Una family company, a capo della quale ci sono due giovanissimi, trentenni della seconda generazione. Talenti, realtà di Terni che produce arredamento outdoor, ha attraversato indenne le difficoltà recenti provocate dalle conseguenze della pandemia e cresce costantemente. Anche grazie ai mercati internazionali che bilanciano la tipica stagionalità del prodotto.
Ha chiuso il 2021 mettendo a segno un incremento del giro d’affari del 57% portando il fatturato a 30 milioni di euro. Supererà i 40 milioni nel 2022. Una crescita costante nel tempo, senza soluzione di continuità. “L’azienda è stata fondata da mio padre nel 2004, è dunque molto giovane, estensione naturale di un’altra azienda di famiglia, che proponeva piani in marmo in stile classico. L’avvento prima mio e poi di mia sorella, giovani leve, ha introdotto la collaborazione con i designer” racconta Edoardo Cameli, Commercial Director di Talenti in occasione dell’ottavo Pambianco – Interni Design Summit.”
CRESCITA INTATTA E MARGINALITà SUPERIORE AL 20%
Fondamentale per la crescita è stato il biennio 2018-2019, “un anno un po’ catartico”, quando Talenti apre a Milano il primo showroom, al quale ne seguiranno altri.. “Siamo un’azienda dinamica. Come per tutte le family company è molto veloce il time to market. Dalla progettazione, alla realizzazione di un prodotto alla commercializzazione impieghiamo meno di un anno. D’altro canto vi è l’esigenza di portare feed back in azienda e risponde a questo scopo l’apertura di punti vendita diretti”. Il primo a Milano, lo scorso anno in Olanda, entro settembre verrà inaugurata Marbella. Quindi un nuovo concept, uno Studio a Parigi entro il primo trimestre del prossimo anno. Si tratta di “punti vendita in partnership perché la nostra idea è rispettare la filiera. Come family company per noi è molto importante conservare il rapporto con i nostri dealer”. Talenti è una delle poche aziende che non ha subito alcuna flessione conseguente alla diffusione della pandemia da Covid-19: Anzi. “Il 2020 – spiega Cameli – è stato l’anno che ha fatto la differenza: credo che il business model della nostra azienda sia corretto. Il fatto di essere, io e mia sorella molto giovani – io ho 32 anni e mia sorella 33 -, ci ha fatto guardare sin dai primi anni alla digitalizzazione con un occhio molto attento. Abbiamo da subito introdotto un programma che consentisse ai nostri dealer di entrare a vedere le disponibilità di magazzino. Detta così oggi sembra quasi banale. In realtà, è importantissima”. Altro boost, “il fatto che l’azienda aveva appena concluso i lavori della nuova sede che contemplano spazi molto più ampi e la possibilità di avere un magazzino e uno stoccaggio di materie prime molto più importante rispetto al passato. Anche nel 2020 abbiamo messo a segno un +27-28%, ma è più interessante guardare i bienni: 2019-2021 siamo +100% e 2022 di nuovo faremo +100%, superando i 40 milioni di euro e questo ci dà una grande soddisfazione. Mantenendo un occhio attento alla marginalità, perché con i costi che stanno schizzando alle stelle per tutto teniamo un buon equilibrio tra prezzo di mercato, dunque quello che il consumatore può spendere, e una buona marginalità, che per noi è superiore al 20%. Un’alchimia che in questo momento sta funzionando”.
ABBATTUTO IL CONCETTO DI STAGIONALITA’, L’OUTDOOR VIVE TUTTO L’ANNO
Ma un aspetto che sicuramente ha aiutato il processo di crescita di Talenti, come di altre aziende outdoor, è l’internazionalizzazione perché ha abbattuto il concetto di stagionalità. “Nei primi anni – ricorda Cameli – si lavorava intensamente sino al mese di agosto e poi tutto si fermava. Oggi non è più così, l’internazionalizzazione dei mercati ha cambiato le carte in tavola. Negli ultimi anni la crescita più grande l’abbiamo fatta nel periodo invernale, grazie al mercato Usa, con Florida e California che non vivono di stagionalità. Anche in Oceania stiamo vedendo una crescita a doppia cifra. Al salone abbiamo visto tanti clienti da Australia e Nuova Zelanda che hanno testimoniato un momento di grande fermento. Si tratta di un mercato che è ripartito, nel nostro caso, un po’ più lentamente rispetto all’Europa, ma che oggi sta vivendo un ottimo momento”. D’altro canto l’estero rappresenta una quota del 60% e “l’andamento delle vendite è abbastanza costante. Maggio e giugno sono mesi in cui si assiste al picco di vendite e poi settembre, ottobre e novembre sono molto importanti grazie a Stati Uniti, Oceania e agli Emirati Arabi, che sono un altro mercato molto importante e per noi in questo momento in grande espansione, anche per i capitali russi che sono stati qui dirottati”. E per il futuro? “Vediamo una crescita interna e non ancora acquisizioni. Nel medio periodo non escludo che si potrebbe aprire all’ingresso di soci finanziari; ad oggi tutti gli investimenti vengono realizzati in prima persona dalla famiglia. Non abbiamo fretta. L’azienda per fortuna sta andando molto bene e la nostra crescita non è legata al boost di mercato attuale”.