Quarant’anni compiuti nel 2020 e celebrati con un successo commerciale: + 14% di fatturato è il numero d’oro con cui Lumina, azienda di lampade essenziali e tecnologiche fondata nel 1980 ad Arluno (Milano), ha chiuso l’anno. Un incremento significativo, a dispetto dell’annus horribilis appena trascorso, e una prospettiva per il 2021 che intende replicare, se non aumentare, i numeri del 2020.
Quali le ragioni di questo successo? Le analizza Ettore Cimini, figlio del fondatore Tommaso e oggi a capo di Lumina, una realtà a carattere familiare con 35 dipendenti, nata e cresciuta intorno alla lampada ‘Daphine’, icona dell’azienda e simbolo del design italiano nel mondo. “Abbiamo deciso di investire all’inizio del lockdown di marzo sia in risorse umane, con il nuovo Chief Commercial Officer Giulio Pastore, sia nelle strategie commerciali e di promozione. Per la comunicazione abbiamo lavorato sul digitale: il rinnovamento del sito, il potenziamento dei canali social. Da settembre abbiamo lanciato ogni mese un nuovo prodotto, tra cui la sospensione ‘Limbus’ di Emanuele Ricci, la lampada da tavolo ‘Eve’ con lo Studio Foster + Partners. Non ci siamo mai fermati, grazie anche alle risorse interne: in Lumina l’intero processo di progettazione e produzione avviene in azienda. Questo ci ha consentito autonomia e continuità”.
Quali sono i mercati di riferimento? “Lumina ha oggi il 95% di fatturato all’estero – precisa Giulio Pastore – i nostri prodotti sono molto amati nei Paesi nordici per il loro carattere minimale e tecnologico. La Germania è il primo mercato, con una quota del 30%, seguito da Paesi Scandinavi, Olanda e Belgio con il 20%. Ma siamo cresciuti anche negli USA grazia a importanti commesse per il contract, dagli uffici agli aeroporti. Un’espansione che sta avvenendo anche nel Middle East e nel Far East, dalla Cina al Vietnam”.
Un apprezzamento globale che è inscindibile dalla qualità dei prodotti, come conferma Ettore Cimini: “I nostri clienti si affezionano all’oggetto per l’alta affidabilità e la durata nel tempo, tanto che viene trasmesso di padre in figlio. Questa qualità ci ha meritato la stima e la collaborazione di studi come Forster + Partner, con cui continua lo sviluppo di uno dei nostri principali prodotti: la lampada ‘Flo’, nata per la lettura e apprezzata per la qualità della luce. Oggi questo fattore è sempre più decisivo, dopo che lo smart working ha evidenziato quanto è importante lavorare nelle condizioni corrette di luce”.
Tommaso Cimini, padre di Ettore e fondatore di Lumina, oltre che progettista della mitica ‘Daphine’, aveva scelto come motto aziendale ‘Tanta luce, poca lampada’. E in questa prospettiva Lumina sta ancora crescendo: segno che un solido attaccamento alle origini unito a una visione coraggiosa e – perché no? – ottimistica (a dispetto di tutto) si confermano come le migliori leve per chi vuol fare impresa.