Chiude il 2022 con un fatturato di 300 milioni di euro Colombini Group (+11% sul 2021), cui fanno capo Febal Casa, Colombini Casa, Colombini Group Contract, Offic’è, Rossana, Bontempi Casa e Ingenia, e punta sulla crescita della distribuzione. A partire dal canale monomarca Febal Casa: “abbiamo aperto 40 nuovi store nel 2022, con un forte impegno di risorse umane e finanziarie che ci ha portato a chiudere l’anno con circa 170 punti vendita in Italia e 30 all’estero. Abbiamo in previsione di aprirne almeno altri 40 nel 2023, di cui circa 30 in Italia per raggiungere 200 store monobrand e almeno 10, se non qualcuno di più all’estero, per raggiungere circa 40-50 spazi anche all’estero”. Lo spiega a Pambianco Design Giovanni Battista Vacchi, Amministratore Delegato del Gruppo Colombini, anticipando che l’obiettivo è “arrivare a fine 2025 con circa 300 negozi in Italia, che riteniamo essere il giusto punto di equilibrio come copertura geografica, per essere vicini ai clienti e per permettere ai dealer di avere una distribuzione che non diventi competitiva tra di loro, e almeno 80 all’estero”. Altra leva di crescita di questi anni il “consolidamento della rete storica dei rivenditori” che oggi conta circa 4.500 rivenditori in Italia, di cui 60 private label. Sono 600 i negozi multibrand “con la previsione di arrivare a un numero più alto all’estero”.
Per Colombini, in particolare, l’obiettivo è proprio crescere “nei multimarca e nella proposta private label con un’offerta di arredamento per tutta la casa”. Il gruppo, ricorda ancora, “è passato dai 170 milioni del 2019 ai 300 milioni di oggi con una crescita organica e inorganica con l’acquisizione di Bontempi Casa”. Questo anche alla forte spinta del contract che è passato dagli 8 milioni del 2020 agli attesi 20 milioni del 2023: “il contract è estremamente nelle nostre corde, per l’ampiezza della nostra offerta sia residenziale sia di hotellerie. Riusciamo a essere dei partner importanti per gli sviluppatori immobiliari. Riusciamo a coprire progetti in ambito residenziale in tutto il mondo e quest’anno ne abbiamo fatti in Italia, in Cina, in Francia, a Dubai, negli Usa, in Oman, in Centro e Sud America”. Per il prossimo futuro, “certamente non vedo adesso la stessa brillantezza di mercato e la medesima spinta all’acquisto di mobili del 2021” sottolinea Vacchi, ma, pur a valori diversi, il mercato della casa “continuerà a crescere”, insieme a una selezione di aziende e distributori”.