Al via la terza edizione del Salone di Shanghai. La fiera organizzata da Federlegno Arredo Eventi ha contribuito al decollo dell’export, +600% in sette anni, stimolando nuove partecipazioni e generando un giro d’affari inferiore soltanto agli Usa tra i mercati non europei
Sull’onda del successo ottenuto nel 2017, con oltre 20 mila buyer accorsi in fiera, torna sotto i riflettori il Salone del Mobile Milano Shanghai. Organizzato negli spazi del SEC – Shanghai Exhibition Center, l’appuntamento vede la presenza di oltre 120 aziende espositrici, suddivise tra Design e xLux/Classico Brands. Un palinsesto ricco di novità, rafforzato dall’ingresso di ventisei aziende alla loro prima prova a Shanghai. Questa partecipazione consistente sottolinea da un lato l’importanza acquisita dall’evento giunto alla sua terza edizione, dall’altro la realtà di mercato rappresentata dall’ex Celeste Impero, considerato generalmente un’opportunità di business ma ormai diventato una realtà non trascurabile per giro d’affari.
195 MILIONI DI FAMIGLIE
“La Cina rappresenta uno dei Paesi con il più alto potenziale di sviluppo per il settore del legno-arredo. Ed è anche uno dei mercati più difficili da conquistare. Federlegno Arredo Eventi ha deciso di adottare una strategia di lungo periodo per renderlo accessibile alle aziende italiane”, racconta il presidente Emanuele Orsini. Intanto le esportazioni verso la Cina sono in costante crescita dal 2010: negli ultimi 7 anni si sono sestuplicate. E la Cina è diventata il secondo mercato extra UE dopo gli Usa. “Il nostro settore – continua Orsini – è salito al quarto posto tra quelli del made in Italy maggiormente presenti nell’import cinese, partendo dal 17° nel 2015 e dal 22° nel 2012. Questo risultato è dovuto in larga misura al turismo, che genera conoscenza e propensione alla spesa. Il turista cinese è il primo compratore estero di beni di lusso (30% del totale acquistato). E i consumatori di fascia media passeranno dalle attuali 55 milioni alle future 195 milioni di famiglie entro il 2022, concentrate nelle principali città e nei capoluoghi, primari mercati di importazione: un potenziale in crescita, interessato a prodotti capaci di veicolare anche valori di tradizione, gusto, benessere”.
ESPOSITORI RADDOPPIATI
Grazie all’impegno istituzionale, questo fronte caldo ha visto l’apertura di nuovi canali di business, creando relazioni tra le aziende italiane e le società di real estate, i distributori, i dealers, gli architetti e gli interior designers cinesi. E se la prima edizione del Salone del Mobile.Milano Shanghai nel 2016 aveva coinvolto 56 aziende, oggi sono oltre 120 le realtà che scommettono su questo format. “La manifestazione ha saputo esprimere il meglio del design made in Italy – continua Orsini – anche grazie al contributo di ICE Italian Trade Agency, dell’Ambasciata d’Italia e delle principali istituzioni italiane nel Paese. Non solo: Federlegno Arredo Eventi ha creato a Shanghai una società di diritto cinese, FLA China, con la quale ha portato avanti una mappatura capillare dei principali target di operatori per le aziende del settore legno-arredo: distributori di arredo di alta fascia, studi di progettazione e developers cinesi concentrati nel settore residenziale di lusso. La nostra presenza in Cina serve a creare sistema, possiamo interloquire in modo diretto e aiutare le aziende che non hanno filiali sul territorio. In generale, i canali tradizionali resteranno importanti nei prossimi 5-10 anni, soprattutto nelle città più piccole, ma identificare le nicchie di mercato più attraenti richiede un costante monitoraggio delle dinamiche di consumo e un intervento mirato. Bisogna segmentare il mercato per individuare i consumatori target e raggiungerli con un sistema di offerta coerente, all’interno di uno scenario distributivo e di marketing in forte evoluzione, dove il digitale sta prendendo un ruolo prevalente».
NUOVI INGRESSI
Tra le new entry più interessanti ci sono realtà iconiche del made in Italy come Richard Ginori, come ha sottolineato il suo presidente e amministratore delegato, Giovanni Giunchedi: “Da quest’anno, abbiamo deciso di aggiungere sinergicamente anche le tappe di Mosca e Shanghai. In termini di aspettative, l’appuntamento cinese s’inserisce perfettamente nel nostro programma di crescita e di sviluppo a livello internazionale che prevede il presidio dei mercati consolidati, come Italia e Giappone, e il potenziamento in Paesi in cui il marchio è già presente e riconosciuto, come gli Usa e nelle aree geografiche in cui il segmento lusso è ancora in ascesa come, appunto, Cina, Russia, India e Medio Oriente”. Richard Ginori in Cina può già contare su alcuni punti vendita in selezionati department e specialty store multimarca, fra i quali Tiamantti a Shanghai, ma in azienda ritengono che l’e-commerce rappresenti una grande opportunità. “Per questo, a luglio, abbiamo siglato un accordo in esclusiva per il mercato cinese con Secoo, la piattaforma leader in Asia nel lusso online e offline, lanciando un negozio online rivolto al mercato locale”, sottolinea Giunchedi. Gli fa eco un’altra realtà consolidata del design italiano come Martinelli Luce, anch’essa debuttante a Shanghai. “Guardiamo all’espansione nel mercato dell’Asia Pacific con grande interesse”, ha evidenziato il ceo Marco Ghilarducci. “Nel dettaglio, quello cinese ha le caratteristiche ideali per comprendere e apprezzare il nostro lavoro. Conoscere il mercato e diffondere la conoscenza del nostro prodotto sono i principali obiettivi della presenza a Shanghai, in aggiunta all’apertura a nuove collaborazioni nel campo del design e el commerciale. Un percorso che intraprendiamo presentando i nuovi progetti ma anche i nostri classici, lampade che sono in catalogo da oltre 50 anni e che sono diventate delle icone del design”. Tra queste la lampada Pipistrello, disegnata da Gae Aulenti nel 1965, la lampada Cobra di Elio Martinelli disegnata nel 1968 nei due colori di serie, ma anche nella versione per i suoi 50 anni e con Texture. Espansione e brand awareness sono alla base della strategia di Frag. Lo rileva il suo presidente Franco di Fonzo. “In Cina per noi oggi la priorità e farci conoscere e distinguere per la nostra storia e capacità manifatturiera”, afferma il numero uno di Frag, per la prima volta presente al Salone asiatico. “Frag porta con sé una storia quasi centenaria, che si riflette in una produzione unica, e così come abbiamo fatto in Usa e in Giappone, anche in Cina sono previste realese speciali dei nostri pezzi, l’introduzione di progetti nuovi e l’ampliamento dei materiali in un’ottica di coerenza e rispetto della tradizione locale». Discorso analogo per Gessi e a parlarne è il direttore commerciale Diego Romano. “La Cina è un mercato prioritario. Abbiamo iniziato a investire qui già da qualche anno con l’apertura di una filiale e con la creazione di un tema dedicato per il retail e per il project. Stiamo inoltre aprendo diversi showroom e oggi raggiungiamo 29 città. Inoltre abbiamo disegnato anche una collezione speciale, in tandem con Hirsh bedner Associates, proprio per quest’area. Abbiamo iniziato a proporla questo autunno ai nostri partner, e i primi feedback sono promettenti”.
di Barbara Rodeschini