L’azienda di arredamento con sede a Lentate sul Seveso, che dà lavoro a 90 lavoratori, ha depositato martedì 16 ottobre un’istanza di concordato preventivo con riserva al Tribunale di Monza, con l’obiettivo di presentare poi un piano di rilancio e ristrutturazione del debito che a fine 2017 era di 50 milioni. Oggi l’azienda incontrerà oggi i sindacati per comunicare l’avvio di una richiesta di Cassa integrazione ordinaria.
Interamente detenuta dalla famiglia Colombo, presente in azienda sia con la seconda sia con la terza generazione, Chateau d’Ax aveva ottenuto un finanziamento strutturato a 7 anni per 20 milioni di euro da un pool di banche poco meno di un anno fa, nel novembre 2017. Il finanziamento era stato chiesto per sostenere il piano di investimenti della società sulla rete vendita italiana, oltre che per il rafforzamento della struttura finanziaria, con conseguente ottimizzazione del profilo temporale e del relativo costo della medesima.
Già a fine 2017 si erano evidenziati i primi segni della crisi, visto che la società italiana aveva chiuso l’anno con ricavi per 144 milioni di euro dai 178 milioni del 2016 (circa 250 milioni se si considera l’intero gruppo) e 198 milioni nel 2015, con un ebitda negativo per 1,4 milioni (da un ebitda positivo di 1,2 milioni nel 2016 e di 2,8 milioni nel 2015) e con un debito finanziario netto di 48,5 milioni (da 50,8 milioni nel 2016 e 58,2 milioni nel 2015).
La notizia del concordato preventivo, secondo quanto riporta il quotidiano Il Giorno, ha colto in contropiede anche i sindacati: «E’ un’iniziativa di cui non sapevamo nulla e che mi pare non congrua con la richiesta di cassa integrazione ordinaria di cui siamo stati invitati a discutere», ha dichiarato Luigi Puppo della Filca Cisl Brianza.
Nel testo del volantino fatto circolare mercoledì mattina fuori dall’azienda e riportante in calce la firma dell’amministratore delegato Angelo Rodolfi, si legge che Chateau d’Ax ha scelto di avvalersi del concordato preventivo «al fine di fronteggiare la situazione di crisi finanziaria che nell’ultimo periodo ha colpito la società e di consolidare la propria struttura finanziaria e patrimoniale, così da affrontare con il migliore assetto le sfide poste dall’attuale contesto nel settore di mercato di appartenenza».