estende il concetto di ambiente coordinato all’esperienza olfattiva. Negli showroom Bertolotto (circa 600 in Italia, compresi i flagship store di Milano e Torino, ndr) sarà abbinato a playlist ad hoc per creare un ambiente rilassato e valorizzare la porta anche per le sue valenze emotive”.
Effebiquattro: nuovi sistemi coordinati per definire lo stile di un ambiente
Il 2022 per Effebiquattro, nata a Seregno, in Brianza, nel 1975, è stato un anno di svolta. “Abbiamo partecipato per la prima volta al Salone del Mobile per presentare Essenze, la prima collezione firmata da due designer esterni, Matteo Thun & Antonio Rodriguez, concepita come un vero e proprio sistema coordinabile all’arredo”, dice Giovanna Barzaghi, direttore commerciale dell’azienda che l’anno scorso ha sfiorato i 31 milioni di fatturato e per il 2023 punta ai 32. Effebiquattro ha in catalogo 18 linee di porte laccate o impiallacciate in rovere, frassino, pioppo provenienti da coltivazioni controllate. Inoltre realizza elementi su misura come le 460 porte decorate con foglia d’oro per la ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano firmato da Mario Botta. “La collezione Essenze, che si declina in tre diversi mood materici e cromatici, Warm, Light e Dark, è la risposta ai nuovi trend nell’interior design che puntano su finiture in materiali naturali e di qualità da integrare nello stile dell’ambiente”, continua Barzaghi. “È stata una scelta vincente che ci ha permesso di avvicinarci al mondo del mobile, di farci conoscere come brand e ha aperto nuove opportunità sui mercati esteri”. Le esportazioni pesano per il 25% sul fatturato totale dell’azienda e i mercati principali sono Israele, Nord Africa, Francia e Stati Uniti. “Con Essenze e i nuovi sistemi coordinati che stiamo studiando puntiamo a conquistare la fascia alta di gamma in Paesi emergenti come l’India, dove a breve inaugureremo due showroom”. Un altro settore che sta dando grandi soddisfazioni, soprattutto per l’estero, è quello delle porte tagliafuoco destinate all’hôtellerie. “Sono elementi che da un lato devono rispondere a esigenze estetiche inserendosi nello stile del progetto, dall’altro devono rispettare le normative di resistenza alle fiamme e alti standard di isolamento acustico. Grazie a tecnologie innovative, i modelli Effebiquattro abbinano una resistenza alle fiamme fino a 60 minuti con una capacità di fonoassorbenza che arriva a 42 dB, tra le più alte del settore”.
Garofoli: la qualità del massello di rovere per progetti personalizzati
“Da circa sette anni abbiamo affiancato alle porte in massello di rovere una gamma di prodotti coordinati che vanno dal parquet alle boiserie fino alle pareti attrezzate e alle strutture per cabine armadio. Oggi siamo in grado di realizzare un progetto di interior design completo e customizzato”. Così Leonardo Filippetti, marketing manager di Garofoli spiega come il gruppo (che comprende il brand Gidea, creato agli inizi degli anni 70 per coprire il segmento dei modelli in laminato) ha risposto ai nuovi trend del mercato. Nato a Castefidardo come produttore di ante per i distretti marchigiani della cucina, il brand Garofoli (che insieme a Gidea ha realizzato un fatturato di 72,8 milioni nel 2022), è passato al prodotto finito negli anni 80, aggiungendo ai primi modelli tradizionali nuove collezioni, ma mantenendo il fil rouge del materia prima scelta e lavorata con cura interamente nello stabilimento di Castelfidardo. “Il massello di rovere arriva da foreste del Nord America gestite in modo sostenibile: i nostri prodotti sono certificati Fsc e Coc/Pefc, marchi che garantiscono che le porte Garofoli siano realizzate solo con legno proveniente da quelle coltivazioni”, aggiunge Filippetti. L’ultima collezione è IO, riedizione di una serie nata a metà degli anni ‘90 con cornici e telai dalle forme arrotondate che donano al legno massiccio un look morbido e leggero: nell’ottica dell’ambiente coordinato, la porta Peronda, con incisioni verticali simili al cannettato in voga negli anni 70, si inserisce stilisticamente nella boiserie Onda. “L’esperienza nella lavorazione del legno unita alla vasta gamma di modelli tagliafuoco altamente performanti ha reso il nostro brand particolarmente apprezzato nel contract alberghiero”, sottolinea Filippetti: “In dieci anni abbiamo realizzato più di 600 hotel, mettendo a frutto la nostra capacità di creare ambienti coordinati e personalizzati”.
Viva Porte: un atelier d’alta gamma per prodotti esclusivi
“Il mio obiettivo era creare un brand che proponesse un prodotto sartoriale unico indirizzato al mondo dell’architettura e del design. Una sorta di atelier della porta ispirato ai laboratori dell’alta moda”. Per Filippo Santambrogio, amministratore delegato di Viva Porte e presidente del Gruppo Giovani imprenditori di FederlegnoArredo, l’azienda fondata nel 2015 a Barzanò, in provincia di Lecco, era la risposta strategica alle esigenze di un mercato in trasformazione. “Il mio bisnonno aveva una falegnameria e per noi il legno rimane fondamentale, ma per soddisfare le esigenze progettuali più sofisticate abbiamo aggiunto il vetro, i rivestimenti in marmo, pietra, ceramica e alcune lavorazioni esclusive”. Rientrano a pieno titolo in questa filosofia la Seta Collection, che arricchisce le ante scorrevoli Bellagio in vetro temperato con inserti di seta di Como dipinti a mano, e la Twist Collection, presentata al FuoriSalone 2023 in collaborazione con Bonacina, che riveste il legno con gli intrecci in midollino dello storico brand di outdoor. I prodotti innovativi firmati Viva Porte (con un fatturato di circa 9 milioni nel 2022, realizzato per il 50% all’estero, e un +20% di crescita nel primo semestre 2023) hanno conquistato diversi mercati esteri: “Siamo presenti in 62 nazioni, tra cui gli Stati Uniti e il Canada, oltre all’Europa e al Medio Oriente, dove la Seta Collection ha avuto molto successo. I nostri canali di vendita sono gli showroom di arredamento italiano di alta gamma perché le nostre porte sono pensate come elementi di design”.
Il mercato del contract è lo sbocco naturale anche in Italia, soprattutto a Milano, dove Viva Porte insieme ad alcuni brand di design, tra cui Molteni & C., Dada, Gessi e Nemo Lighting, ha creato Contract Atelier, un laboratorio con la mission di fornire soluzioni di arredamento completo per il real estate e le imprese di costruzione: in sostanza, si tratta di “un pacchetto che poi può essere personalizzato con porte e finiture extra capitolato, da scegliere nello showroom corporate di via Visconti di Modrone”.
di Chiara Sessa