Le aziende leader registrano un incremento di ordini e una forte diversificazione dei progetti. La clientela privata resta al centro della scena, grazie anche al contributo del super bonus, ma il comparto è in pieno sviluppo e guarda all’estero per intercettare le opportunità.
Al di là dello sviluppo in atto e delle prospettive rosee, quel che accomuna i principali produttori delle case con struttura prefabbricata in legno è la visione di un futuro quasi senza limiti di progettazione, con la bioedilizia che diventa la base per realizzare interi quartieri, palazzi di altezze importanti, edifici a uso pubblico e anche resort negli atolli incontaminati.
COMFORT E NATURA
La pandemia, pur avendo frenato il lavoro, si è rivelata alla fine come un fattore in grado di muovere ancor più la domanda di strutture in bioedilizia perché, racconta Vanni Bottaro, direttore commerciale di Wolf Haus Italia (gruppo Wolf System): “Siamo stati tutti chiusi in casa ed è aumentata non solo l’attenzione verso l’ambiente domestico, ma anche la sensibilità verso benessere, salute e qualità della vita. E le case in legno, con il loro comfort legato al maggiore isolamento termico-acustico e alla qualità dell’ambiente, rispondono alle esigenze di una famiglia che vuol star bene e in sintonia con la natura”. Il gruppo Wolf nasce in Austria nel 1962 e ha progressivamente coperto l’intera Europa. La controllata italiana ha sede in Alto Adige e da qui viene gestito non solo lo sviluppo nazionale, ma anche quello in Svizzera, Francia del sud e della società avviata a Dubai per il mondo arabo. Nel 2019, il giro d’affari aveva raggiunto gli 84 milioni di euro, mentre l’anno della pandemia è stato caratterizzato da un calo del fatturato (-7%) e da un aumento delle vendite (+6%), fenomeno piuttosto diffuso in un anno caratterizzato dal blocco dei cantieri. La spinta per i nuovi progetti arriva anche dal super bonus del 110% perché, precisa Bottaro: “Demolendo gli edifici e ricostruendoli ex novo, il proprietario della casa riesce a ottenere i massimi livelli di detrazione fiscale. Il 40% delle nostre vendite sono ricollegabili al super bonus”. Il punto di forza di Wolf Haus rispetto ai competitor? “Ci contraddistingue la nostra organizzazione tecnico-ingegneristica, che ci consente di individuare la soluzione migliore per realizzare l’edificio che il cliente ha in mente. E infatti non proponiamo solo sistemi in legno, ma anche acciaio misto a legno. Abbiamo il know how necessario per raggiungere soluzioni ottimali”.
SPOSARE UN’IDEA
Chi è il cliente-tipo della casa prefabbricata in bio edilizia? “Una persona esigente, alto spendente, che richiede un servizio a 360 gradi, istruita e sensibile ai temi della sostenibilità”, afferma Deborah Zani, CEO di Rubner Haus, azienda di Chienes (Bolzano) che si rivolge a una clientela esclusivamente privata e segue la realizzazione di ville mono e bifamigliari, mentre alla consociata Rubner Holzbau sono affidati i grandi progetti che non conoscono più limiti: aeroporti alle Filippine, stadi in Canada, resort alle Maldive. Il business di Rubner Haus è realizzato per due terzi in Italia e per un terzo all’estero, dove domina la quota dei Paesi di lingua tedesca e in particolare della Baviera, dove quest’anno realizzerà un intero quartiere a Monaco, e del Baden-Württemberg. Nel 2020 le vendite si sono attestate tra 50 e 55 milioni, +20% rispetto al budget prefissato. “In Italia – precisa Zani – il mondo delle case in legno appare vitale e in controtendenza rispetto all’edilizia in generale, che è in flessione a doppia cifra. Peraltro, la quota di mercato delle costruzioni in bioedilizia nel nostro Paese è all’incirca l’8%, contro il 23% della Germania e oltre il 30% di Austria e Svizzera. Ci sono prospettive davvero interessanti e c’è la consapevolezza del valore di abitare in una casa in legno, al pari della maggior responsabilità ambientale delle persone. Chi sceglie la nostra casa sposa l’idea della sostenibilità ed è disposto a pagare la qualità che offre Rubner. Inoltre, le costruzioni in legno non hanno più nulla dell’idea di chalet di montagna, sono di aspetto moderno e rappresentano un’alternativa di costruzione in ambito urbano”. I tempi di costruzione? “Otto settimane chiavi in mano a partire dall’ingresso in cantiere”, replica Zani. La differenza di costo della struttura? “Varia tra il 10 e 15% in più, ma poi è destinata a ridursi, perché è un prezzo certo e perché, nel tempo, va considerato il risparmio energetico”, precisa la CEO.
ASSUNZIONI IN CORSO
Nel 2020, nonostante lo stop di marzo-aprile, Marlegno ha messo a segno una crescita da 14 a 16 milioni di ricavi, ed è ancora più interessante la prospettiva 2021, con ordini già acquisiti per un controvalore di 30 milioni e la prospettiva di arrivare a quota 40. “Abbiamo già sei mesi garantiti di produzione piena, lavorando su due turni. E stiamo assumendo personale: trenta assunzioni nel 2020, altre tre a gennaio di quest’anno e una decina nei mesi futuri”, racconta Luca Barcella, direttore operativo della società di Bolgare (Bergamo). Le figure più richieste sono i direttori tecnici di cantiere e in generale i profili ad alta scolarizzazione: il 54% degli addetti di Marlegno ha una laurea e il 30% è diplomato. Inoltre, l’azienda sta investendo molto in innovazione, anche a costo di ridurre la marginalità corrente, per ottenere più opportunità di sviluppo in futuro. Marlegno è entrata così nel bando Innovation Hub di Regione Lombardia per la selezione di progetti di eccellenza e inoltre ha studiato un metodo di ristrutturazione per gli edifici che, applicando un guscio ligneo all’interno, permette di operare senza la necessità di spostare altrove le persone, assicurando un upgrade energetico, architettonico e antisismico con ben pochi disagi. E ora sta ponendo le basi per la crescita all’estero, con l’apertura della filiale in Svizzera da dove, oltre a intercettare le opportunità in territorio elvetico, gestirà anche le operazioni in Francia e Germania. “E dalla Svizzera abbiamo già raccolto commesse per 4 milioni di euro da realizzare nel 2021”, precisa Barcella.
di Andrea Guolo